Zaccaria, Libro di: Libro dellAntico Testamento attribuito a Z., profeta di stirpe sacerdotale, che predicò nel 520 a.C., contemporaneo del profeta Aggeo, con il quale si adoperò per sollecitare la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme distrutto dai Babilonesi nel 586 a.C. Il profeta Z. è considerato lundicesimo dei Profeti minori menzionati dalla Bibbia, ed il suo libro si suddivide in due parti: 1) serie di orto visioni notturne, in genere riferite allaspettativa messianica; considerazioni sul digiuno in memoria della distruzione del Tempio e sullesigenza divina di giustizia e bontà da parte degli uomini; 2) due discorsi profetici di carattere escatologico: uno sul giudizio di Dio e la salvezza nel regno messianico; laltro sul trionfo messianico e la gloria di Gerusalemme. Secondo alcuni critici il libro potrebbe essere attribuito interamente a Z., anche si vi si notano talune differenze tra la prima e la seconda parte. La seconda risalirebbe ad epoca preesilica, ma sarebbe stata redatta in epoca persiana od ellenistica.
Zaiditi: Seguaci della corrente musulmana moderata siita che si ispira a Zaid ibnAlì Zain alAbidin (m. 740 a Kufa), pronipote del califfo Alì. Questi, pur essendo cadetto, data linettitudine del primogenito Muhammad al-Baqir, cercò di rovesciare la dinastia omayyade, rinnovando i tentativi del nonno al-Husain di recuperare il califfato. Gli Z. tentarono a più riprese di conquistare il potere ribellandosi alle autorità sunnite, ottenendo qualche successo in due province periferiche: a Sud del mar Caspio e nello Yemen. Il primo stato Z. durò dall864 al 928; il secondo, costituito agli inizi del X secolo nellestremità meridionale della penisola arabica, nei monti a Nord di Sana, sopravvisse sino ai nostri giorni, e si identifica con la Repubblica dello Yemen settentrionale. Gli Z., che attualmente ammontano a circa un milione di individui, rappresentano la più moderata tra le tendenze dello siismo.
Zarathustra: Riformatore dell'antica religione iranica, noto anche come Zoroastro. Decisamente scarse e contraddittorie le informazioni che lo riguardano, specie sulla sua nascita, collocata dagli studiosi intorno al I millennio a.C. Incerte anche le notizie sul luogo di nascita: secondo alcuni sarebbe nato presso il lago Urmi in Azerbaigian, secondo altri a Rayy nella Media, oppure nella Battriana. È comunque certo che le sue dottrine si diffusero dall'Iran orientale verso occidente. Testimonianze su Z. sono contenute nell'Avesta, e particolarmente nelle Gatha, che ne raccolgono i detti in forma metrica. Egli vi afferma che Ahura Mazda gli ha rivelato la Verità, affidandogli la missione di comunicarla agli uomini, che invita a seguire la dottrina celeste e la via della bontà. Secondo le Gatha, Z. fu aiutato nella sua opera dal principe Vistaspa, da lui convertito, che ne divenne poi il protettore. Il suo pensiero doveva diffondersi molto lentamente, essendo aspramente avversato dai sacerdoti della vecchia religione iranica, che Z. intendeva superare con la nuova concezione. Pur essendo un personaggio storico, doveva seguire le sorti di altri fondatori di religioni, per cui la sua figura è immersa nella leggenda. La sua stessa biografia, tramandata dallo Zerdust Nameh, appare interamente intessuta di elementi mitici. In vari scritti viene riferito che Z. morì ultrasettantenne assassinato, secondo alcuni da un sacerdote o da un mago della vecchia religione, secondo altri dalle orde di Arjasp, durante la presa di Balkh.
Zauberflöte: È il titolo originale del Flauto Magico (v.), l'ultima e senz'altro la migliore opera teatrale prodotta dal musicista austriaco Wolfgang Amadeus Mozart. Fu presentata in anteprima a Vienna il 30.9.1791, soltanto due mesi prima dellimprovvisa e prematura morte del suo grande autore.
Zeloti: Dal greco zhlwthz, geloso, zelante, il termine identifica un gruppo religioso-politico ebraico dellepoca della dominazione romana in Giudea. Ardenti osservanti della Legge mosaica, gli Z. si organizzarono come partito politico durante il censimento ordinato dai romani (6 d.C.) e, guidati da Giuda Galileo, si ribellarono al procuratore romano (Atti degli Apostoli, 5, 37). Presero parte attiva nella guerra contro Roma, difesero fino allultimo momento Gerusalemme assediata, e costituirono lultimo baluardo della resistenza nella fortezza di Masada (73 d.C.), dove uomini e donne preferirono la morte alla resa. Alcuni studiosi hanno avvicinato il gruppo degli Z. alla comunità essena di Qumran (v. Mar Morto, e Masada)).
Zen: Termine derivato dal cinese ch'an, meditazione. Identifica la corrente filosofica e religiosa buddhista giapponese, introdotta nel 1192 dalla Cina in Giappone per opera del bonzo Eisai (1141-1215) e sviluppatasi con caratteri propri. Il suo insegnamento fondamentale è l'eliminazione del contrasto tipicamente buddhista tra il mondo dell'apparenza (v. samsara) ed il Nirvana (v.). I dieci precetti principali dello Z., concepiti come successivi stadi di perfezione, mirano ad insegnare la realizzazione del Nirvana (estinzione delle passioni) nelle più semplici e quotidiane manifestazioni dell'esistenza. Lo Z. ha suscitato in tempi recenti notevole interesse nel mondo occidentale, soprattutto in America, dov'è stato talvolta considerato anche in rapporto con vari aspetti della cultura e delle religioni più diffuse in occidente.
Zend: Il libro della vita, contenente le basi fondamentali dell'antichissima religione dei magi, nel mito persiano. Il Pazend e lo Zend -Avesta ne erano una specie di commentario. Le pratiche lituyrgiche dei Parsis o Guebri, antichi adoratori persiani del fuoco, erano elencate ed illustrate nell'Iezisni, nel Vispered e nel Vendedall, i libri sacri del mito persiano.
Zero: Numero cardinale indicante lassenza di ogni unità. Simbolicamente rappresenta sul piano fisico il vuoto cosmico, sul piano filosofico-religioso lEssere Supremo, il Padre creativo occulto, sul piano mistico la Trascendenza e la Perfezione. Identifica tutte le grandi potenzialità, esattamente come lUovo filosofico (v.).
Zervanismo: Termine di derivazione persiana, avente il significato di momento, o di tempo. Indica un movimento dottrinale-teologico tendente alla conciliazione del contrasto esistente nello Zoroastrismo (v.) fra Luce e Tenebre (Ahura Mazda ed Arimane), considerato fratelli gemelli, figli dello stesso dio, Zurvan (il Tempo), mediante ladozione di un principio di carattere universale, definito dimensione Tempo-Spazio.
Zeus: Il più potente di tutti gli dei dell'Olimpo greco, nato a Creta da Cronos e da Rea, soggetto unicamente alla volontà della Moira, come i greci chiamavano il Fato (v.). Corrisponde al dio latino Giove (v.), denominato Yupiter dai romani.
Zodiaco: Dal greco xw dia oV : circolo delle figure celesti. Le 12
costellazioni situate intorno all'eclittica. Esse, con i relativi segni distintivi, sono:
Ariete (^ ) - Toro (_ ) -
Gemelli (` ) - Cancro (a ) -
Leone (b ) - Vergine (c ) -
Bilancia (d ) - Scorpione (e )
- Sagittario (f ) - Capricorno (g
) - Acquario (h ) - Pesci (i
). Il valore dello Z. è legato alle scienze divinatorie, attraverso il concetto
dell'influenza degli astri sul destino di ogni essere umano. Lo Z., come la stessa
Astrologia (v.), è di origine babilonese, come si deduce dai ritrovamenti archeologici
effettuati in Mesopotania, per i quali le testimonianze iconografiche attestano l'antica
tendenza a collegare le vicende degli astri con la vite e le vicende umane. L'Astrologia
è tuttora molto diffusa nel mondo, ed è oggetto di larga informazione attraverso tutti i
mass media. Y (Massoneria): I dodici segni dello Z. sono
sempre evidenziati nel Tempio massonico, con affreschi, ceramiche od impressioni sulle
colonne collocate a settentrione e meridione. Ognuna delle cariche dei dodici Dignitari e
degli Ufficiali di Loggia sono comunemente associate ad uno dei segni, con un preciso
significato di funzione e di responsabilità (v.). Quindi, al di là della loro
collocazione fisica, è analogicamente deducibile una collocazione interiore per ognuna
delle dodici funzioni. Ogni Fratello Maestro, allorché chiamato a ricoprire una carica,
oltre a svolgere i compiti ad essa inerenti, previsti dalla Costituzione e dal Regolamento
dellOrdine, può enucleare interiormente lo stato di coscienza e la qualità
energetica propri del segno zodiacale, sotto il cui presidio analogico si colloca.
Genericamente i segni dello Z. intendono ricordare ai Massoni le diverse tipologie umane,
ognuna diversa da tutte le altre. Quindi essi sono un vero e proprio appello
all'applicazione costante ed oculata del principio della Tolleranza. Come il G.A.D.U.
simboleggia la Verità, i segni dello Z. rappresentano e ricordano infatti l'esistenza
delle singole verità individuali.
Zolfo: Elemento chimico (S), metalloide giallo chiaro; brucia con fiamma azzurrognola, che si converte in vapore irritante. È molto diffuso in natura, rappresentando lo 0,5 della crosta terrestre. In combinazione con altri elementi, costituisce vari minerali, sotto forma di solfati e solfuri. ? (Alchimia): si tratta di un metallo simbolico, ottenuto dal Caldo del Fuoco e dell'Aria, che genera un Principio caldo, fecondante e fermentativo. È il Principio maschile di tutte le semenze. Il suo colore è Rosso. Nell'uomo corrisponde allo spirito. Secondo Oswald Wirth, l'ideogramma riportato in figura rappresenta un termine indicante il Fuoco rivelatore, racchiuso nel nucleo essenziale di ogni essere. È ardore vitale che tende a manifestarsi (centrifugamente) con i fenomeni relativi alla crescita. In realtà è il principio costruttore di ogni organismo. È insomma il grande Operaio, al quale i Massoni rendono omaggio con l'emblema del Delta luminoso. Infatti essi ritengono che il Fuoco interiore, cui si ricollega la fissità individuale, non sia altro che una particolarizzazione della Luce creatrice. Quindi ogni Massone è autorizzato a considerarsi emanazione diretta del G.A.D.U.. Occorre però ricordare che neanche l'uomo Massone occupa un posto privilegiato nella scala delle creature, poiché ogni individualità microcosmica, nella quale si manifesta un focolaio di vita autonoma, discende come lui dalla stessa, dall'unica Essenza luminosa, la cui trinità corrisponde alla triade alchemica, ovvero Zolfo - Sale - Mercurio. Iniziaticamente si tratta dello Spirito integralmente purificato, fortificato ed arricchito dalle esperienze, giunto a tale condizione di santità da consentirgli la realizzazione di miracoli. Secondo le dottrine ermetiche, lo Z. è in relazione con il Compimento della Grande Opera, e nei tarocchi viene raffigurato sia nell'Imperatore (4° Arcano) che nell'Impiccato (12° Arcano). Il simbolo dello Z. è presente nel Gabinetto di Riflessione (v.), insieme a quello del Sale. Evidente l'assenza del Mercurio, poiché il neofita deve realizzare l'isolamento assoluto onde arrivare all'autoconoscenza, cioè all'identificazione della propria reale individualità. È infatti la prova della Terra, la discesa negli Inferi, il V.I.T.R.I.O.L. È la conferma che tutto è presente nell'uomo, purché impari a conoscersi e ad impiegare poi saggiamente le inesauribili risorse della sua propria natura.
Zoolatria: Termine di derivazione greca che significa culto degli animali. Esso indica tutte le manifestazioni religiose e cultuali praticate verso gli animali. Presso i popoli antichi gli animali considerati sacri sono stati diversi e molti, specie nellantico Egitto, ove vi sono stati il bue (Apis), la Fenice, lo Scarabeo (Khepri), lo Sciacallo (Anubis), il gatto (Bastet), il falco e lIbis (Thoth), il pesce (Neith), la leonessa (Sekmeth), lo scorpione (Selket), il coccodrillo (Sobek), lippopotamo (Thueri) e lariete (Khnum). Presso altre antiche civiltà troviamo lorsa, la civetta, il toro e laquila (Atene), il cane (America ed India), il bisonte (America del Nord). Il pesce invece assume un significato sacrale presso la Chiesa primitiva.
Zoroastrismo:
Antica religione della Persia pre-islamica per oltre un
millennio, che prese il nome da Zarathustra o Zoroastro, grande iniziato
dell'Azerbaigian, nazione caucasica balzata alle cronache belliche in tempi recenti. Circa
sei secoli prima di Cristo, Zoroastro affermava che Ahura Mazda, il Sapientissimo,
il Creatore, gli aveva rivelato la Verità, affidandogli il compito di comunicarla
all'intera umanità, che doveva essere invitata a seguire la dottrina celeste e la via
della bontà. Pur essendo una religione monoteista, lo Z. pone a fianco di Ahura Mazda i
Benefici immortali, suoi attributi personalizzati preposti alle diverse realizzazioni del
bene nella natura, ed altre divinità residue del precedente politeismo, tra cui Mithra
(il Sole), Tisthrya (la stella Sirio) ed Anahita (le acque
fecondatrici), da lui stesso create. I testi sacri dell'Avesta, contenenti le Gatha,
inni sacri che la tradizione attribuisce a Zarathustra, insegnano che "tutti
coloro che seguono e percorrono la strada della Verità e della giustizia conquistano la
salvezza dell'anima". È qui che viene descritto il conflitto tra Ahura Mazda ed
Angra Mainyu, il dio delle tenebre, tra bene e male, a cui partecipano tutti
gli esseri viventi, a seconda della loro natura buona o cattiva, ed in cui tutti i
credenti dovevano impegnarsi a fondo per la vittoria del principio positivo. Tale
conflitto avrebbe termine con la fine del mondo attuale, ed il male sarebbe ridotto alla
definitiva impotenza assoluta. Allora, grazie all'intervento del Saosyant, il
salvatore, i giusti risusciteranno, mentre i peccatori saranno immersi nei patimenti
dell'inferno per tre giorni interi. Poi saranno tutti purificati e resi immortali, i buoni
automaticamente ed i cattivi attraverso sofferenze e dolori. Alla fine tutti saranno
salvati, ed avrà inizio il governo di Ahura Mazda, dell'unico vero Dio, che
istituirà il tempo del solo bene e della felicità assoluta. Secondo la leggenda,
Zoroastro era espertissimo in matematica, e possedeva una tavola di fronte alle cascate
del Nilo, sulla quale aveva inciso delle progressioni numeriche, simmetriche, in forma
tale per cui ogni valore risultava sempre dalla combinazione dei suoi precedenti. Tale
progressione, denominata "Piramide di Zoroastro", è riportata a fianco.
Il culto del Z. consisteva nella cura del fuoco sacro, nella recitazione di testi ed inni
sacri, e nell'offerta di Haoma, un succo di pianta sacra misto ad acqua e latte.
Gli antichi greci denominarono Magi suoi sacerdoti, probabilmente dal nome di una
tribù meda. Lo Z. definisce il sentiero spirituale detto della Rettitudine, ed è
regolamentato dai testi sacri dello Zend e dall'Avesta. La setta dei Parsi
rappresenta tuttora il culto dello Z. in India. Fuggiti dalla Persia nell'VIII secolo a
causa delle feroci persecuzioni islamiche, si installarono prima ad Ormuz, poi (766) nel
Gujarat, e nel XVIII secolo a Bombay. Oggi sono circa 100.000, parlano il gujarati,
e sono noti come abili commercianti, cultori soprattutto del Mazdeismo, religione
derivata direttamente dallo Z.. Tipiche dei parsi sono le dakhma, le "Torri
del Silenzio", dove vengono esposti i cadaveri dei loro morti per essere divorati
dagli avvoltoi. Y (Massoneria) Nel R.S.A.A. (v.)
il rituale d'iniziazione al 32° Grado di Sublime Principe del Real Segreto, il Gran
Maestro fa condurre il neofita presso una colonna del Tempio, dove un assistente pronunzia
solennemente queste significative parole: "Io sono Zarathustra: ho
insegnato agli Arii della Battriana a respingere tutte le idolatrie per
adorare il Signore onnipotente, Ahura Mazda, simile di corpo alla Luce e di spirito
alla Verità. Invano le potenze dell'oscurità e della menzogna contendono il mondo alle
potenze della Luce e della Verità. Alla fine queste vinceranno. Il tuo dovere è di
accelerare la venuta di questo giorno, secondando l'opera di Ahura Mazda, con buoni
pensieri, buone parole, buone azioni. Il guerriero che con il suo coraggio respinge il
nemico, il contadino che semina e fa crescere il grano, colui che si crea una famiglia e
dona la veste a chi è nudo, colui che distrugge Ahriman negli animali nocivi,
questi sono coloro che avvicinano l'avvento della legge di Ahura Mazda, più che se
offrissero mille sacrifici".
Zoroastro: Riformatore dell'antica religione iranica, noto anche come Zarathustra (v.).
Zwingli Huldreich: Riformatore religioso svizzero (1484-1531), discepolo di Erasmo da Rotterdam. Accolse l'appello di Martin Lutero, ma lo intese in maniera fondamentalmente diversa. Cappellano alla cattedrale di Zurigo (1522-23), riformò la Chiesa della città con l'appoggio del Senato che ne assunse la direzione (1523), provocando in tal modo la rottura da Roma. Da Zurigo la riforma si estese al resto della Svizzera (Berna, Basilea, Costanza e Biel), e nella Germania meridionale. Nel 1524 emerse il conflitto tra Z. e Lutero, particolarmente incentrato sulla dottrina dell'Eucarestia e dei Sacramenti. Il mancato accordo nel colloquio di Marburgo (1529) fece fallire anche il progetto di una grande lega politica diretta contro gli Asburgo, che Z. aveva preparato con Filippo d'Assia. Nel 1531 si venne allo scontro armato di Kappel, nel quale perì Z., e che risultò favorevole ai cantoni cattolici. Con il progressivo avanzare del Calvinismo, le dottrine di Z. persero gran parte del loro significato, rimanendo confinate nei cantoni originari della Svizzera tedesca. Opera principale di Z. è il Commentarius de vera et falsa religione, del 1524.