Tau: Lettera avente la stessa raffigurazione (T) in vari alfabeti, come il siriaco, il fenicio, il greco e lebraico. È il simbolo di elevazione spirituale, ed anche della croce (v.), particolarmente privilegiato da San Francesco dAssisi (v.). Secondo una leggenda ripresa da A. de Saint-Albin (Le Francs Maçons, 1862), il simbolo del T. sarebbe stato ideato da Matusael, uno dei figli di Caino, come segno di riconoscimento per i suoi discendenti. Y (Massoneria): Nella cerimonia di iniziazione al Grado di Maestro (v.), il Venerabilissimo, riferendo ai Fratelli la Leggenda di Hiram (v.), ad un certo punto dice: "Ad un segno di Hiram, tutti i volti si rivolgono verso di lui. Il Maestro allora alza il braccio destro e, con la mano aperta, traccia una linea orizzontale, dalla cui metà fa cadere una linea perpendicolare che raffigura due angoli retti, a modo di squadra (v.), segno con cui i Siriani riconoscevano la lettera T. La lettera T. è impressa tre volte nel grembiule del Maestro Venerabile e degli alti Dignitari dellistituzione massonica, nonché in quelli del Capitolo dellArco Reale, sia inglese che del Rito Americano, o di York (v.). Fa infine parte del particolare rituale di consacrazione del Tempio per i Lavori allaperto (v.).
Taumaturghi: Setta di ebrei guaritori, come i Giudei di Alessandria, in stretta relazione con la comunità essena di Qumran. Si servivano soprattutto di erbe, radici, minerali polverizzati, muffe, veleni di serpenti ed insetti, abluzioni o bagni in acque trattate e massaggi. Il loro simbolo distintivo era costituito da un bastone con avvolto un serpente, che è poi diventato simbolo universale della medicina e della farmacologia.
Taurobolio: Termine di derivazione greca, avente il significato di "colpisco il toro". Indica unantica cerimonia espiatoria che prevedeva labbattimento di un toro, La persona che doveva beneficiare del sacrificio (v.), si sistemava in una fossa sulla quale era sistemato un palchetto di legno con molte fessure. Su di questo veniva condotto lanimale da sacrificare. Il sangue, che scorreva da una ferita inferta al petto della vittima, filtrava attraverso il palchetto e cadeva sul fedele, che cercava anche di berne il più possibile (v. Mithra).
Tavola: Nell'antichità era un piano di pietra di diverso spessore su cui venivano scolpiti caratteri componenti messaggi, come epigrafi, numeri di strade, ecc. In seguito fu sostituita da un'assicella di legno od altro materiale come l'avorio, di forma quadrangolare, che gli antichi Romani spalmavano di cera, per scrivervi mediante uno stilo (stilus o graphium), usato poi per cancellare lo scritto spalmandovi sopra altra cera. Y (Massoneria) Per ogni massone, scolpire una T. significa scrivere un messaggio, esporre e trasmettere unidea, un pensiero, unopinione su un determinato argomento. Il termine T. viene anche impiegato per indicare un decreto od una circolare riguardante l'Istituzione. Comunemente però indica un messaggio, un discorso in genere programmato (generalmente su temi d'attualità, oppure di tipo iniziatico se non addirittura esoterico), destinato alla lettura formale nel corso di una Tornata rituale dell'Officina. In questo caso rappresenta un Lavoro (v:), ovvero il risultato di un'indagine svolta su un tema particolare di interesse massonico, una sorta di relazione di norma letta in Loggia dall'autore e poi discussa attraverso l'intervento degli altri Fratelli. Rappresenta la base, il maggior contributo che un Fratello possa elargire a beneficio proprio ed altrui, quindi per leffettiva formazione del Libero Muratore, conseguita attraverso lattività primaria prevista dallIstituzione e rappresentata dal Lavoro di Loggia. La T. è il mezzo prezioso affidato alloratore di turno per aprire il proprio cuore e la propria mente in un consesso particolare, che è la caratteristica veramente esclusiva della Massoneria. Attraverso la ritualità essa consente di creare uneffettiva, efficace e magica atmosfera fraterna, impregnata di genuina sacralità, che esclude in assoluto ogni turbamento dovuto alla presenza dei metalli, delle passioni, della nefasta e pesante influenza dei poderosi, assordanti rumori del mondo profano. Mediante ladozione di sublimi e ben definiti principi etici e grazie ad una plurisecolare tradizione, essa esclude infatti qualsiasi possibilità di malinteso, di distorsione, di interruzione dellesposizione, ma soprattutto di critica non costruttiva espressa dal Massone che prima ascolta con attenzione e poi interviene dietro specifica autorizzazione del Maestro Venerabile. Quindi ogni argomento trattato mediante la T., per la purezza degli intenti fraterni ed amorosi di chi la traccia e di quanti la commentano, è sicuramente il mezzo migliore che la scuola iniziatica muratoria pone nelle mani e nel cuore dei Fratelli. Solo così è possibile trasformare lIniziazione da virtuale a reale, e procedere proficuamente lungo il cammino iniziatico verso il perfezionamento individuale e collettivo. Quanti hanno inteso correttamente il principio secondo il quale "la Massoneria non è che quello che ogni Fratello vuole che essa sia", hanno nella T. il vero segreto, non solo per ricaricare le proverbiali batterie scaricate nella profanità, ma per conseguire la trasmutazione alchemica nellOro, trasformando cioè sé stessi da uomini a Uomini, degni della scintilla divina che ogni essere porta nel proprio intimo e che merita veramente rendere palese attraverso il Comportamento (v.) moralmente esemplare, per il Bene effettivo individuale e dellintera Umanità. Si può ben dire che chi non ha compreso limportanza, lessenzialità della T., così come della Ritualità, si ritrova ben al di fuori dei limiti, dei confini stabiliti da sempre dalla Libera Muratoria, limiti e confini definiti dagli Antichi Doveri (v.) e dai Landmarks (v.) che ogni Massone è rigorosamente tenuto a rispettare, pena lespulsione dallOrdine.
Tavola da Disegno: In Massoneria identifica uno strumento operativo trasformato in speculativo dalla moderna Istituzione. Infatti i massoni medioevali la usavano per dettagliare i piani di costruzione, preparati dai Maestri architetti ed esposti nel corso dei lavori, per la consultazione da parte degli operai e supervisori. Oggi la T. è costituita da un rettangolo di carta sul quale il Maestro delle Cerimonie, o lo stesso Maestro Venerabile, traccia il piano di Lavoro programmata per la Tornata. Talvolta vi vengono tracciati strumenti e simboli inerenti il grado in cui i Lavori sono svolti; in questo caso viene denominata "Quadro di Loggia" (v.). Insieme con la Pietra grezza e la Pietra cubica è considerata uno dei gioielli immobili della Loggia.
Tavola
di Smeraldo: Mitica tavola attribuita ad Ermete Trismegisto (v.), nota
anche come smeraldina o smaragdina. Viene qui riprodotta in tre diverse versioni, di cui
la prima come complessivo e particolare nella sua versione formale latina, derivata
direttamente dagli originali arabi. Seguono poi tre versioni in lingua italiana, riportate
per consentire confronti interpretativi tra traduzioni diverse, onde concedere ad ognuno
la possibilità di liberamente riflettere su questo fondamentale documento dell'ermetismo.
Esaminiamo dapprima la versione in latino, figurata come riproduzione su di una roccia in
una delle più belle tavole (per la precisione la X Tavola) che illustrano lAmphiteatrum
Sapientiae aeternae di Johannes Grasseus Khunrath, noto sotto lo pseudonimo di
Hortolanus, pubblicato come Commentario nel XV secolo e tradotto da J. Girard de Tournus
nel Miroir dAlchimie, pubblicato a Parigi Sevestre nel 1613. Della stessa
Tavola, di difficile lettura, si è ritenuto opportuno riprodurre unicamente il
particolare più importante, ovvero la sola parte della facciata rocciosa riportante
inciso il testo della Tavola di Smeraldo, dal Klunrath denominata Tabula Smaragdina, così
come riprodotta dalleditore Arché di Milano nel 1975. Ed ecco ora le tre diverse
versioni in lingua italiana. Y (i) La tavola di Smeraldo
(dalla pag. 52 de "Il gran Libro della Natura" Ediz. Atanor. 1921):
1) È vero senza menzogna, é certo e verissimo che ciò che è in basso è come ciò che
è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per compiere i miracoli
della Cosa-Una. 2) E come tutte le cose vennero dallUno per mediazione
dellUno, così tutte le cose nacquero da questa cosa una per adattazione. 3) Suo
padre è il Sole, sua madre la Luna; la portò il vento nel venire suo, e la Terra è la
sua nutrice. 4) Questi è il Padre del Telesma di tutto il mondo. 5) La sua forza è
integra se si riversa sulla Terra. 6) Separerai Terra da Fuoco, il sottile dal denso,
delicatamente, con grande cura. 7) Ascende dalla terra al cielo e ridiscende in terra
raccogliendo le forze delle cose superiori ed inferiori. 8) Tu avrai così la gloria di
tutto il mondo e fuggirà da te ogni oscurità. 9) Qui consiste la forza forte di ogni
fortezza perché vincerà tutto quel che è sottile e penetrerà tutto quello che è
solido. 10) Così fu creato il mondo. Da ciò deriveranno adattazioni mirabili il cui
segreto sia tutto qui. 11) Pertanto io fui chiamato Ermete Trismegisto, possessore delle
tre parti della Filosofia di tutto il mondo. 12) Ciò che dissi sullopera del Sole
è completo. Y (II) La Tavola di Smeraldo (dalla pag. 134 di "Commentarium",
Rivista diretta dal Kremmerz N° 6-7 del 1910): 1) È vero, senza errore, è certo, è
verissimo. 2) Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è
come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una cosa sola. 3) Come tutte le cose
sono sempre state e venute da Uno, così tutte le cose sono nate per adattamento da questa
cosa unica. 3) Il Sole ne è il padre, la Luna ne è la madre, il Vento lha portato
nel suo ventre, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il Telesma di tutto il
mondo è qui, la sua potenza è illuminata se viene convertita in terra. 4) Tu separerai
la terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso, dolcemente, con grande industria. Ei rimonta
dalla Terra al Cielo, subito ridiscende in Terra e raccoglie la forza delle cose superiori
ed inferiori. 5) Tu avrai con questo mezzo fatta la gloria del mondo, epperciò ogni
oscurità andrà lungi da te. È la forza forte di ogni forza, perché vincerà ogni cosa
sottile e penetrerà ogni cosa solida. 6) È in questo modo che il Mondo fu creato. 7) Da
questa sorgente usciranno innumerevoli adattamenti, il cui mezzo si trova qui indicato. 8)
È per questo motivo che io venni chiamato Ermete Trismegisto, perché possiedo le tre
parti della Filosofia di tutto il mondo. 9) Ciò che ho detto dellOperazione del
Sole è perfetto e completo. Y (III) La Tavola
Smeraldina (Dal libro "LAlchimia" di Titus Burckhardt - Ediz.
Boringhieri, Torino, 1961): 1) Invero, certamente e senza dubbio: linferiore
somiglia al superiore e il superiore somiglia allinferiore, per compiere i miracoli
di una cosa. 2) Così come tutte le cose sono nate da Uno e dalla contemplazione di un
Singolo, così tutte le cose nascono, per adattamento da questo Uno. 3) Suo padre è il
Sole e sua madre la Luna, il vento lo portò nel proprio ventre e la sua balia è la
terra. 4) È il padre di tutti i miracoli del mondo. 5) La sua forza è perfetta se viene
convertita in terra. 6) Separa la terra dal fuoco e la materia sottile da quella grossa,
dolcemente e con grande cautela. 7) Sale dalla terra al cielo e ritorna poi sulla terra
perché possa raccogliere la forza dei supremi e degli infimi. Così tu possederai la luce
del mondo intero e le tenebre fuggiranno da te. 8) Questa è la forza di tutte le forze
perché essa è vittoriosa su tutto ciò che è sottile e pervade tutto ciò che è
solido. 9) Il microcosmo viene così creato a immagine del macrocosmo. 10) Per tal ragione
ed in tal modo sono ottenute applicazioni meravigliose. 11) E perché io posseggo le tre
parti della saggezza di tutto il mondo mi chiamano Ermete Trismegisto. 12) È compiuto
quello che dissi dellopera del sole. Evidenti le molte e notevoli differenze tra i
vari testi, ma non potrebbe essere altrimenti vista lantichità e le diverse,
incerte vicende attraverso cui sarebbe passato questo libro. Pensando comunque che molto
verosimilmente fu compilato circa quindici secoli fa in Fenicia, poi tradotto in greco,
dal greco al siriaco, poi in arabo, in latino, ed in seguito nelle varie lingue europee,
cè veramente da rallegrarsi che le divergenze non siano così grandi. Resta fermo
il fatto che la dottrina ermetica sostiene chiaramente che essa non parla per gli
ignoranti, ma soltanto per quanti sanno, per cui coloro che sanno, leggendo una qualsiasi
versione della Tavola di Smeraldo, arriveranno certo allesatta interpretazione se
non addirittura a correggere gli errori esistenti. Interessante notare che, secondo
unantica leggenda, questo testo sarebbe stato rinvenuto dai soldati di Alessandro
Magno nelle cavità criptiche della grande piramide di Gizah, da molti studiosi ritenuta
la tomba di Ermete. Lo stesso Ermete avrebbe inciso di proprio pugno quelle poche e
sibilline frasi, impiegando una punta di diamante su una lamina di smeraldo. Abbiamo visto
che vi si parla di una cosa misteriosa, contenente in sé maggior forza della forza
stessa, poiché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà in ogni cosa solida. Si tratta del
grande "Agente universale", noto come "Luce astrale",
lunico in grado di fornire la Pietra filosofale, ovvero lElisir di vita. È
quanto la filosofia alchemica definisce "Azoto" (v.), lAnima del
mondo, il grande Magnes o la Vergine celeste.