-Papus: Pseudonimo di Gerard Encausse, discepolo di Eliphas Levi (v.), che dal 1886 al 1916 operò instancabilmente per la diffusione delle posizioni occultiste, utilizzando per questo scopo i canali massonici più permeabili al suo influsso, ovvero quelli delle cosiddette "frange". In Francia capeggiò vati Riti Massonici irregolari, lavorando a contatto con Yarker, Vilarino del Vilar e Frosini, ovvero con i più spumeggianti esponenti dell’eterodossia massonica europea. La sua idea della Libera Muratoria era viziata nelle premesse, in quanto fondata sull’assunto che l’Ordine dovesse essere l’appendice di diversi movimenti spirituali di natura occultistica: Come se questo non bastasse, P. pretendeva di ascrivere a tali movimenti il merito della creazione di una scienza massonica, celata nei simboli, nelle leggende, nei segni, nelle parole sacre, negli strumenti di lavoro e nelle insegne dell’Ordine, confinando la ricerca massonica negli ambiti delle loro dottrine. Infatti scrisse: "I Massoni possono essere divisi in due categorie: il massone che cerca di istruirsi e di comprendere, ed il massone indifferente, Quest’ultimo ha visto nella massoneria un modo d’arrivare o di essere assistito. Per lui è una società come un’altra, più pratica, eco tutto. Il Massone che cerca, al contrario, si rende presto conto che esistono degli insegnamenti che sottintendono una causa. Egli riflette su tutto ciò che colpisce il suo sguardo nelle logge, sulle parole che sente, sul rituale che viene eseguito davanti a lui, e scopre allora che deve esistere una scienza della Massoneria. Se ci si limita al dominio della storia, si constata che i primi centri d’alti studi massonici sono stati creati in Francia da Alchimisti, Mistici, adepti delle Scienze Occulte, Illuminati d’Avignone, Rosa+Croce, Teosofi Cristiani e Martinisti. Costoro hanno adattato alla Massoneria la Scienza Segreta di cui detenevano la Tradizione" (v. Ciò che deve sapere un maestro massone, di Papus). Per P. questi rami della tradizione si fondevano nel crogiolo occultistico, dato che "L’Occultismo ha per scopo lo studio della Tradizione antica concernente le forze nascoste (iperfisiche) della natura, dell’Uomo e del Piano Divino. Questa Tradizione era insegnata ad un’elite di individui selezionati attraverso un’iniziazione progressiva, sia nell’antico Egitto che negli antichi santuari della Cina e dell’India" (v. Introduzione alla scienza Occulta, di Papus). L’Occultismo del XIX secolo consiste solo di questi nebulosi richiami ad una mitica antichità, che proteggerebbe una saggezza superiore che peraltro consentiva l’esistenza di condizioni sociali infime per legioni di schiavi, e non soltanto per questi; ed era riservata a pochi eletti selezionati in base ad imprecisati criteri, ma certamente accessibile ai seguaci della corrente. Quanto allo studio delle "Forze nascoste della Natura, dell’Uomo e del piano Divino", il tutto si riduceva a vaghe nozioni, spesso irragionevoli, prese arbitrariamente a prestito da questo o quel filone tradizionale, ed esposte generalmente con grossolane sbavature. La cultura e la spiritualità massoniche autentiche hanno fin dal principio guardato con sospetto e poi definitivamente scartato tutto l’Occultismo come espressione di delirio, frode e sprovvedutezza. Né fa fede il costante rifiuto di qualsiasi commistione con tali tematiche, chiaramente e ripetutamente espresso da parte delle Comunioni Massoniche più rispettose della vera Tradizione muratoria. Tra le sue opere ricordiamo La Reincarnazione e la Metempsicosi, (Ediz. Bastogi, 1994).

Parabola: Termine derivato dal greco parabolh, confronto. Nella Retorica di Aristotele (v.) quell'argomento che consiste nell'addurre un paragone o nel porre un parallelo tra due termini. Un esempio è quello di Socrate, secondo cui governanti ed atleti non possono essere sorteggiati a caso. Un senso analogo ha nei Vangeli, dove ha sempre funzione morale e dottrinale, in quanto spesso, specie nelle predicazioni del Cristo, concetti di ardua comprensione popolare vengono semplificati e resi recepibili attraverso la semplificazione analogica del racconto. In pratica qui si tratta della trasformazione di profondi concetti esoterici in chiare esposizioni essoteriche.

Parabolani: Termine di derivazione greca avente il significato di temerari, con il quale vengono definiti gli scrittori cristiani della chiesa primitiva, che si consacravano, per spirito di carità, all’assistenza degli appestati ed alla custodia dei sepolcri. Con lo stesso nome durante le persecuzioni vennero chiamati i cristiani che, nell’antica Roma, venivano dati in pasto alle belve del circo.

-Paracelso: Forma italianizzata del soprannome nome latino Philippus Aureolus Theophrastus Paracelsus, attribuito al naturalista e filosofo svizzero Philipp Theophrast Bombast von Hohenheim, medico e mago (Einsiedeln, Svizzera 1493 - Salisburgo 1541). Seguendo le teorie animistiche del Rinascimento, P. considera la realtà animata da un principio spirituale, che si articola in forze od arcani. Vi è perfetta corrispondenza tra microcosmo e macrocosmo, e questo principio ermetico fonda la possibilità concreta di esercitare influenze benefiche sull'organismo umano attraverso l’impiego delle forze cosmiche. La medicina si basa perciò sulla teologia, la filosofia, l'astronomia e l'alchimia. Viene generalmente riconosciuto a P. un vivo interesse sperimentale nell'osservazione dei fenomeni naturali. Scrisse varie opere, tutte fatte pubblicate dai molti seguaci dopo la sua morte, come: l'Opus paramirum (1562), il Paragranum (1565) ed il Volumen paramirum (1575). Suo padre, Guglielmo Bombast di Hohenheim, era un medico discendente dell'antica e celebre famiglia Bombast detta di Hohenheim dalla sua antica residenza, conosciuta come Hohenheim, un castello presso il villaggio di Plinningen, nelle vicinanze di Stoccarda, nel Wurttemberg. Il nonno di Paracelso, Giorgio Bombast di Hohenheim, era Gran Maestro dei Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni. Guglielmo si stabili, come medico, presso Maria-Einsiedeln e, nel 1492, sposò la direttrice dell'ospedale appartenente all'abbazia del luogo. Il risultato del loro matrimonio fu Paracelso, loro unico figlio. Dopo la prematura morte della moglie, nel 1502 Guglielmo si trasferì a Villach in Carinzia, portando con sé Paracelso; rimase qui per trentadue anni ad esercitare la sua professione di medico. Non è mai stato accertato se Paracelso sia stato evirato nell'infanzia in conseguenza di un incidente o da un soldato ubriaco, come narra la leggenda, o se non sia stato evirato affatto,. È comunque certo che la barba non gli crebbe sul volto, e che il suo cranio, ancora oggi esistente, abbia piuttosto la conformazione di quello di una donna che di quello di un maschio. Nella prima giovinezza, Paracelso ricevette un’istruzione scientifica da suo padre, che gli insegnò i rudimenti dell'Alchimia, della chirurgia e della medicina. In seguito continuò gli studi sotto la guida dei monaci del convento di Sant'Andrea (nella valle di Savon) e sotto l'egida dei dotti vescovi Eberhardt Baumgartner, Mathias Scheydt di Rottgach e Mathias Schacht di Freisingen. Successivamente fu istruito dal celebre Johann Trithemius di Spanheim (Tritemio: 1462-1516), abate di San Giacomo a Wurzburg (1461-1516), uno dei maggiori adepti della Magia, dell'Alchimia e dell'Astrologia del suo tempo, venerato nel seicento, insieme ad Agrippa von Nettesheim, come uno dei maggiori luminari dell’Arte Spagirica (Alchimia Esterna). Sotto la guida di questo maestro Paracelso coltivò e mise in pratica il suo talento ed il suo amore per l’occulto. Il giovane Theophrastus assunse probabilmente in quel periodo il suo soprannome latinizzato "Paracelsus", intendendo accentuare la sua convinzione di essere superiore all’arte medica del passato. Nel 1509 andò a studiare a Vienna, sotto la guida dell’umanista svizzero Joachin de Watt (Vadianus), dove, nel 1511, ottenne il baccalaureato. In seguito Paracelso viaggiò molto: visitò la Germania, l'Italia (dove forse si laureò in medicina presso l’Università di Ferrara), la Francia, la Spagna, l'Olanda, la Danimarca, la Svezia, l’Inghilterra, la Polonia, la Russia e molte altre regioni dell’est europeo. Forse si recò anche in India, e dopo essere stato fatto prigioniero dai Tartari e portato al cospetto del Khan, ne accompagnò il figlio a Costantinopoli. È probabile che Paracelso sia rimasto presso i Tartari fra il 1513 e il 1521, perché secondo la relazione di Van Helmont, giunse a Costantinopoli in quest'ultimo anno, e là ricevette la Pietra Filosofale. La leggenda narra che l'adepto da cui Paracelso ricevette questa pietra fu un certo Solomone Trismosinus (o Pleiffer) compatriota di Paracelso. Si dice che questi fosse anche in possesso della Panacea Universale; e si afferma che sia stato visto, ancora vivo, da un viaggiatore francese, alla fine del XVII secolo. Tra il 1521 e il 1524 Paracelso viaggiò lungo le regioni danubiane e venne in Italia, al servizio di Venezia, dove lavorò come chirurgo militare nell'esercito imperiale, partecipando a molte spedizioni militari di quei tempi. Dopo avere viaggiato per dieci anni, talora esercitando la sua arte di chirurgo, altre volte insegnando o studiando Alchimia o Magia, nel 1524, a trentadue anni, tornò nuovamente in Germania, a Salisburgo, dove divenne presto famoso grazie alle sue meravigliose cure. Nel 1525 Paracelso giunse a Basilea, e nel 1527, per raccomandazione di Ecolampadio, fu nominato dal Consiglio Cittadino professore di fisica, medicina e chirurgia, ricevendone un onorario notevole. Le sue lezioni non erano come quelle dei suoi colleghi: semplici ripetizioni delle teorie di Galeno, Ippocrate e Avicenna. Paracelso insegnava le sue proprie dottrine indipendentemente dalle opinioni altrui, ottenendo il plauso dei suoi studenti e facendo inorridire i suoi ortodossi colleghi. Il 24 giugno del 1527 bruciò pubblicamente in piazza gli scritti di Galeno e di Avicenna, ripetendo le parole sacramentali: "Così ogni mala cosa si disperda nel fumo".La crescente ostilità dei medici accademici ed una lite giudiziaria costrinsero Paracelso, nel febbraio del 1528, ad abbandonare Basilea. Paracelso riprese la sua vita randagia vagabondando per il paese, come aveva fatto in gioventù, vivendo in villaggi, taverne e osterie. Numerosi discepoli lo seguirono, attratti dal desiderio di sapere o dalla brama di acquisire la sua arte e valersene a proprio profitto. Il più noto dei suoi seguaci fu Johannes Oporinus, che per tre anni lo servì come segretario, e che poi divenne professore di greco, scrittore conosciuto, libraio e stampatore a Basilea. Paracelso era decisamente reticente nel confidare i suoi segreti, anche con i propri discepoli. Oporinus, dopo aver abbandonato il proprio maestro, parlò duramente di lui, schierandosi con i suoi nemici. Ma dopo la morte di Paracelso, egli si rammaricò della propria indiscrezione, ed espresse grande venerazione per lui. Paracelso fu a Colmar nel 1528, ad Esslingen ed a Norimberga tra 1529 e il 1530. I "medici regolari" di Norimberga lo denunciarono come ciarlatano ed impostore. Per confutare le loro accuse egli chiese al Consiglio Cittadino di affidargli la cura di alcuni pazienti che erano stati dichiarati incurabili. I successi ottenuti da Paracelso non mutarono la sua fortuna, ma accrebbero le ostilità degli accademici, condannandolo a nuovi e continui vagabondaggi. Nel 1530 lo troviamo a Noerdlingen, a Monaco, a Regensburg, ad Amberg ed a Merano. Nel 1531 è a San Gallo, e nel 1535 a Zurigo. Andò poi a Maehren, a Kaernthen, a Krain ed in Ungheria, e finalmente approdò a Salisburgo dove era stato invitato dal Principe Palatino, il duca Ernst di Baviera, grande amante e studioso di Esoterismo e di Alchimia. Là Paracelso raccolse finalmente i frutti delle sue lunghe fatiche e della sua vasta fama. Ma non era destinato a godere a lungo il riposo da lui tanto meritato perché, il 24 settembre 1541, mori all'età di quarantotto anni e tre giorni in una stanzetta della locanda del "Cavallo Bianco" lungo il fiume. Il suo corpo fu sepolto nel cimitero della chiesa di San Sebastiano, conformemente alla sua volontà. Il Principe Arcivescovo ordinò due solenni funerali. Sulla tomba fu eretta una piramide, al centro della quale fu posto il suo ritratto. Grava ancora un mistero sulla sua morte: molti biografi sostengano che egli morì di morte violenta, dovuta a veleno od a ferite. Nulla avvalora però questa tesi. Il cranio di Paracelso fu ripetutamente esaminato: esso presentava in realtà una frattura lungo l'osso temporale, ma non ci sono prove che facciano supporre che tale ferita gli sia stata inferta in vita. Paracelso non ebbe pace nemmeno nella tomba: fu dissepolto innumerevoli volte (sono documentati almeno sette spostamenti delle spoglie) e le sue ossa furono scompigliate e trafugate. Giovanni Huser, dottore in medicina a Grossglogau, intraprese un esame critico delle sue opere, su richiesta dell'arcivescovo principe Ernst di Colonia. Egli raccolse con gran fatica tutti gli autografi di Paracelso ed i manoscritti originali dei suoi discepoli quali poterono essere trovati, li ordinò, li revisionò e li pubblicò a Colonia in una edizione generale negli anni 1589 e 1590. Questa collezione comprende le seguenti opere (in totale sono 106): 1. De Tinctura Physica: 2. Liber Vexationum, Manoscritti; 3. Thesaurus Alchemistarum; 4. De Cementis. (Autografo); 5. Cementum super Venerem et Marte. (Autografo); 6. Das Manuale de Lapide Philosophorum e 7 Ratio extrahendi ex omnibus metallis Mercurium, Sulphur, et Cocrum. Y (Massoneria) La figura di P. è stata introdotta nel Rituale Massonico per il passaggio al grado di Compagno d’Arte, insieme a quelle di Mosé, Platone, Ermete Trismegisto e Pitagora, nel quadro posto a Settentrione del Tempio. Il Rituale stesso li definisce simboli della continuità, attraverso i tempi, della Tradizione Iniziatica.

Paracelso, le sue opere: Philippus Theophrastus Bombast von Hohenheim detto Philippus Aureolus Theophrastus Paracelsus, medico, alchimista, mago, astrologo e filosofo tedesco (1493-1541): v. Paracelso. Per quanto concerne la sua ricchissima produzione letteraria, Giovanni Huser, dottore in medicina a Grossglogau, intraprese un loro esame critico, a richiesta dell'arcivescovo principe Ernst di Colonia. Egli raccolse con gran fatica tutti gli autografi di P. ed i manoscritti originali dei suoi discepoli quali poterono essere trovati, li ordinò, li revisionò e li pubblicò a Colonia in una edizione generale negli anni 1589 e 1590. Questa collezione comprende le seguenti opere: · a) Opere di Medicina: l. Paramirum de Quinque Entibus Omnium Morborum. (Autografo). 2. Opus Paramirum Secundum. (Autografo). 3. Liber de Generatione Hominis. 4. Liber Paragranum. (Aufografo). 5. Liber Paragranum Secundum. (Autografo). 6. Chronica des Landes Kaernthen. 7. Defensiones und Verantwortung wegen etlicher Verung limpfung seiner Misgoenner. 8. Labyrinthus medicorum errantium. 9. Das Buch vom Tartaro, das ist vom Ursprung des Sands und Steins. 10. Epistel der Landschaft Kaernthen an Theophrastum 11. De viribus membrorum. 12. De primis tribus essentiis. 13. Vom Ursprung und Heilung der natuerlichen Pestilenz. 14. Ein Buechlein von der Pestilenz an die Stadt Sterzingen. 15. Zwei Buecher vom Ursprung und Ursach der Pest. 16. Drei andere Buecher von der Pestilenz. 17. Eltiche Collectanea de Peste (Autografo). 18. De Morbis ex Tartaro oriundis. 19. Theophrasti Epistola ad Erasmum Rotterdamum. 20. Erasmi Rotterdami Responsio. 21. Liber de Teteriis. 22. Liber quatuordecim paragraphorum. ( Autografo ). 23. Von den tartarischen Krankheiten. (Autografo). 24. Von den Krankheiten die den Menschen der Vernunft herauben. (Autografo). 25. Von Krummen und lahmen Gliedern. (Autografo). 26. Von den astralischen Krankheiten. (Autografo). 27. Vom Podagra. ( Autografo ). 28. Andere zwei Buecher vom Podagra ( Autografo ). 29. Vom Ursprung, Ursach und Heilung des Morbi Caduci und Epilepsy. 30. De Caduco matricis. 31. Von den Bergkrankheiten. 32. Theorica Schemata seu Typi. (Autografo). 33. Practicae particularis seu Curationis morborum Tartareorum. 34. Etliche Consilia Medica. 35. Etliche Fragmenta Medica. 36. De Sanitate et Aegritudine. 37. De Stercore et Aegritudinibus en hoc oreundis. (Autografo). 38. De anatomia oculorum et eorum affectionibus. (Autografo). 39. Auslegung primae sectionis Aphoris morum Hippocrates. 40. De modo phlebotomandi. 41. De urinis et pulsibus. 42. De modo pharmacandi. 43. Archidoxorum Libri X. (Autografo). 44. De Renovatione. ( Autografo ). 45. De Vita longa (in tedesco). (Autografo). 46. De Vita longa (in latino). 47. Alcuni frammenti in tedesco. 48. De praeparationibus libri duo. 49. Process den Spiritum Vitrioli zu machen. 50. De natura rerum. · b. Alchimia: 51. De Tinctura Physica. 52. Liber Vexationum. Manoscritti. 53. Thesaurus Alchemistarum. 54. De Cementis. (Autografo). 55. Cementum super Venerem et Marte. (Autografo). 56. Das Manuale de Lapide Philosophorum. 57 Ratio extrahendi ex omnibus metallis Mercurium, Sulphur, et Cocrum. · c. Scritti vari. 58. Intimatio Theophrasti. 59. De gradibus rerum naturalium. 60. Herbarius. (Autografo). 61. Von den fuenf natürlichen Dingen. (Autografo). 62. Zwei Tractate vom Terpenthin und Honig. 63. Vom Ebenholz, von Bruechen und tanus Praeparation der Mumie. 64. De virtutibus herbarum. 65. Liber Principiorum. 66. De Thermis. 67. Vom Bade Pfeffers. 68. De gradibus et compositionibus. 69. Scholia in libros de gradibus. 70. Fragmenta. (Autografo). 71. Fragmenta aliquod de re Herbaria. (Autografo). d. Storia Naturale e Filosofia: 72. Philosophia ad Athenienses (Autografo). 73. Opus anatomicum (Autografo). 74. Philosophia de generationibus et fructibus quatuor elementarum (Autografo). 75. Philosophia de generatione hominis (Autografo). 76. De meteoris (Autografo). 77. Aliud opusculum de meteoris (Autografo). 78. Liber meteorum tertius. 79. De generatio metallorum. 8O. Von den natuerlichen Waessern. · e. Magia: 81. De divinibus operibus et secretis naturae. (Autografo). 82. De sagis earumque operibus. (Autografo). 83. De Daemonicis et Obsessis. (Autografo). 84. De somniis. (Autografo). 85. De sanguine ultra mortem. (Autografo). 86. De animis hominum post mortem apparentibus. (Autografo). 87. De virtute imaginativa. (Autografo). 88. De characteribus. (Autografo). 89. De Homunculis et Monstris. (Autografo). 90. De Philosophia occulta. 91. De Imaginationibus. 92. Philosophia Paracelsi. 93. Vom Fondamente und Ursprung der Weisheit und Kuenste. 94. Fragmenta. 95. Philosophia sagax. 96. Erklaerung der ganzen Astronomie. 97 Practica in Scientiam Divinationis. (Autografo). 98. Erklaerung der natuerlichen astronomie. (Autografo). 99. Fragmenta. (Autografo). 100. Das Buch Azoth seu de ligno Vitae. 101. Archidoxos Magicae (sette libri). 102. Auslegung von 30 magischen Figuren (Autografo). 103. Prognostication zukuenftiger Geschichten auf 24 Jahre. (Autografo). 104. Vaticinium Theophrasti. 105. Verbesserte Auslegung Theophrasti. 106. Fasciculus Prognosticationum Astrologicarum. Le seguenti opere sono disponibili tradotte in italiano: l) Paramirum delle Cinque cause delle malattie. 2) Secondo libro Paramirum. 3) Libro delle generazioni dell'uomo. 4) Libro Paragranum. 5) Secondo libro Paragranum. 6) Cronaca della regione di Kaernthen. 7) Difesa e risposta relative ad alcune calunnie avanzate dai suoi nemici. 8) Il labirinto dei medici erranti. 9) Il libro del tartaro, ossia le origini delle rene e delle pietre. 10) Lettera della regione di Kaernthen a Teofrasto. 11) I poteri delle membra. 12) I tre primi elementi. 13) Cause e cura della peste comune. 14) Lettera sulla peste alla città di Stetzingen. 15) Due libri sulla causa e l'origine della peste. 16) Altri tre libri sulla peste. 17) Raccolta di note sulla peste. 18) Le malattie che provengono dal tartaro. 19) Lettera di Teofrasto ad Erasmo da Rotterdam. 20) Risposta di Erasmo da Rotterdam. 21) Libro sull'itterizia. 22) Libro dei quattordici paragrafi. 23) Le malattie tartaree. 24) Le malattie che causano la pazzia. 25) Le membra contratte e paralizzate. 26) Malattie causate dall'influenza astrale. 27) La gotta. 28) Altri due libri sulla gotta. 29) Causa, origine e cura delle malattie nervose e della epilessia. 30) Il prolasso dell'utero. 31) Malattie delle regioni montane. 32) Schemi teorici o tipi delle malattie. 33) Cura delle malattie tartariche. 34) Alcuni consigli medici. 35) Frammenti medici. 36) Salute e malattia. 37) Gli escrementi e le malattie che ne conseguono. 38) Anatomia degli occhi e loro malattie. 39) Spiegazione delle prime sezioni degli Aforismi di Ippocrate. 40) Come cavare il sangue. 41) Diagnosi per mezzo dell'orina e del polso. 42) Farmaceutica. 43) Dieci libri degli Archidossi. 44) Rinnovamento. 45) La vita lunga. 46) Idem. 47) Due libri sulle preparazioni. 48) Come fare lo spirito di vetriolo. 49) La natura delle cose. 50) Tinture curative. 51) Libro sulle vessazioni. 52) Il tesoro degli alchimisti. 53) I cementi. 54) Cemento per Venere e Marte. 55) Manuale sulla Pietra Filosofale. 56) Come estrarre il mercurio, lo zolfo e il croco da tutti i metalli. 57) Consigli di Teofrasto. 58) I gradi delle cose naturali. 59) Erbario. 60) Le cinque cose naturali. 61) Due trattati sulla trementina e sul miele. 62) Rotture dell'ebano e preparazione della mummia. 63) Le virtù delle piante. 64) Il libro dei principi. 65) Le terme. 66) I bagni di Pfeffers. 67) Gradi e composizioni. 68) Scolii sui libri dei gradi. 69) Frammenti. 70) Alcuni frammenti sulle piante. 71) Lettera filosofica agli Ateniesi. 72) Anatomia. 73) Dottrina dei prodotti e dei frutti dei quattro elementi. 74) Dottrina della generazione dell'uomo. 75) Le meteore. 76) Secondo opuscolo sulle meteore. 77) Terzo libro sulle meteore. 78) La generazione dei metalli. 79) Le terme naturali. 80) Le opere divine e i segreti della Natura. 81) Le streghe e le loro opere. 82) Gli indemoniati e gli ossessi. 83) I sogni. 84) Lo stato del sangue dopo la morte. 85) Le anime degli uomini che appaiono dopo la morte. 86) La virtù immaginativa. 87) I caratteri. 88) Gli omuncoli e i mostri. 89) La filosofia occulta. 90) Le immaginazioni. 91) La filosofia di Paracelso. 92) Fondamento e origine della sapienza e delle arti. 93) Frammenti. 94) Filosofia critica. 95) Spiegazione dell'astronomia. 96) Istruzioni pratiche nella scienza della divinazione. 97) Spiegazione dell'astronomia naturale. 98) Frammenti. 99) Il libro di Azoth o l'albero della vita. 100) L'arcidosso della magia (sette volumi). 101) Profezie per ventiquattro anni. 102) Predizioni di Teofrasto. 103) Esatta spiegazione di Teofrasto. 104) Fascicolo di predizioni astrologiche.

Paracleto: Oppure Paraclito, termine derivato dal greco paraclhtoz, invocato, da para, presso, e calew, chiamare. Veniva usato nel Vangelo secondo Giovanni (14, 16 e 26; 15, 26; 16, 7) per indicare sia Gesù Cristo che lo Spirito Santo, mentre più tardi venne impiegato nella teologia della Chiesa cristiana per indicare il solo Spirito Santo (v.); nella Vulgata è reso con advocatus.

Paradiso: Termine derivato dal greco paradeisoz, giardino, e dall’iranico-avestico pairidaeza, da pairi, tutt’intorno, e daeza, baluardo. Nella religione cristiana significa stato di felicità perpetua dopo la morte, concesso come premio a tutti i veri giusti: è detto P. anche lo stesso luogo in cui tale felicità viene vissuta. Come tale si distingue quindi dal P. terrestre (v. Eden) dell’Antico Testamento (Genesi 2, 8). Tale concezione compare dapprima nella escatologia giudaica precristiana: nel P. i giusti attendono il giudizio finale e la resurrezione dei morti. Chiamato anche il "seno di Abramo" (Luca 16, 20), il termine P. compare solo tre volte nei testi neotestamentari (Luca 23, 4; II Corinzi 12, 4; Apocalisse 2, 7). Il concetto di P. presso altre religioni è sviluppato alla voce Escatologia (v.). L’Esoterismo moderno considera il P. alla stessa stregua del Purgatorio e dell’Inferno (v.), definendolo Mondo Etereo oppure spirituale, cui ogni spirito accede al termine della sua permanenza nelle precedenti dimensioni fisiche ed astrali (v. Uomo e Morte). Pertanto è la fine di ogni tappa nel percorso evolutivo stabilito nell’ambito dell’immenso e perfetto mosaico universale.

Paradosso: Affermazione, opinione, giudizio o tesi che appare in contrasto con l'opinione comune, con la credibilità o con la verosimiglianza. Tesi che sembra contraria alla comune manifestazione del pensiero od ai principi scientifici, ma che può avere un fondo di verità. A seconda del valore dell'opinione contro cui si pone si distingue in P. negativo (P. vero e proprio), e P. positivo. Nel primo caso è la negazione polemica, talvolta sarcastica, di un'opinione valida e veritiera, e non ha alcun valore conoscitivo, ma tende a confondersi con il sofisma (v.). Nel secondo caso è la via per esprimere una critica nei confronti di un pregiudizio del senso comune, e può anche esprimere verità profonde in campo etico (come nel discorso della montagna) o scientifico.

Paralipomeni: Termine indicante le cose tralasciate od omesse. P. è il titolo di due libri della traduzione greca dei Settanta (v,) di un unico libro del Vecchio Testamento (Dibre-Hayyamim, Cronache), il quale è, in gran parte, un completamento dei due libri di Samuele e dei due dei Re. Lo stesso termine è stato adottato da Giacomo Leopardi per la sua opera scritta come continuazione della Batracomiomachia pseudo omerica (P della Batracomiomachia, 1813-1836).

Parapsicologia: La moderna P. trae le sue origini da un movimento del diciannovesimo secolo chiamato Spiritualismo. Nel 1882 fu fondata a Londra la Society for Psychical Research, seguita nel 1885 dall'American Society for Psychical Research. I due gruppi si occupavano soprattutto dei medium, allora molto popolari: l'obiettivo era quello di appurare con mezzi scientifici se le manifestazioni, che avvenivano durante le sedute spiritiche, erano davvero determinate dalla presenza degli spiriti dei defunti o derivavano dall'esecuzione di abili trucchi. Per tutto l'800, comunque, qualsiasi manifestazione parapsicologica continuò a essere attribuita all'intervento degli spiriti; solo più tardi si ipotizzò la presenza di poteri naturali (anche se tuttora inspiegati), che con i defunti non avevano nulla a che vedere. I primi studi di carattere scientifico sui poteri ESP (v.) si svolsero presso l’"Istituto per lo studio del cervello e dell'attività psichica" di Leningrado. Il Professor V. M. Beckhterev vi istituì nel 1922 un gruppo di lavoro denominato "Commissione speciale per lo studio della suggestione mentale". La Commissione diede subito per scontata l'esistenza dei poteri ESP (che i successivi studi americani tentarono, invece, di provare scientificamente) e cercò di appurare come questi funzionavano. Alla base delle ricerche era la teoria del cervello radiante elaborata negli anni '20 dallo psichiatra italiano F. Cazzamalli, secondo la quale la Peredacha Myslej (trasmissione del pensiero) dipendeva da un fattore di natura fisica, probabilmente legato a fenomeni di carattere elettromagnetico. Alla morte di Beckhterev, nel 1927, la direzione del comitato fu assunta da Leonid M. Vasiljev, che portò avanti la ricerca per quarant'anni, con particolare riguardo alla possibilità di telecomando di esseri umani mediante una sorta di ipnosi a distanza, e della trasmissione di immagini e messaggi per via telepatica. Lo studioso che maggiormente sensibilizzò l'opinione pubblica sulle possibilità di studiare scientificamente i poteri extrasensoriali fu l'americano J. B. Rhine dell'Università di Durham (North Carolina, USA). Nel 1934 pubblicò un trattato rigorosamente scientifico intitolato Extra Sensory Perception, che rese celebre la sigla ESP e interessò il mondo accademico. Da quel momento altri studiosi di diverse università si dedicarono allo studio di quei fenomeni fino ad allora relegati nel mondo del folklore o della superstizione. Rhine catalogò le manifestazioni ESP in quattro filoni principali: · 1) La Telepatia è la capacità di leggere il pensiero e di trasmettere o ricevere veri e propri messaggi mentali; · 2) la Chiaroveggenza, nota presso gli antichi come seconda vista, permette di vedere con gli occhi della mente cose o avvenimenti distanti, a volte migliaia di chilometri; · 3) la Precognizione è l'abilità di predire fatti che si svolgeranno nel prossimo o lontano futuro; · 4) la Psicocinesi o Telecinesi, infine, è la capacità di spostare oggetti con la sola forza del pensiero. Alla sfera dell'ESP appartengono altri poteri, come la psicometria (praticata tra gli altri da Gerard Croiset), ovvero la capacità di leggere la storia di un oggetto mediante il semplice contatto con esso, e l'OOBE (acronimo di Out of Body Experience, esperienza extracorporea), cioè la possibilità di "vivere esperienze e sensazioni in un luogo diverso da quello in cui si trova il proprio corpo fisico", cioè, in parole povere, di viaggiare al di fuori del proprio corpo, un pò come si fa in sogno, ma con la precisa coscienza di ciò che sta accadendo. Secondo gli studiosi di questa insolita esperienza, a viaggiare è una sorta di nostro secondo io o doppio, che nasce insieme al nostro corpo fisico, il cosiddetto Corpo astrale. Questa entità mantiene un collegamento con il corpo fisico per mezzo di una sorta di cordone ombelicale; il corpo astrale si muove simultaneamente in due dimensioni: quella fisica vera e propria (infatti vede i luoghi che sta attraversando, sente gli odori eccetera) e quella eterea, dove tempo e spazio assumono valori molto diversi da quelli cui siamo abituati. Un corpo astrale può così trasferirsi in una frazione di secondo da Roma a Sidney, o, addirittura, sulla Luna (anche se invece alcuni sostengono che non può staccarsi dal pianeta). La microvisione è invece un particolare fenomeno ESP che permette di penetrare nel mondo dell'infinitamente piccolo. Nel 1895 Annie Besaint, grande cultrice di cose occulte, in collaborazione con Charles W. Leadcott, intraprese una serie di esperimenti durati oltre quarant'anni: l'esplorazione della struttura intima della materia proprio con questo procedimento. La Besaint e Leadcott videro addirittura il mondo degli atomi, che classificarono in sette categorie dotate di forme e caratteristiche differenti. C'era, nelle loro descrizioni, una buona dose di fantasia; sta di fatto, comunque, che alcune osservazioni operate per mezzo della microvisione, soprattutto per quanto riguarda la struttura molecolare del benzene e dei suoi composti, furono confermate successivamente dalla fisica. La più inquietante di queste scoperte è, senza dubbio, quella di atomi di forma identica ma composti in modo diverso, che i due ricercatori attribuivano a una sorta di allucinazione. Invece, cinque anni prima dei fisici atomici, la Besaint e Leadcott si erano imbattuti negli isotopi di alcuni elementi, ovvero atomi costituiti da un identico numero di protoni e un diverso numero di neutroni, dotati di proprietà chimiche identiche a quelle dell'originale, ma di proprietà fisiche differenti. Gli Espers o Scanners (termini che designano i possessori di fenomeni ESP nei racconti e nei film di fantascienza) sono divisi a loro volta in tre categorie: · 1) Espers accidentali (i loro poteri si manifestano solo in particolari circostanze, per poi sparire magari per sempre); · 2) Espers abituali, che possiedono sempre poteri ESP, ma non sono in grado di controllarli ed infine, · 3) gli Espers veri e propri, capaci di utilizzare a comando le loro facoltà. In più, sempre secondo Rhine, tutti indistintamente possediamo una piccola dose di ESP. Una conferma è data dall’osservazione insistente di qualcuno che volge le spalle. Dopo un certo tempo questi si sentirà a disagio e si volterà verso l’osservatore, come se avesse sentito il peso del suo sguardo, un peso che, dal punto di vista strettamente fisico, non avrebbe alcuna ragione di esistere (v. Metapsichica).