Rerum Novarum: Lettera enciclica promulgata da papa Leone XIII nel 1891. Ha per argomento la condizione dei lavoratori dipendenti, e segna la prima manifestazione ufficiale d’interesse della Chiesa verso la questione sociale. In nome di una vaga vagamente espressa solidarietà, raccomanda ai datori di lavoro di mitigare lo sfruttamento, ed auspica forme d’accordo tra questi e gli operai. Considerata il cardine del pensiero sociale cattolico, ed adottata come programma minimo da vari gruppi cattolici impegnati in campo politico, contiene tuttavia l’aperta condanna del sindacalismo, del socialismo, della teoria della lotta di classe, della Massoneria e del movimento operaio contemporaneo. Definita la Magna Charta della dottrina sociale della Chiesa, sulla Massoneria essa sostiene: "Del resto i turbolenti errori, cui abbiamo accennato, debbono troppo far tremare gli Stati. Imperocché, tolto via il timore di Dio ed il rispetto delle divine leggi, messa sotto i piedi l’autorità dei principi, licenziata e legittimata la libidine delle sommosse, sciolto alle passioni popolari ogni freno, non può non seguire una rivoluzione e sovversione universale. E questo sovversivo rivolgimento è lo scopo deliberato e l’aperta professione delle numerose associazioni di comunisti e socialisti; agli intendimenti dei quali non ha ragione di chiamarsi estranea la setta Massonica, essa tanto ne favorisce i disegni, ed ha comuni con loro i capitali principi".

Resoconto degli Zeno: Nel 1398 il principe Enrico di Sinclair, con i suoi navigatori veneziani Antonio e Nicola Zeno e trecento Cavalieri templari, lasciarono Orkney con dodici vascelli. Navigarono per le isole Faroer, l'Islanda e la Groenlandia fino alla Nuova Scozia e la Nuova Inghilterra. Questa è la storia del resoconto degli Zeno, un documento che registra e traccia i viaggi e le esplorazioni del principe Enrico Sinclair con i suoi compagni nel Nuovo Mondo, novantaquattro anni prima che Cristoforo Colombo effettuasse il suo epico viaggio. Il principe Enrico Sinclair nacque nel 1345 nel castello di Rosslyn, ed era discendente dei Saint Clair / Gisors, una famiglia normanna che nel XII secolo ottenne la baronia di Rosslyn, nel Midlothian, in Scozia. Il principe Enrico nel 1379 si guadagnò anche la contea di Orkney. La contea comprendeva Shetland, le isole Faroer e probabilmente anche l'Islanda. Complessivamente circa duecento isole del Nord Atlantico. Nel corso del rapido declino dell'influenza europea dei Cavalieri Templari, molti Templari si rifugiarono in Scozia, dove ottennero protezione dall'ordine di soppressione, emanato dal sovrano francese Filippo il Bello, appoggiato dal pontefice Clemente V. L'ordine di soppressione costrinse i Cavalieri Templari sia ad organizzare nuovi ordini, come gli "Ospitalieri" ed i "Cavalieri di Santiago", sia a cercare rifugio in altri paesi. Venne loro offerta protezione in Scozia da Robert Bruce, che s'era rifiutato di obbedire all'ordine di soppressione, dato che comunque era già stato scomunicato dalla Chiesa per l'uccisione di Giovanni Comyn, detto il Rosso. La famiglia Sinclair aveva fatto parte dei Templari fin dal 1118, e mentre Bruce era Sovrano Gran Maestro dell'Arte e delle Corporazioni, Sir Guglielmo Sinclair (padre di Enrico) era Gran Maestro Ereditario. Sir Guglielmo morì in Spagna mentre tentava di trasportare il cuore di Bruce in Terrasanta. Il principe Enrico nel 1365 si associò alla crociata di re Pietro, e mentre si trovava a Venezia, incontrò la famosa famiglia Zeno. I Veneziani erano i vincitori di questa campagna, ma i loro porti della regione erano chiusi dai nemici. Questa potrebbe essere stata la ragione per cui Antonio e Nicola si unirono al principe Enrico. I cittadini di Venezia erano commercianti, e con i loro porti chiusi, era necessario e vitale aprire nuove vie di commercio. Nel 1391 Nicola si recò a Orkney da dove, immediatamente dopo, invitò il fratello Antonio a raggiungerlo. All'età di 53 anni, il principe Enrico navigò verso occidente da Orkney all'Islanda, ma mentre là erano impossibilitati a procurarsi provviste, il resoconto degli Zeno spiega: "Vennero correndo verso la costa, ed attaccarono i nostri uomini con lance e frecce, cosicché molti furono uccisi e parecchi feriti. Anche se facemmo loro segni di pace, fu tutto inutile. Quando Zichmni (Sinclair) si rese conto di non poterci fare alcunché, comprese che la flotta sarebbe stata presto priva di provviste se avesse insistito nel suo tentativo. Così sfruttò un vento favorevole per navigare per sei giorni verso occidente, ma allorché il vento soffiò verso sud-ovest ed il mare divenne agitato, navigammo per quattro giorni spinti dal vento. Fu allora che scoprimmo la terra. C'era alta marea, non sapevamo che terra fosse, ed eravamo timorosi di tentare lo sbarco. Ma grazie a Dio il vento si calmò, e sopraggiunse una grande quiete. Alcuni membri dell'equipaggio sbarcarono con una scialuppa, per ritornare presto a riferire d'aver trovato una terra splendida ed un'ancor migliore porto, ed in distanza scorgemmo un'alta montagna da cui usciva del fumo". Questa terra è ora identificata come la Nuova Scozia. Il resoconto continua: "Dopo otto giorni i cento soldati ritornarono per riferire che avevano attraversato l'isola e scalato la montagna. Il fumo veniva fuori naturalmente da un gran fuoco in fondo ad una collina, e là c'era una specie di sorgente da cui usciva qualcosa simile a pece infuocata che rotolava in mare, e c'era una gran moltitudine di gente". Il resoconto descrive una "sorgente di pece infuocata al fondo della collina". Questa è stata identificata nel Monte Adams, che si trova nei pressi di Stellerton. Il principe Enrico ed i suoi compagni divennero amici delle genti della locale nazione sconosciuta e, per almeno un anno, esplorarono gran parte della costa nord-est del Nord America. C'è traccia di questo in una pietra scolpita con l'effigie di Sir Giacomo Gunn che è stata datata dagli archeologi nel tardo XIV secolo. Questo intaglio si trova a Westford, nel Massachusetts. Il principe Enrico fu poi assassinato nel 1404, appena ritornato ad Orkney, da alcuni membri della Lega Anseatica della Germania settentrionale, rivali per quelle aree commerciali. I viaggi e le relative relazioni vennero quindi temporaneamente sospesi, dato che il figlio del principe Enrico (anch'egli di nome Enrico) venne arrestato ed imprigionato in Inghilterra. Senonchè la figlia di Enrico, Elisabetta, riferì la storia al figlio Giovanni, che la ripeté ai suoi parenti. Una di questi era la moglie di Cristoforo Colombo. Il resoconto degli Zeno venne finalmente pubblicato nel 1558. Il resoconto degli Zeno comprendeva anche la mappa nord atlantica degli Zeno. La parte orientale della mappa riporta i profili della Svezia, della Norvegia e della Danimarca. La Groenlandia (chiamata Engronelant) è indicata con profili di monti permanenti. L'Islanda è riportata tra la Norvegia e la Groenlandia. Il nord della Scozia è collocata nell'angolo inferiore destro. L'area diamantata indicata al centro pare indichi pomice fluttuante proveniente da un'eruzione vulcanica dell'Islanda. Nell'angolo inferiore sinistro è indicata l'area della Nuova Scozia. Sono anche riportate diverse isole, tra cui Estland, Podalida, Estotialand, Icarai e la famosissima Frislandia. La ragione per cui queste isole siano state erroneamente indicate resta un mistero. La mappa degli Zeno fu pubblicata in prima edizione in Venezia nel 1561 dalla "Geographia" di Girolamo Ruscelli. (Mappe delle Tre Colonne).

Responsabilità: (Massoneria) La responsabilità appare essere quasi inscindibile dalla coscienza. Non c'è vera coscienza se non si accompagna alla responsabilità, come neppure la responsabilità può esistere senza una coscienza. Perciò se l'evoluzione tende, come sembra, verso stati di una maggior coscienza, dobbiamo attenderci anche una crescita analoga della nostra responsabilità. Tuttavia tale crescita non può avvenire senza una partecipazione attiva e costante da parte di coloro che desiderano raggiungere mete superiori. Importante proporre anche un allargamento del nostro attuale orizzonte etico. La coscienza e la responsabilità possono essere estese anche a ben più ampie aree di quelle che normalmente vengono considerate. Per esempio possiamo notare l'importanza della responsabilità che dovremmo sempre avere durante le nostre osservazioni, le valutazioni interiori e l'accrescimento della nostra conoscenza. Siamo responsabili di quello che cerchiamo di creare in quanto Artisti, e dovremmo essere anche responsabili nella nostra volontà di vivere. Ci sembra, perciò, che vita, coscienza e responsabilità costituiscano un importante trinomio.

Rg-Veda: Termine sanscito avente il significato di Veda degli Inni: è la prima delle quattro raccolte (samhita) che compongono i Veda (v.), testi sacri indiani, costituita da 1028 inni suddivisi in dieci libri o mandala (v.), per un numero complessivo di 10.452 strofe. Tali strofe, di tre o quattro versi detti pada, sono di quattro tipi: · la gayatri, formata da tre ottonari, · l’anustubh, di quattro ottonari, · la tristubh, di quattro endecasillabi e la · jagati, di quattro dodecasillabi. Degli inni, composti probabilmente nel XVI-XV secolo, ed il 1200 a.C., si può stabilire una cronologia interna, tanto da deciderne la successione dell’uno rispetto all’altro, e di tutti rispetto alle altre samhita. I libri II-VII sono i più antichi di tutta la raccolta, e sono attribuiti ciascuno ad una famiglia di poeti, mentre i mandala I, VIII, IX e X sono attribuiti ad autori diversi: il X rispetto agli altri è più recente. Il R. non è omogeneo come valore portico, poiché è stato composto da vari autori di differente levatura; per questo, accanto a squarci di vera poesia, troviamo brani appesantiti da un eccessivo uso di figure retoriche, od in cui lo stile pecca di limpidezza. Gli inni sono dedicati a varie divinità, che raggiungono complessivamente il numero di 33, divisi in tre gruppi di 11: celesti, atmosferiche e terrestri. I più importanti sono Mitra, Varuna, Surya, Usas, Rudra, Indra, Agni, Soma-i-Marut e gli Asvin che, corrispondenti ai Dioscuri (v.) greci, compaiono sul loro carro nel cielo dell’alba e del crepuscolo. Gli inni del R. sono caratterizzati dal fenomeno detto enoteismo, per il quale ogni divinità nell’inno dedicatogli riassume in sé tutti gli attributi degli altri dei, tanto da apparire la divinità suprema. Fondamentale per la concezione panteistica sviluppata in seguito nelle Upanisad (v.), è il Purusasutka (Inno dell’Uomo Cosmico), nel quale si descrive la creazione come derivata dal sacrificio del Purusa (v.). Ha anche importanza linguistica e letteraria.

Riammissione: Il Libero Muratore depennato od in posizione di sonno può chiedere la R. dalla posizione di sonno o di depennamento. I diritti massonici si perdono quando il Libero Muratore si trovi nella posizione di sonno, di decadenza o di espulsione (Art. 8 della Costituzione dell’Ordine). Il Libero Muratore depennato che desideri essere riammesso, può presentare domanda (compilata sull’apposito modello tipo A2) alla Loggia che ha proceduto al suo depennamento. Nell’ipotesi in cui la Loggia di appartenenza sia sta disciolta o demolita, il Presidente del Collegio Circoscrizionale assegna la domanda ad altra Loggia della Circoscrizione. A seguito della domanda, la Loggia provvede agli adempimenti prescritti per la R. Il Maestro Venerabile, ottenuto il Nulla-Osta del Gran Maestro, stabilisce la data e l’ora della Tornata in Primo Grado nella quale il riammittendo dovrà presentarsi per prestare la promessa solenne. Il fratello depennato dovrà preventivamente sanare l’eventuale morosità. (Art. 19 del Regolamento dell’Ordine).

Ricci Matteo: Noto in Cina come Li ma-tou. Sinologo e missionario cattolico italiano (Macerata 1552 – Pechino 1610). Gesuita (1571), venne inviato a Macao, dove imparò il cinese scritto e parlato. Nel 1583, con Michele Ruggeri (1542-1607), penetrò nel Kuang-tung, dove fondò la prima missione cattolica in Cina. Alla fortunata opera missionaria (200 chiese circa in tutta la Cina) R. aggiunse alla sua fama di letterato, quella di matematico ed astronomo. Scrisse Il Catechismo (1604); Mappamondo (varie edizioni dal 1584 al 1608); Elementi di Euclide (1607). R. fu l’unico occidentale ad avere una propria biografia inserita in una storia dinastica ufficiale cinese (Ming shih, Storia dei Ming), e ad essere citato nel Ssu-k’umch’uan-shu tsung-mu (Indice generale di tutti i libri delle quattro sezioni della letteratura).

Ricerca: Nell'azione di ricerca e nello sforzo di dare una forma alle proprie ispirazioni, l'Artista tende a realizzare la pienezza esistenziale attraverso l'espressione di se stesso, contemplando infine la bellezza dell'opera realizzata. Analogamente ogni essere vivente cerca di dare una forma alle proprie manifestazioni nella vita. La ricerca rappresenta perciò una componente naturale nella nostra vita, appartenente maggiormente alla sfera dell'essere, nella nostra interiorità, piuttosto che a quella della materialità esteriore. Lo sforzo di esprimersi non deve essere allora considerato come una fatica, ma come una logica premessa della nostra aspirazione di essere Artisti. L'azione di Ricerca rappresenta un'avventura affascinante della vita. La ricerca interiore conduce a scoprire in noi e negli esseri che ci circondano nuovi continenti, della cui esistenza non si avevano che sfuocate intuizioni. Ad ogni nuova scoperta si aprono nuovi orizzonti, sempre più ampi, che promettono ulteriori affascinanti esplorazioni, in una catena senza fine. Sta in noi la decisione di riconoscerci come ricercatori, ed affrontare liberamente la conoscenza della vita. Ogni ricercatore sente sempre la necessità di buone indicazioni sui possibili percorsi da seguire. La preparazione di adeguate mappe interiori rappresenta un'impresa assai difficile. Talmente difficile che spesso si arriva a rinunciare all'impresa. Per quanto difficile, è tuttavia possibile. Sarebbe opportuno raccomandare di non fermarsi mai ad una prima lettura di un'opera guida cui ci affidiamo. Spesso ci si trova confrontati con pagine che possono sembrare scritte senza un chiaro nesso logico. Occorre insistere, rileggendole quante volte può sembrare necessario. La creazione di mappe interiori è sempre un compito individuale, ma è auspicabile che ogni sincero ricercatore sia consapevole di non essere solo in tale impresa, ma di far parte di una catena fraterna di altri ricercatori che auspicano cordialmente il suo pieno successo in tale compito.

Riforma cattolica: Termine con cui la storiografia designa il tentativo operato tra la fine del XV ed il XVI secolo da personalità e movimenti ecclesiali diversi di risanare la Chiesa cattolica, rinnovandone la teologia e soprattutto la pratica devozionale. Sostenuta dal pensiero di esponenti dell'Umanesimo teologico, come Nicola Cusano, San Tommaso Moro ed Erasmo da Rotterdam (v.), e dall'opera rinnovatrice di laici, per lo più impegnati nel campo caritativo, come Sant'Angela Merici e P. Giustiniani, e di religiosi come il cardinale Gaspare Contarini od i membri delle congregazioni rinnovate o di nuova fondazione (come i Cappuccini), il piano di R. venne formalizzato per volontà di papa Paolo III nel Concilium de emendanda Ecclesia (1537), per essere poi radicalmente riformulato nel corso delle vicende della Controriforma (v.), avviatesi pochi anni dopo.

Riforma protestante: Movimento rivoluzionario religioso scatenatosi a partire dal 1517 nell’Europa centrale, noto con la denominazione generica di Riforma (v.).

Riforma: Nella storia delle religioni, movimento di rinnovamento religioso determinatosi in Europa nel XVI secolo, nell’ambito del risveglio culturale e sociale del Rinascimento. I precedenti culturali della R. si possono rintracciare nell’Umanesimo cristiano di Erasmo da Rotterdam (v.) e nei tentativi di riforma interna della Chiesa cattolica svolti nel XV secolo. Ma da un lato il fallimento di tali tentativi, dall’altro il carattere aristocratico del movimento umanistico tendente a disinteressarsi del problema ecclesiale, limitandosi ad una critica morale e di costume, fa sì che le nuove tendenze che si sviluppano nel mondo tedesco a partire dal monaco Martin Lutero (v.) assumano un più deciso carattere antiecclesiale ed antifeudale. Il primo atto della R. è determinato dalle 95 tesi che Lutero affisse nel 1517 al portale della cattedrale di Colonia, rivolte contro la pratica delle indulgenze e che scatenarono la violenta reazione di Roma. L’approfondimento dottrinale e teologico delle tesi protestanti, e l’allargamento della base sociale e politica della R. sono i due atti successivi, che si inaugurano col trattato "Alla nobiltà cristiana di nazione tedesca, sulla riforma della cristianità" (1520). Da qui si sviluppano infatti i capisaldi della dottrina protestantica: l’abolizione della differenza tra sacerdoti e laici nell’affermazione del sacerdozio universale; la negazione della interpretazione ufficiale della Bibbia e l’affermazione del libero esame; la tesi della giustificazione per la sola fede, che nega il valore delle opere per la salvezza; la critica dei sacramenti, di cui vengono riconosciuti solo quelli biblici del battesimo, della penitenza e dell’eucarestia. Al riguardo è importante la citazione del De captivitate babylonica ecclesiae ed il De libertate hominis christiani, che provocarono la scomunica (bolla Exurge Domine del 15.6.1520). L’approfondirsi successivo della frattura tra R. e Chiesa cattolica è un fatto alla cui spiegazione contribuiscono più ragioni sociali e politiche che non strettamente dogmatiche, come la storia successiva del Concilio di Trento (1545-1563) e del movimento controriformistico (detto anche di R. cattolica) dimostrano. L’esigenza di una R. religiosa è infatti un fenomeno interno a tutta la cattolicità ed alla cultura del tempo, ma le forme diverse che assunse nel mondo protestantico ed in quello latino, ed il conflitto che se ne determinò, si spiega soprattutto in base al conflitto tra la nascente borghesia capitalistica e la reazione feudale. Il carattere intrinsecamente capitalistico dell’etica protestante (Weber) è infatti messa bene in luce dagli sviluppi successivi della R., nella forma calvinistica in cui essa si diffuse soprattutto in Inghilterra (dove ebbe carattere prevalentemente politico, in quanto fu imposta dal re Enrico VIII nel 1534 con l'Atto di Supremazia, con il quale il sovrano si proclamava capo della Chiesa inglese, che assunse poi il nome di chiesa anglicana), e nel nascente mondo borghese-capitalistico, mentre in Germania dovette giungere ad un compromesso con il vecchio mondo feudale (qui i feudatari se ne servirono per giustificare la loro ribellione all'imperatore Carlo V, mentre esemplare è l'atteggiamento assunto da Lutero contro la rivolta dei contadini nel 1524-25, ). Giovanni Calvino (v.) tentò di attuare sul piano politico la R. attraverso la costituzione di un rigido modello comunitario a carattere presbiterale. Nella Institutio religionis christianae (1536) accentua la dottrina della predestinazione, dandole un significato etico oltre che dogmatico: l’uomo non deve operare per sé stesso, per la propria salvezza, ma a maggior gloria di Dio; l’eletto trae dal bene operare la conferma della salvezza totalmente gratuita concessagli da Dio. È in questa forma che la dottrina protestantica si rivela espressione tipica del più generale spirito capitalistico. Un carattere diverso assume l’esigenza di R. nei paesi cattolici, dove si manifesta un rinnovamento disciplinare (nel 1539 nasce la Compagnia di Gesù) e culturale (si sviluppa la Seconda Scolastica), che da un lato è caratterizzato dal ritorno alla tradizione in funzione antiumanistica, dall’altro non è riducibile ad un’opera puramente espressiva, com’è stato a volte unilateralmente sostenuto. Da questo punto di vista è più appropriato parlare di una R. cattolica, anziché di pura e semplice Controriforma (Maurenbrecher).

Rinascita: Termine adottato dalla filosofia e dalle religioni orientali per definire la dottrina della Reincarnazione (v.).

Risonanza: (Massoneria) Come per le intuizioni, così per la Risonanza appare assai difficile stabilire regole precise. Malgrado questo, dovrebbe essere chiaro a tutti l'importanza della Risonanza nella nostra vita interiore. Essa ci consente, con un minimo sforzo da parte nostra, di volare interiormente, solo sincronizzandoci con le forme delle informazioni che osserviamo. Similmente, andando in altalena, se utilizziamo in sincronismo appropriato alla forza di gravità, possiamo spingerci senza grandi sforzi in oscillazioni sempre più ampie. In analogia se, percependone il sincronismo, utilizziamo le forze attrattive incluse nelle nostre osservazioni, possiamo elevarci in una più chiara luce interiore. Di forze attrattive se ne possono elencare molte. Le ispirazioni, le armonie ed i ritmi sacrali, sono alcuni elementi che qualificano le forme delle nostre percezioni. È quindi possibile proporre come fondamento il fatto che la Risonanza, attraverso le forme, implica la naturale presenza dell'Arte. La Risonanza interiore è un fenomeno del quale sappiamo ben poco. Eppure essa rappresenta uno strumento di grande valore, quasi indispensabile per una reale crescita interiore. Talvolta siamo beneficiati dalla presenza della Risonanza, spesso imprevedibile ed incontrollabile, che ci elargisce certezze e forze che non sarebbe possibile ottenere da altre sorgenti. La Risonanza, di solito, si accompagna all'Ispirazione ed alla Bellezza. Per questo costituisce una componente essenziale dell'Arte. La Risonanza ci aiuta a superare le barriere che limitano il nostro Io, mettendoci in contatto e partecipazione con Armonie di una realtà che non è solamente nostra. Si dovrebbe, perciò, prestare sempre grande attenzione al fenomeno della Risonanza, durante il suo primo verificarsi e durante la crescita della sua intensità. Si dovrebbe anche porre particolare attenzione a non dissipare vanamente un bene così grande.

Riti: In origine la Libera Muratoria consisteva in un unico grado, il Compagno, mentre il titolo di Maestro spettava unicamente al Venerabile della Loggia. Attraverso un lungo processo evolutivo, le basi della Fratellanza sono oggi presentate in tre diversi gradi, che sono definiti gradi della Loggia, simbolici o della Massoneria azzurra. Secondo il Sebastiani, in generale l’ordine massonico, con il suo peculiare simbolismo, esprime una sua filosofia antropologica (incentrata sull’uomo esprimente la propria natura, il suo senso di vita egli ideali a cui attinge dando significato alla propria azione) che s’identifica con il modello d’uomo concepito dalla Libera Muratoria, i cui elementi essenziali sono la Libertà, la Tolleranza, la Fratellanza, la Trascendenza ed il Segreto iniziatico. I R., noti come Corpi Rituali, non sono strettamente connessi con l’Ordine. Essi però dispongono di loro Costituzioni (non contrastanti con quelle dell’Ordine), e nel territorio italiano hanno l’obbligo di reclutare adepti solo tra i Fratelli Maestri membri attivi e quotizzanti del Grande Oriente d’Italia. Quindi il G.O.I. non ha alcun potere di giurisdizione, poiché i Maestri Massoni operano nei R. nella loro qualità di insigniti di Gradi cosiddetti superiori. Nonostante la notevole molteplicità dei Corpi Rituali massonici, non si può perdere di vista l’unità della Libera Muratoria, che si manifesta principalmente nella sua struttura simbologica tradizionale. In tutti i Gradi della pura Massoneria rituale sono racchiusi insegnamenti non comuni che si ricollegano alla più antica tradizione esoterica occidentale, e che i rituali, le cerimonie, i simboli e le leggende che ne sostanziano le dottrine, furono i mezzi adottati per consentire la protezione e la trasmissione di questi insegnamenti. Ogni Corpo Rituale ha una propria struttura e finalità, che si esprimono in diverse maniere di fare Massoneria, non sempre legittime ed utili. Occorre notare che in alcuni Paesi esistono organizzazioni massoniche rivali che lavorano ognuna per proprio conto, tese a raccogliere il maggior numero di affiliati. Già prima del 1890 in Francia, Papus (v. Ordine Martinista) deplorava che ogni Corpo massonico rituale avesse la singolare pretesa d’essere il solo regolare, un’asserzione che originava dispute e sconfessioni a non finire. Per principio i R. "regolari" sono quelli che, pur preservando le caratteristiche dell’Ordine, ne sono la continuazione e l’approfondimento; sono invece irregolari quelli le cui specifiche dottrine iniziatiche hanno il compito di rafforzare e sviluppare solo alcune caratteristiche dell’Ordine stesso. I R., con i propri cerimoniali, raffigurano autentiche rappresentazioni sacre, complesse aggregazioni di forme simboliche, che hanno il potere di generare un’atmosfera di raccoglimento introspettivo, nel quale l’isolamento del singolo percepisce la fusione del proprio spirito con lo Spirito Universale. Dunque il concetto fondamentale è che la Massoneria è "una", e che i suoi adepti operano, attraverso il Lavoro di Loggia, al proprio miglioramento morale ed all’elevazione della grande Famiglia umana. Il Libero Muratore che desiderasse estendere la propria azione di ricerca ad una particolare materia massonica, può scegliere un R. iniziatico, come ogni paziente passa dal medico generico di famiglia a quello specializzato. Praticamente tutti i R. sono di ispirazione esoterica, tendono ad elargire conoscenze di norma escluse dai Lavori della Loggia, sono attraenti ed istruttivi, approfondendo tematiche spesso soltanto sfiorate in Loggia attraverso l’impiego di particolari drammi ed allegorie. È errato credere che un R. sia superiore ad un altro, magari perché possiede più Gradi, poiché tale distinzione è assolutamente priva di alcun significato. Ogni Corpo Rituale non dovrebbe avere altra effettiva graduazione che: assumere regolarmente neofiti e prepararli, selezionare gli adepti sufficientemente preparati, iniziare integralmente gli eletti segreti ed amministrare e dirigere il proprio Rito. Si tratta di una sorta di regola essenziale e fondamentale che di per sé non è evidentemente facile rispettare. Tra i R. esistenti, vi sono quelli cosiddetti degli Alti Gradi, tra i quali meritano citazione il Rito Scozzese Antico ed Accettato (v.), il Rito di York, detto anche Americano (v.), l’Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim, il Gran Priorato di Scozia, ed altri ancora. In sintesi, questi gradi superiori sono interessanti per l'approfondimento della conoscenza massonica. Il consiglio migliore sarebbe di aderire a tutti, sempre che si voglia e si possa farlo, dato l’impegno temporale e finanziario implicato. Potendone scegliere uno solo, allora è opportuno informarsi bene, con cura, sulle loro caratteristiche, anche locali, per poi decidere secondo il gusto e gli interessi personali. Tutti i cosiddetti gradi superiori sono attraenti ed istruttivi, approfondendo tematiche spesso soltanto sfiorate in Loggia, attraverso l’impiego di drammi ed allegorie. Tra i R. praticati oggi in Italia occorre infine ricordare il Rito Simbolico Italiano (v.) e l’Antico Rito Noachita (v.), che non vanno però considerati come Riti degli Alti Gradi. Invece l’Ordine dello Shrine, denominato Antico Ordine dei Nobili del Santuario Mistico (v.), é un’associazione paramassonica, cui però possono accedere solo i Massoni dell’ultimo Grado dei Corpi Rituali (32° Scozzese e Knight Templar del Rito di York), e svolge prevalentemente azione filantropica, con vari grandi ospedali specializzati soprattutto nella cura dei bimbi ustionati od handicappati. I Nobili dello Shrine organizzano intrattenimenti e feste, occasioni sfruttate per raccogliere fondi per i loro scopi umanitari. Y (G.O.I.) Il Grande Oriente d’Italia consente ai propri Fratelli Maestri di aderire a quei Corpi Massonici Rituali che traggono i propri iscritti esclusivamente fra i Maestri massoni appartenenti a Logge all’obbedienza del G.O.I. e che si conformino al principio di esclusività territoriale di ogni denominazione (Art. 3 della Costituzione dell’Ordine).