Ordine Massonico: Con il termine Ordine è di norma identificato il livello istituzionale massonico di cui fanno parte tutte le Logge. Si tratta quindi delle corporazioni iniziatiche operanti nei primi tre gradi, da taluni definiti "azzurri". Per cui molti illustri studiosi massoni (v. Simbologia Azzurra, di Umberto Gorel Porciatti, Ediz. Atanor, 1968) la "Massoneria Azzurra" è fondamentale, basilare ed essenziale, in quanto su di essa si erge la complessa struttura muratoria, che comprende i Corpi Rituali, ovvero la Massoneria degli alti gradi. Nessuna Obbedienza o Comunione della Massoneria Universale regolare può ammettere l'appartenenza di un suo adepto ad un qualsivoglia rito se non è membro regolare, frequentante e quotizzante di una loggia "azzurra". Per Massoneria regolare s'intende l'Obbedienza che impone il pieno ed assoluto rispetto degli Antichi Doveri, definiti dalla Costituzioni di Anderson (v.) edite a Londra nel 1723. Tra tali doveri è compreso l'obbligo dell'uso rituale del Libro Sacro, sul quale vengono disposti la Squadra ed il Compasso (le tre Luci muratorie), nonché il rifiuto all'iniziazione delle donne. È opportuno sottolineare che i grembiuli di Loggia, in tutte le obbedienze del mondo, sono decorati in azzurro. Solo in poche Obbedienze mediterranee tali decorazioni sono di colore "rosso", eredità dell'influenza esercitata in passato dalla massoneria francese, che due secoli or sono aveva adottato tale colore proprio per distinguersi dalla massoneria inglese.

Ordine Reale di Scozia: Secondo G. Draffen of Newington, membro del governo del Corpo, The Royal Order of Scotland sicuramente esisteva fin dal lontano 1730. Rappresenta un Corpo parallelo alla Massoneria, in cui resta peraltro radicato, un sistema unico, in quanto non ammette che una sola Gran Loggia per tutto il mondo. Raggruppa una quarantina di Grandi Logge Provinciali, in gran parte fondate nel Commonwealth, ma anche in Olanda, Stati Uniti, Sudafrica e Filippine. In origine la sola qualificazione definita dalle sue Costituzioni era quella d’essere Maestro Massone da almeno cinque anni. Attualmente invece si richiede ai candidati il 32° Grado del R.S.A.A. oppure, per dispensa, il grado di Cavaliere templare del Rito di York. L’O.R.S. comprende due soli gradi: 1) Fratello di Heredom di Kilwinning; 2) Cavaliere Rosa Croce. Ambedue vengono conferiti nel corso della stessa cerimonia. Sotto il profilo filologico e spirituale, il termine Heredom di Kilwinning idealmente ci riporta al XII secolo, al tempo del regno di Davide I, re degli Scozzesi, quando si sarebbe originata la tradizione del Royal Order. Si tratta di un grado cristiano propedeutico alla ricerca della Parola Perduta, il grado in cui il Massone indossa una virtù specifica. Il centro di Kilwinning costituisce il cuore della Scozia massonica, ed è la sede della più antica Loggia ancora operativa. Più complessa è la definizione di Heredom, un termine misterioso cui massonicamente si ascrivono quattro diverse valenze: a) quella di eredità templare, per cui sarebbe la deformazione di heirdom, formata da "heir" (erede) e dal suffisso "dom" (ambito in cui si estrinseca una certa qualità, come in Kingdom – regno ed in Freedom – Libertà): Quindi Heredom significherebbe l’infusione della tradizione templare in quella dell’O.R.S. A supporto di tale leggendaria ascendenza si adduce la data di rifondazione dell’O., il 1314, coincidente con l’eclissi storica templare; b) quella di qualifica muratoria, per cui Heredom sarebbe la deformazione di "harodim", temine ebraico che nell’Antico Testamento (Re 5, 15-16 e Cronache 11, 18) designa i capi degli operai del Tempio di Salomone. -Al riguardo occorre ricordare che William Preston fondò un Ordine di perfezionamento intitolato agli "Harodim"; c) quella di casa o luogo santo: In tal caso Heredom viene ricondotto al greco "hieros" (sacro) "domos" (casa), fenomenologicamente omologato alla "Casa dello Spirito Santo" di memoria rosicruciana; d) quella di montagna sacra, per cui Heredom sarebbe una vetta ubicata in Scozia (presente solo nella geografia sacra), ai piedi della quale si sarebbero rifugiati i Cavalieri Templari sfuggiti alla persecuzione francese, prima di fondare con il re Robert Bruce la Loggia Madre di Kilwinning: Il simbolismo rivelato da questa versione è quello della montagna (v.), ricorrente nella fenomenologia del sacro. La maggior parte del cerimoniale dell’O.R.S. è in versi, ed i tre principali Ufficiali sono situati all’oriente, a sud-ovest ed a nord-ovest del Tempio, formando così un triangolo. È stato assodato che le prime Logge della Massoneria azzurra erano disposte così. Interessante notare che il seggio situato al centro dell’Oriente viene mantenuto vuoto, essendo considerato posto d’onore riservato al Re degli Scozzesi, ritenuto Gran Maestro ereditario. Se storicamente tale simbolo rimanda all’epoca in cui la Scozia era un regno autonomo, esotericamente la sua valenza è molto più significativa, poiché conferma l’importanza del tema simbolico del "polo" nell’ambito di quella comunità. Il seggio od il trono vuoti ma idealmente occupati da una figura carismatica stanno infatti a significare l’intronizzazione, ovvero l’esaltazione di quella presenza invisibile che, nominata od evocata in spirito, si stabilisce come mediatrice tra il mondo umano e quello divino. Una pratica reperibile in molti punti della storia delle religioni: così i Manichei, in occasione della "Bema", la loro celebrazione liturgica che commemorava la passione e la morte del Signore Mani, si rivolgevano al seggio vuoto su cui egli stava invisibilmente assiso. Tutti i membri dell’Ordine debbono essere cristiani e credere nella Santa Trinità. In occasione dell’ammissione ogni membro dell’Ordine riceve un soprannome caratterizzante le sue qualità ed il suo carattere. Quando vengono scritti, in tali soprannomi le vocali sono sostituite da punti. L’O. non viene considerato un alto grado, dato che si considera Massoneria completa: è contemporaneamente Capitolo e Gran Loggia, il che fa sì che esso non potrebbe essere utilizzato come alto grado di un qualunque Rito Massonico senza tradire la propria natura, la sua origine ed i suoi fini. L’O.R.S. è forse il più ambito fra tutti gli alti gradi scozzesi e del mondo. Secondo Jean Tourniac, "l’Ordine non è propriamente parlando un alto grado, in quanto esso rappresenta una Massoneria completa ed un suo alto grado; è Capitolo e Gran Loggia insieme, il che lo esclude dall’impiego come Alto Grado di un qualsiaisi Rito massonico, poiché ne tradirebbe la natura, l’origine e le finalità".

Ordini cavallereschi: Istituzioni civili che conferiscono onorificenze a cittadini distintisi per particolari benemerenze. Le origini storiche degli O. risalgono all'istituto feudale della cavalleria, per cui i fedeli servitori di sovrani e feudatari venivano da questi compensati con la nomina a Cavaliere (di Giustizia, di Grazia o Sperone o della santa Croce), rimanendo uniti da vincoli morali e religiosi superiori. Agli inizi del XVI secolo molti O. di sperone o religiosi vennero soppressi, o furono trasformati in ordini dinastici. Con la creazione del Regno, in Italia molti ordini vennero soppressi o ridotti a semplici onorificenze civili. Non furono però aboliti quelli pontifici, tra cui l'O. dello Speron d'oro, l'O. di Cristo, l'O. di San Gregorio Magno e l'O. del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Onorificenze italiane monarchiche erano: l'O. della Santissima Annunziata, l'O. dei ss. Maurizio e Lazzaro, l'O. Militare e l'O. Civile di Savoia, l'O. della Corona d'Italia, l'O. al Merito del lavoro, l'O. al Merito della Stella d'Italia e l'O. dell'Aquila Romana. Tali onorificenze, come ogni titolo nobiliare, furono tutti soppresse nel 1946, alla proclamazione della Repubblica italiana. Sono state sostituite da onorificenze repubblicane, quali: l'O. al Merito della Repubblica Italiana (istituito nel 1951, in quattro livelli, che ha riordinato la disciplina degli O. cavallereschi in Italia), l'O. Militare d'Italia, l'O. al Merito del Lavoro e l'O. della Stella della Solidarietà italiana.

Ordini religiosi: Nella chiesa cattolica sono così definite le società di vita in comune, approvate dall’autorità ecclesiastica, i cui membri tendono alla perfezione evangelica, pronunciando i tre voti perpetui, pubblici e solenni, di povertà, castità ed obbedienza (Codex Iuris Canonici, 488). Si distinguono dalle congregazioni perché i membri di queste pronunciano voti semplici. Gli O. sono suddivisi in quattro categorie: O. canonicali, o dei canonici regolari (Agostiniani, Premonstratensi e Crocigeri); O. monastici (Benedettini, Certosini, Camaldolesi, Vallombrosani, Olivetani, Mechitaristi, Cisterciensi, Antoniani e Basiliani); O. mendicanti (Francescani, Domenicani, Carmelitani, Mercedari, Trinitari, Serviti, Minimi e Fatebenefratelli); chierici regolari (Barnabiti, Gesuiti, Teatini, Somaschi, Camilliani e Scolopi). All’interno di un O. si distingue normalmente: il prim’O. (maschile, risalente al fondatore, come i Francescani, i Domenicani ed i Carmelitani); il second’O. (femminile, come le Clarisse, le Domenicane e le Carmelitane); il terz’O. (laici che partecipano alla regola compatibilmente con il proprio stato, per esempio di San Domenico e di san Francesco).

Ordo ab Chao: Motto universale che significa ordine dal disordine, che ogni buon Massone si impegna ad applicare interiormente, ovvero attraverso un’operatività applicata su sé stesso, tesa a sostituire l’ordine alla naturale confusione interiore dell’essere umano. Generalmente indica il passaggio del profano dallo stato di Pietra Grezza (v.) alla condizione di Pietra Cubica (v.) o Levigata, potenzialmente o virtualmente acquisita mediante l’Iniziazione (v.). Questa gli indica la strada da percorrere, ma sta poi ad ogni Iniziato lo sfruttare con profonda rettitudine i mezzi di cui dispone, mente, cuore e gambe, per percorrerla realmente, guadagnandosi così l’Iniziazione effettiva e reale. Quindi il motto O. suona come un richiamo alla severa autodisciplina che si richiede in materia iniziatica. L’espressione è impressa nell’emblema dell’Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim (v.), nonché nel trono del XXXIII Grado di Sovrano Grande Ispettore Generale del Rito Scozzese Antico ed Accettato (v.).

Ordo Rosae Misticae: Confraternita che si ripropone la ristrutturazione dell’Ordo Templi Orientis (v. O.T.O.), fondato da Aleister Crowley, che ne divenne capo nel 1922, e vi rimase fino alla morte avvenuta nel 1947, allorché gli successe il suo discepolo Karl J. Germer. Attualmente vi sarebbero quattro principali sezione nel mondo, e precisamente in Svizzera, Germania, Inghilterra e Stati Uniti (v.).

Ordo Templi Orientis: Ordine nato nel 1895 per iniziativa dell’industriale austriaco Carl Kellner (1851-1905) che da tempo praticava con amici la magia sessuale. Theodor Reuss (1855-1923), considerato sia dagli storici che dai massoni un truffatore, nel 1902 aveva irregolarmente importato in Germania dalla Francia l’Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim. Affiancatosi a Kellner, ritennero opportuna l’associazione al Rito di Memphis e Misraim, il cui il 90° e 95° grado divennero il IX grado dell’O.T.O. Concepito in origine come circolo privato per la pratica della magia sessuale secondo rituali tantrici, vi confluirono nel tempo diverso ordini e chiese, tra cui: · 1) la Fraternitas Saturni, costituita in Germania nel 1926 dal libraio Eugen Grosche (1888-1964), il primo ordine ad essere fondato sulla religiose filosofica crowleyana di Thelema (La Legge del Nuovo Eone); · 2) la Fraternitas Rosicruciana Antiqua, costituita in Sudamerica nel 1927 dall'avventuriero tedesco Amold Krumm-Heller (1879-1949); · 3) l’Ordine degli Illuminati, la cui affinità fu stabilita soltanto all'inizio del nuovo secolo dai suoi rifondatori, Theodor Reuss e l'attore Leopold Engel (1858-1931); · 4) la Ecclesia Gnostica Catholica, misteriosa Chiesa Cattolica Gnostica, i cui contatti con l'O.T.O. attraverso una delle sue molte diramazioni è rilevabile soltanto nel periodo fra il 1908 e il 1920; · 5) infine si fa menzione della Pansophia di Heinrich Tränker, omettendo però l'ordine fondato da Crowley, l’Astrum Argenteum. Il libraio Tränker (1880-1956), prima di intraprendere il proprio progetto, fu molto attivo nello sviluppo della Teosofia tedesca. Reuss gli fornì una Patente di X nel 1921. Rimane il dubbio se Reuss mandò avanti I'O.T.O. secondo il concetto di Carl Kellner quando questi venne a mancare nel 1905. Ma sotto l'autorità di Reuss, il concetto dell'O.T.O. trovò la sua definitiva struttura con dieci gradi, di cui il l'VIII° e il IX°, divergendo dalle regolari linee massoniche, praticavano la magia sessuale. Il X° definiva il direttore amministrativo del paese. La controversa apparizione di Aleister Crowley nel 1910-1912 determinò l'introduzione di un fattore distintivo, secondo il quale i differenti raggruppamenti O.T.O. possono venire classificati: l’accettazione della Legge di Thelema nei rituali. Uno dei principali argomenti oggetto di disputa nel fenomeno O.T.O. è come stabilire quali delle molte correnti O.T.O. siano genuine. I rituali d'iniziazione O.T.O. riscritti da Crowley tra il 1917 e il 1942, non vennero mai impiegati da Theodor Reuss. Tutte le altre logge di Reuss svilupparono a quel tempo i propri rituali. C'è ragione di credere che persino Reuss non intendesse il suo O.T.O. come veicolo per Thelema. Nel novembre 1921 Reuss espulse Crowley dall'O.T.O. Nonostante questo, Crowley già scriveva nel suo diario il 27 novembre 1921, dopo il litigio con Reuss: "Mi sono autoproclamato OHO" (Outer Head of the Order), l'autorità Mondiale dell'O.T.O., di norma nominato dal predecessore oppure votato all'unanimità da tutti i membri di X grado. In Germania, nel 1922, Heinrich Tränker ed il suo segretario Karl Germer costituirono la Pansophia, già presentata l’anno precedente da Tränker e sua moglie, ma ora supportata finanziariamente dall'uomo d'affari Germer. Reuss morì nel 1923 senza nominare un successore. Molto probabilmente, egli intendeva quale suo erede l'uomo d'affari svizzero Hans Rudolf Hilfiker (1882-1855), che era Maestro Venerabile della Loggia Libertas et Fraternitas, fondata nel 1917 a Zurigo. Ma questo serio massone non intendeva avere rapporti con Reuss e Crowley, a causa della loro cattiva reputazione. Come Crowley ammise in una lettera del 1924 a Heinrich Tränker, Reuss non l'aveva mai scelto quale suo successore. Nel 1926, dopo che Crowley aveva fatto visita a Tränker e Germer in Germania, il segretario della Pansophia, Eugen Grosche, lasciò il circolo interno della Pansophia e fondò la Fraternitas Saturni assieme a sessanta ex membri dell'O.T.O., facendone il primo ordine fondato sulla Legge di Thelema. Ciò che restava dell'O.T.O. di Tränker, che ha solo superficiali riferimenti al Thelema, divenne pressoché inattivo. Così a quel tempo le vestigia dell'O.T.O. di Monte Verità di Reuss e le sue diramazioni a Zurigo rimasero i soli gruppi O.T.O. attivi in Europa, se non nel mondo, se si eccettuano i tentativi fatti da Crowley per sfruttare l'O.T.O. in America come mezzo per procurarsi guadagni e pubblicare i propri scritti. Il fornaio svizzero, ex comunista, Hermann Joseph Metzger (1919-1990) fu iniziato nel 1943 a Davos (Svizzera) da Alice Sprengel (1871-1947) del Monte Verità, e le sue imprese meritano una certa considerazione. Non si può dimenticare che dopo la morte di Crowley nel 1947, il suo successore Karl Germer (1895-1962) non reclutò alcun membro negli Stati Uniti, e l'O.T.O. svizzero può essere considerato il solo O.T.O. attivo a quel tempo nel mondo intero. Inoltre, Metzger fu capace di produrre prove a sostegno dell'origine Reussiana del suo O.T.O., un fatto che gli conferì autorità su ogni cellula dell'O.T.O. crowleyano.

Approfondimento

-Ordo Templi: Ordine religioso e militare ispirato da Bernardo da Chiaravalle fin dal 1113, formalmente costituito nel 1118 da nove nobili cavalieri, che si erano presentati al Re Baldovino II in Gerusalemme per ottenere l’autorizzazione a formare il nuovo "Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo". Il loro scopo dichiarato era la protezione dei pellegrini lungo le strade che portavano alla Terra Santa. Ottenevano il consenso, ed anche l’assegnazione di una vasta ala dello stesso palazzo reale, costruita sui resti della moschea di Omar e del Tempio di Erode. Quei cavalieri restavano racchiusi nella sede loro assegnata per circa nove lunghi anni, dedicati esclusivamente a veri e propri scavi archeologici, una campagna condotta soprattutto nelle fondamenta del tempio in cui risiedevano. Secondo alcuni studiosi, essi avrebbero riportato alla luce un vero tesoro, costituito da oro, argento e pietre preziose, con cui rimpinguavano anche le esauste casse dell'Ordine cisterciense di Bernardo di Chiaravalle, ma soprattutto si avviavano a costituire un vero impero finanziario, che li avrebbe imposti all’attenzione dell’intero mondo occidentale e medio orientale. Avevano così formato la prima ricchissima banca europea. Pare avessero anche ritrovato importantissimi documenti, tra cui numerose testimonianze religiose relative all’intero periodo biblico, fino al momento in cui erano stati nascosti, secondo precise direttive impartite da Mosé stesso, dalla comunità essena di Qumran (v.), che li custodiva gelosamente fino al 68 d.C., poco prima cioè della conquista romana di Gerusalemme, culminata con la distruzione del Tempio (70 d.C.). Il contenuto di tale documenti, di cui non esistono che pochi stralci giunti a noi dagli archivi vaticani e grazie al rigido intervento di Napoleone Bonaparte che ne aveva imposta la consegna, sono deducibili dalle copie rinvenute nel 1947 nelle grotte di Qumran (v.). Si tratta dei famosi manoscritti detti "del Mar Morto" (v.), le quattro copie occultate dagli Esseni (v.), insieme agli originali nascosti nel tempio di Erode (v.). Prima di approfondire le molteplici significanze dei contenuti di quei preziosi ed eloquenti documenti, occorre ancora notare che venivano alla luce anche antichi piani architettonici, risalenti alla IV-V dinastia egizia, e portati in Israele al tempo dell’Esodo. Questi permettevano ai Templari, diventati cavalieri dell’Ordine del Tempio, di estendere la loro operatività alla costruzione di splendide cattedrali, prima fra tutte quella di Chartres, orgoglio dell’architettura gotica medievale. La documentazione che doveva risultare più determinante per le sorti dell’O., doveva però essere quella religiosa. Superate notevoli difficoltà incontrate per la loro lettura ed interpretazione, pare che i Templari (v.) si fossero trovati a disporre di prove storicamente inconfutabili di portata immane: ¨ Gesù non era un dio, ma un comune mortale, dotato però di cultura e carisma eccezionali; ¨ Gesù aveva un fratello, noto come Giacomo il Giusto, eletto a suo successore quale capo della chiesa primitiva, liturgicamente legata alla religione ebraica; ¨ Saulo di Tarso, ovvero san Paolo, ideatore e vero creatore del Cristo, sarebbe stato un personaggio ambiguo, che si era inventata una chiave ellenistica di interpretazione dei fatti messianici, ben lontana dalla realtà, propagandola tanto tra i gentili da imporla su ogni altra interpretazione; ¨ San Pietro, sostenuto da Paolo di Tarso, aveva letteralmente usurpato l’eredità messianica, su cui era stato fondato il potere spirituale (e poi temporale) della chiesa di Roma. Il possesso di tali importanti informazioni non aveva comunque distolto i Cavalieri Templari dalla missione che si erano impegnati a svolgere. Si erano rafforzati, erano diventati ormai migliaia, osservavano una Regola monastica redatta per loro dallo stesso Bernardo di Chiaravalle (basata sui perpetui voti di povertà, castità ed obbedienza secondo il Codex Iuris Canonici del 488), avevano infine tracciato sicure vie di comunicazione, che presidiavano anche grazie ad una flotta organizzata ed a Commende e Grange fortificate ed auto sufficienti, dotate di castelli ed ospedali. Ovviamente, pur rispettando pienamente il pontefice quale capo supremo dell’Ordine, nonché la stessa religione cristiana ufficiale, già il primo Gran Maestro, Hughes de Payns, aveva favorito l’adozione di rituali incorporanti l’essenza delle nuove conoscenze acquisite. In particolare il rituale di iniziazione dei neo Cavalieri comprendeva passaggi evocanti le scoperte fatte nel Sancta Sanctorum del Tempio di Erode, e le essenzialità dei documenti religiosi portati alla luce. Si trattava comunque di complementarietà, che potevano benissimo convivere con la Regola dell’O. Purtroppo le condizioni finanziarie del re Filippo IV di Francia, detto il Bello, diventavano col tempo disastrose. Pesantemente indebitato con l’O., impossibilitato a saldare il debito contratto, vista la misera fine dei vari tentativi perpetrati per assumere il controllo dell’Ordine, al sovrano francese non restava alternativa all’eliminazione dello scomodo ed inopportuno creditore. Venuto in qualche modo a conoscenza della componente "eretica" della ritualità templare, egli escogitava, attraverso la calunnia, la provocazione della condanna formale da parte della Chiesa, ovvero la scomunica e, naturalmente, la confisca dei beni. Incontrava però la decisa opposizione di papa Bonifacio VIII, estremamente restio alla soppressione di un Ordine cui non aveva alcunché da rimproverare. A re Filippo non restava quindi alternativa possibile: doveva portare al più presto al soglio di Pietro un pontefice nuovo, casalingo ed estremamente fidato. Ci riusciva mediante la soppressione, in un breve lasso di tempo, di ben due diversi pontefici, ovvero dello stesso Bonifacio VIII e del suo successore Benedetto XI. Con l’elezione a papa del fido Bertrand de Goth, vescovo di Bordeaux, che assumeva il nome di Clemente V, aveva finalmente successo la sua strategia. Con il Concilio di Vienne del 1312 l’Ordine veniva formalmente scomunicato e disciolto, i beni confiscati, e ben 15.000 Cavalieri arrestati, soprattutto in territorio francese. Il tribunale della Santa Inquisizione avviava subito la propria intensa attività, sotto le direttive di Filippo IV e del sommo inquisitore, il domenicano Guglielmo di Parigi, dottore in teologia e confessore del re. Il 19 marzo 1314 un rogo parigino segnava -la fine definitiva di Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro dell’O., giustiziato insieme ai Cavalieri visitatori Hughes de Payrand, Goffredo de Conneville e Goffredo de Charney. La leggenda nata dalla presunta maledizione lanciata prima della morte da Jacques de Molay contro i suoi due persecutori, non può che suscitare perplessità, vista la pressoché immediata morte sia di Clemente V che di Filippo IV, più che far pensare ad un improbabile intervento divino, fa credere ad un ultimo ordine impartito ai cavalieri superstiti, Questi non erano certo pochi, molto probabilmente qualche migliaia, ed erano presenti ad ogni livello. La poderosa flotta templare ormeggiata a La Rochelle era misteriosamente scomparsa nel corso della notte precedente l’esecuzione dell’ordine di cattura e di sequestro. Ci sono tracce evidenti sulla sua destinazione: il grosso di essa era approdata in Scozia, mentre una parte più ridotta aveva seguito una rotta verso occidente, lungo il 42° parallelo, diretta verso l’ancora sconosciuta Merica. Il contingente avventuratosi oltre oceano aveva in seguito raggiunto il grosso della flotta. I Cavalieri superstiti avevano trovato in Robert Bruce, re di Scozia con il nome di Roberto I, un appassionato protettore. Questi li aveva infatti subito integrati nella Loggia massonica di Kilwinning, poi elevata di grado e ribattezzata Gran Loggia Reale di Hérédom. Nel tardo XIV secolo i Templari avevano edificato la suggestiva cappella di Rosslyn, l’unica poi risparmiata, e non certo casualmente, dal massone Cromwell, che aveva invece raso al suolo tutte le chiese scozzesi. Essa è decorata con capitelli ed architravi raffiguranti, oltre a vari simboli massonici, mappe di mais e foglie di aloe, vegetali di esclusiva origine americana, quindi allora del tutto sconosciuti in Europa. Si era infatti ad oltre un secolo prima dell’impresa di Cristoforo Colombo (1492). La cappella di Rosslyn risulta essere la copia esatta del tempio di Gerusalemme, anche nelle fondamenta. Là, sotto un’enorme pietra, proprio al centro del pavimento, i sondaggi effettuati hanno rivelato la presenza di una fitta rete di ampi cunicoli. Secondo la tradizione, di cui è custode la nobile famiglia Sinclair (in origine Saint-Clair) da secoli proprietaria della cappella, vi sarebbero custoditi quattro enormi bauli, contenenti buona parte del tesoro dei Templari, ma soprattutto le documentazioni originali rinvenute nel tempio di Erode. Quell’enorme botola pare stia per essere rimossa, ed i sotterranei dovrebbero rivelare il segreto custodito da cinque secoli, anche se è prevedibile un’estrema riservatezza nella rivelazione di quanto rinvenuto. La fantasia umana si è ripetutamente scatenata su questo mitico Ordine. Gli stessi Massoni vantano genericamente il possesso della sua tradizione. Hanno anche ideato ordini e gradi che definiscono di stretta discendenza templare. L'analisi accurata della storia della Libera Muratoria conferma la piena validità di tale asserzione, vista però in chiave simbolica di cavalleria di pura natura spirituale. Tra le varie strutture massoniche oggi esistenti, l’unica che forse possa considerarsi erede dell’O. pare essere il Gran Priorato di Scozia (v.), con sede in Edimburgo. Anche il Rito di York conferisce i gradi di cavaliere di Malta e del Tempio, quali massimi gradi della sua istituzione. Il rituale è coinvolgente, a volte drammatico, facendo trapelare un aspetto del tutto nuovo della figura messianica e del significato della croce. Il 30° grado, dei Cavalieri Kadosch, conferito sia dal Rito Scozzese Antico ed Accettato che dal Rito di Memphis e Misraim, è di chiara ispirazione templare. Non vi sono però contenuti rituali particolari, che possano far pensare ad interpretazioni diverse o dissacranti su quelle che si è usi definire verità dogmatiche della fede cattolica.

Orfico: Iniziato ai misteri orfici. Termine derivato dal greco orphikos, riferito ad Orfeo, ritenuto il fondatore di una dottrina escatologica dell'antica Grecia denominata orfismo (v.), e dei riti religiosi da esso derivati.

Orfismo: Religione misterica originaria della Tracia, o forse del lontano Oriente, che si sviluppò in Grecia nel VI secolo a.C., affermandosi nell'età ellenistica e del primo impero. Collegata al culto dionisiaco, l'O. si rifà al mito di Orfeo, l'eroe che, rinnovando nella propria morte la passione del dio fanciullo, aveva meritato l'immortalità. Si caratterizza per la fede nell'immortalità promessa ai suoi adepti, che avrebbe liberato l'anima dal ciclo delle nascite, rendendola partecipe della vita stessa degli dei. La comunione col dio, attraverso una serie di pratiche di purificazione rituale, preparava l'anima al viaggio nel regno dei morti. La base della fede orfica è la postulata identità tra l'anima dell'uomo e la natura divina. L'O. ebbe un notevole influsso sull'arte e sulla cultura greca, lasciando tracce nelle opere di poeti come Pindaro e di filosofi come Empedocle e Platone.

Orgone: Lo studioso austriaco Wilhem Reich (1897-1957), vissuto negli Stati Uniti dove si era trasferito, chiamo O. (od anche Energia Orgonica) una forma di energia da lui scoperta negli anni ‘39-40, quando conduceva i suoi studi in Scandinavia, dove si era rifugiato prima di trasferirsi definitivamente in America per sfuggire alle persecuzioni naziste. Secondo Reich l’O. sarebbe alla base di tutto il mondo organico ed inorganico, essendone responsabile morfologico, ovvero stabilirebbe tutte le forme esistenti, da quelle dei cristalli a quelle delle piante, fino a tutti gli animali. L’O. sarebbe presente in tutto: negli esseri viventi, nella terra, nell’acqua, e particolarmente nell’atmosfera, avviluppando come in un involucro l’intero pianeta. Il nome deriva da orgasmo, in quanto Reich, psicanalista allievo di Freud, individuava la più intensa e diretta manifestazione di questa energia nel momento dell’orgasmo erotico, radice della vita. Per mezzo dell’O. si curerebbero le malattie, si influenzerebbe la crescita delle piante e verrebbero provocati fenomeni atmosferici, come il vento, la pioggia, la siccità e la bonaccia. L’O. ha dei punti di contatto con teorie precedenti, come la OD di Karl Reichenbach (1799-1869), scienziato tedesco (cui si deve tra l’altro la scoperta della paraffina e del creosoto), il quale, ispirandosi al magnetismo animale di Mesmer (v.), si convinse di aver scoperto un’energia emanata dai corpi degli esseri viventi, dai cristalli, dai raggi solari e lunari, dai magneti e dall’elettricità. Chiamò quest’energia OD, dal nome della divinità germanica Odino. Evidenti i punti di contatto con l’O., che trova riscontro anche nelle teorie del vitalismo, la dottrina scientifica e filosofica che si oppone alle concezioni meccanicistiche (v.), sostenendo l’impossibilità di ridurre i fenomeni biologici a semplici fenomeni fisico-chimici, e li considera diretti da energie autonome, diverse da quelle che intervengono nella materia non vivente. Anche il fisiologo tedesco Hans Driesch (1867-1841), rifacendosi al concetto aristotelico dell’entelechia (termine derivato dal greco che significa avere in sé il proprio fine), elaborò con le sue ricerche una dottrina che chiamò Neovitalismo, sempre in opposizione al meccanicismo, proponendo il concetto che alla base delle attività fisiologiche vi fosse un’idea, un principio mentale sia pure di carattere fisico, il quale avrebbe regolato gli sviluppi e le funzioni organiche. Wilhem Reich aveva portato il discorso ancora più avanti, e forse aveva trovato la sua chiave di verità. Dopo aver studiato i rapporti tra la sessualità e l’equilibrio delle forze psichiche totali, approfondì le indagini sulle componenti bioelettriche della sessualità. Queste ricerche lo portarono gradualmente a formulare la sua teoria sull’O. come unità di energia vitale. Tale energia, che permeerebbe l’intera atmosfera, sarebbe capace di vitalizzare anche particelle inorganiche, come risulterebbe dalle prove di laboratorio da lui eseguite. Alcune di queste particelle, da lui portate all’incandescenza ed immerse in una soluzione nutritiva, si mossero, organizzandosi come cellule viventi. Reich chiamò tali particelle "bioni". In seguito creò anche apparecchiature per rivelare ed addirittura accumulare energia orgonica e, nel 1948, riuscì ad azionare con tale energia un motore. Fu un personaggio molto scomodo per la medicina ufficiale e, nel 1954, dopo un lungo processo, fu condannato per frode. Imprigionato, i suoi libri, i suoi articoli ed i suoi appunti furono bruciati per ordine del giudice. Tuttavia vi sono ancora suoi seguaci, ed in questi ultimi anni è stato registrato un deciso risveglio d’interesse per la sua teoria.

Oriente: Termine corrispondente ad uno dei punti cardinali, ovvero l’Est od il Levante, direzione da cui sorge il Sole. Ha fondamentale importanza nell’architettura, in quanto fin dall’antichità ha condizionato l’orientamento dei luoghi sacri, consacrati alla divinità soprattutto dei templi. Dionisio Trace e Vitruvio ci informano che i templi antichi avevano la loro parte sacra (l’altare) posto ad O. Gli Egizi impiegavano nei loro templi delle strisce decorative gialle, verdi, azzurre e bianche orientate da Occidente ad O. Ruggero da Castiglione, nel Corpus Massonicum (Ediz. Atanor, 1984), scrive: "L’O. è sempre opposto all’Occidente (dove tramonta il Sole), come la Luce alle tenebre, la vita alla morte, lo spirito alla materia, la vita contemplativa alla vita attiva. Conformemente a questo principio, nei miti antichi di numerosi popoli (indo-iranici, assiri, celtici, mediterranei, ecc.) la sede del Paradiso era collocata in O., dove iniziava il regno di Dio". Viceversa l’Ade, gli Inferi, si trovavano tradizionalmente all’Occidente, come l’egizia Amenti, o Terra dei morti, e la celtica isola di Avalon. Lo stesso Ragon, nei suoi Misteri antichi e la Messa, (Ediz. Bastogi), così si esprime: "L’O. è il punto cardinale da cui il Sole sembra sorgere. I Bramini, gli Ebrei, i Greci ed i Romani si volgevano verso l’O. per pregare. Secondo il rituale cristiano, le chiese debbono essere orientate il più possibile con l’ingresso ad Occidente e l’altare maggiore ad O., punto del mondo dove appare la prima luce del Sole". La Massoneria universale ha ereditato dalle corporazioni muratorie medievali il privilegio dell’O. Infatti qui siede il Maestro Venerabile per dirigere la Loggia, e questo luogo sacro viene tuttora denominato Trono di Salomone. Inoltre la dimora celeste dei Liberi Muratori defunti è l’O. Eterno (v.), ed il massone inattivo, o comunque incoerente con i principi dell’Istituzione, viene definito senza Grembiule oppure senza O. Nella tradizione cristiana, l’O. è identificato con la figura del figlio di Dio, Gesù di Nazareth. Lo si trova già in Zaccaria, che dice "il Suo nome è O.". La liturgia romana conserva tuttora la supplica: "O Oriente, splendore di Luce eterna e Sole di giustizia, vieni, illumina chi siede nelle tenebre e nell’ombra della morte", che Gregorio di Nissa così commenta: "Il gran giorno della vita eterna non sarà più illuminato dal sole visibile, ma dalla vera Luce, il Sole della giustizia, detto O. dai profeti, perché non nascosto dai tramonti".

Oriente Eterno: Espressione massonica indicante la dimensione che attende ogni essere dopo la morte, ovvero l’Aldilà, il mondo etereo o spirituale, il Nirvana, il Paradiso, il regno di Dio (v. Funerali massonici).

Origene: Teologo di lingua greca (183-254), allievo di Clemente Alessandrino, che riorganizzò il Didascaleion di Alessandria. Si stabilì poi a Cesarea, in Cappadocia, dove fondò la sua scuola. Della sua immensa produzione letteraria ricordiamo i Commenti a Giovanni e Matteo, alcune omelie, un'opera Contro Celso, compendio di teologia che ebbe grande importanza nell'Oriente cristiano, influenzando anche i Padri della Chiesa, l'Esortazione al martirio e Sulla Preghiera, tutte redatte in greco. In versione latina ci è invece giunta la sua opera filosofica maggiore, il De Principiis. Di tendenze eclettiche, come esegeta della Bibbia produsse il suo lavoro più importante con l'Hexapia. Il suo pensiero abbraccia i massimi problemi attorno a cui si andava formando la filosofia cristiana, che egli elabora sotto l'influenza delle dottrine platoniche e neoplatoniche, riprese in larga misura. Alcune sue dottrine sul logos, concernenti la preesistenza e la reincarnazione delle anime, nonché l'incertezza sull'indispensabilità all'ordine morale dell'universo della risurrezione del corpo fisico, furono condannate aspramente nel corso del quinto Concilio Ecumenico, tenutosi a Costantinopoli nell'anno 553. Fu questa un'assemblea di vescovi della Chiesa, abilmente manovrata dall'imperatore Giustiniano contro la volontà dello stesso papa Vigilio, che emise ben quindici diversi anatemi contro O., introducendo invece il nuovo dogma sulla resurrezione della carne. O. morì in seguito alle torture subite nel corso della persecuzione ordinata dall’imperatore Decio.

Origenisti. Denominazione dei seguaci di due diverse sette eretiche, entrambe storicamente inquadrate nell’Origenismo: la prima sorta nel III secolo per opera del teologo ed esegeta di lingua greca Origene (183-254) di Alessandria, detto l’Impuro (v.). Gli O. sostenevano che il matrimonio fosse un’invenzione del demonio, per cui si abbandonavano ad una vita licenziosa; la seconda sorse nel corso del IV secolo, in seguito ad un’errata interpretazione delle dottrine dello stesso Origene, e sostenevano la subordinazione delle tre Persone della Trinità, la creazione per l’eternità sia delle anime che della materia, e l’allegoria di molti passi della Bibbia.

Origini della Libera Muratoria: È da ritenere perlomeno improbabile che l’attuale sistema massonico abbia alcunché da spartire con la costruzione del Tempio di Salomone. Quel monumento architettonico é stato infatti adottato dalla Massoneria quale puro simbolo, e quindi tutti i riferimenti ad esso non possono che essere unicamente simbolici. Occorre ricordare che scopo della Massoneria non é certo l’insegnamento della storia, ma la ricerca di verità morali. Nessuno sa esattamente quando e come essa abbia avuto origine, non essendovi al riguardo alcuna vera prova dimostrativa. È invece certo che molti grandi personaggi hanno contribuito alla sua diffusione, alla sua crescita ed al suo sviluppo. Indubbiamente il Creatore ispirò l’uomo a ricercare l’associazione con i suoi simili, e questo ha largamente contribuito all’origine della Libera Muratoria. Oltre all’elementare necessità di costruire un riparo contro l’inclemenza del tempo, nacque l’arte delle costruzioni od architettura, da cui hanno tratto origine tecniche e materiali con cui la Muratoria é stata sviluppata. In varie parti della terra sono state rinvenute rovine di edifici colossali, eretti nel tempo da società umane costituitesi per la realizzazione di grandi piani. Nel Medioevo erano diffusi vari gruppi di costruttori operativi, itineranti attraverso il continente europeo ed ingaggiati da mecenati, per la costruzione soprattutto di imponenti cattedrali. Tra questi costruttori la Muratoria assunse forma di confraternita che, attraverso un lungo e laborioso processo di sviluppo, ha dato origine alla moderna Libera Muratoria. Esiste infatti un’ampia serie di prove attestanti che l’attuale sistema della Massoneria speculativa ebbe origine dalle antiche regole operative di quei Muratori itineranti. Queste associazioni si mantennero forti e vitali fino agli albori del XVII secolo, allorché furono confrontate con crisi di sopravvivenza dovute alla scarsa richiesta di grandi costruzioni. Fu nel lontano 1717 che essi mutarono le loro regole, onde consentire l’ammissione di uomini di diverse estrazioni, professioni e ceto sociale. Da qui nacque l’attuale sistema di Massoneria filosofica e speculativa, che tuttora sfrutta materiali, attrezzi e metodi operativi trasformati in un complesso di simboli ed allegorie rituali.

Oro filosofico: Denominazione dell’obiettivo alchemico fondamentale della Grande Opera (v.), od Opera dei Saggi (v.). Simboleggia la perfezione che ogni essere umano può realizzare individualmente, trasmutando il male in Bene dopo aver illuminato la propria coscienza. Secondo il Wirth, "Nel linguaggio ermetico l’O. è il Fuoco di Mercurio, ovvero la virtù ignea racchiusa nell’umido radicale, al quale ha trasmesso la natura fissa dello Zolfo da cui è emanato. Perciò lo Zolfo dei Filosofi viene chiamato Mercurio, poiché la sua sostanza è mercuriale". Interessante è l’esame della definizione che ne da lo Zolla, nella sua Conoscenza religiosa, n. 2, Ediz. La Nuova Italia del 1974: "I metalli sono oro imperfetto, che l’oro spirituale e vivificante commuta in oro zecchino, come lo spirito puro del medicamento veleno commuta in salute la malattia. I corpi umani vengono guariti dal principio stesso che li ha sconvolti, come i metalli lebbrosi sono emendati dal principio che ha accostato in loro in modo imperfetto il mercurio allo zolfo. L’oro comune è come un corpo umano imbalsamato, dal quale si è allontanato lo spirito soddisfatto allorché la sua opera è interamente compiuta. L’imbalsamazione egiziana volle che tutti lasciassero dietro di sé, morendo, la crisalide incorrotta, profumata, stillante manna, che morendo lascia dietro di sé il santo. Se l’oro rappresenta metallicamente il corpo attuato, resta tuttavia una salma, finché l’Alchimia non la faccia risorgere. Così la mummia del santo deve essere nuovamente pervasa dallo spirito nel ciclo della resurrezione. All’oro, come alla salma incorrotta, manca lo spirito che li ha plasmati e retti fino al traguardo. Ma da entrambi si ricavano preziose reliquie di quello spirito. Dall’oro si ottengono sali che rianimano i tessuti dalle emanazioni umide, fredde, corrosive della tisi e del lupus, dei morbi antisolari e, a quel che dice Paracelso (v.), della stessa lebbra; in diluizione omeopatica, l’oro vince certe complessioni demonopatiche, in cui il disgusto della vita spinge al suicidio, e l’inquietudine melanconica, sensitiva e dolorosa porta alla congestione".

Ortodossia: Termine derivato dal greco ordoz, retto, e doxa, opinione. Indica la retta opinione che dev’essere seguita nella pratica di una dottrina filosofica o morale. Tale termine viene usato negli scritti dei teologi e degli scrittori cristiani, a partire dal IV secolo, ed è collegato al concetto di dogma (v.), indicando l’accettazione totale, senza riserve, di determinati principi per tradizione, rivelazione o successione apostolica. La definizione dell’O. è lo scopo di tutte le controversie teologiche dei primi secoli della Chiesa, e trova nei Concili ecumenici il luogo di risoluzione. Il termine è però successivamente entrato nell’uso comune ad indicare ogni tipo di fedeltà teorica ad una determinata concezione filosofica, ideologica ed anche politica. Si parla così di psicoanalisi O. e non O., come di un marxismo O. (leninismo) e non O., ecc.

Osanna: Voce ebraica che sta ad indicare acclamazione e preghiera (Salmo CXVII, 25), ed in tal senso la folla di Gerusalemme la rivolse a Gesù quando questi entrò in città la domenica delle Palme. Mentre nella liturgia giudaica l’O. viene ripetuto durante la festa dei Tabernacoli, in quella cristiana è innalzato, oltre che per commemorare la domenica delle Palme, durante il Sanctus della messa. L’O. viene usato anche al di fuori della liturgia, come grido di esultanza.

Osho:  Soprannome adottato dal guru Rajneesh che, secondo l'epigrafe da lui stesso dettata per il suo samadhi, è «Mai nato, mai morto, ha solo visitato questo pianeta Terra dall'11 dicembre 1931 al 19 gennaio 1990». A Poona, in India, resta fiorente la comunità sorta ispirandosi alla sua visione di un Uomo Nuovo: a migliaia, da ogni parte del mondo, le persone la visitano ogni anno, per immergersi in un contesto di salute globale che renderebbe chiaro il senso di un nuovo stile di vita, fondato sull'armonia, la pace e la quiete interiore. In questo contesto sarebbe possibile sperimentare tangibilmente la meditazione: un tornare a casa, dentro di sé, là dove sono le radici dell'esistenza, dunque il luogo da cui si trae primariamente la linfa vitale che permette di vivere, e non solo di trascinarsi in un lento ed estenuante viaggio di sopravvivenza. È in questa immersione che i più toccati dalla visione di questo Maestro trovano la soluzione all'enigma che da sempre accompagna la presenza degli illuminati sulla Terra, e dunque anche la vita di O. Egli sosteneva: «Non sono un predicatore. Non desidero fare prediche o tenere lezioni. Non ho l'ambizione di instillare i miei pensieri nella mente altrui. Tutti i pensieri sono futili. ricoprono simili a granelli di polvere, ma poi si ricomincia a sembrare ciò che non si è. Vi sembra di conoscere ciò che non conoscete affatto. questo è un processo suicida. L'ignoranza non scompare con i pensieri, viene solo rivestita. Per risvegliare la conoscenza, occorre conoscere l'ignoranza nella sua pura e semplice nudità. Pertanto, non ammantatevi con gli abiti del pensiero. Spogliatevi di ogni indumento e di ogni copertura, sì da prendere familiarità con la nudità ed il vuoto. Questa familiarità diverrà un ponte che vi guiderà oltre l'ignoranza. Il doloroso tentativo di comprendere l'ignoranza è di per sé l'inizio della rivoluzione. Pertanto, io desidero mettervi a nudo, non rivestirvi. Osservate: quanto vi siete nascosti dietro fedi cieche, concetti e illusioni? E pensate di essere ben protetti da queste misure di sicurezza? Questa non è sicurezza, ma autoinganno. Io desidero spezzare questo vostro sonno. Solo la verità, e non il sogno, è sicurezza. Se riuscite a farvi coraggio e ad abbandonare i sogni, conseguirete la verità. Per conseguire il vero, dovete semplicemente staccarvi dai sogni. Dovete rompere il sonno dell'inconscio, con i suoi pensieri, sogni e proiezioni mentali. Dovete svegliarvi rispetto a ciò che viene visto, per mettere a fuoco colui che vede. Solo colui che vede è la verità; se riuscite a coglierlo, avrete realizzato la vita. Così ho parlato a qualcuno. Ascoltandomi, si è messo a riflettere, e io gli ho detto: Così sei assorbito dai pensieri. Ma quello è proprio il sonno dal quale ho tanta fretta di svegliarti». Secondo il Dalai Lama (v.), «O. apre le porte su noi stessi». Su di lui G. Ponce, ambasciatore del Cile in Giappone, disse che «intendeva usare tutta la propria influenza e credibilità per dire al mondo che O. era un leader spirituale di statura mondiale, e che era stato ingiustamente perseguitato e diffamato. Il suo carisma e la sua saggezza erano immensi: egli era l'uomo più ricco di verità e di eloquenza che avesse mai ascoltato, ed era felice di averlo incontrato». Questo insolito guru non è stato uno dei consueti leader spirituali seri e composti che chiedono ai propri seguaci di rinunciare a tutti i piaceri del mondo od alle cose mondane, quale prerequisito per trovare la pace interiore. Al contrario, O. affermava che ogni cosa è accessibile, e con facilità, a chiunque voglia veramente vedere. Molti critici di religione sostengono che O. sia il prezioso anello di collegamento con i mistici del passato, quali Socrate, Lao Tzé, Mahavira e lo stesso Buddha. Nella sua visione, nascita e morte sono due facce della stessa medaglia. O. aveva un grande senso dell'umorismo: usava spesso battute di spirito e barzellette per illustrare il proprio pensiero. Egli non si lasciò mai ferire quando la stessa ironia veniva diretta contro di lui, una dote molto rara fra i leader spirituali. Ma sotto quell'apparente leggerezza, e dietro la facciata dello spettacolo, esisteva in lui un'attitudine che le istituzioni hanno riconosciuto per istinto, e che non hanno mai amato. O. era un anarchico che prendeva in giro il presidente degli USA, la regina Elisabetta II, le religioni organizzate, i leader nazionali che gli avevano sbattuto la porta in faccia, l'ufficio delle tasse, il governo del suo paese, gli accademici ed i mass media. I suoi seguaci sostengono che la sua famosa collezione di Rolls Royce fosse straordinaria, dandogli un posto nel Guinness dei Primati. Naturalmente Osho sapeva che questo spettacolo delle Rolls avrebbe fatto di lui la caricatura di un guru. Il fatto però che abbia comunque recitato quella scena, dimostra la sua grandezza. In sintesi, O. avrebbe liberato la filosofia dal linguaggio dell'ipocrisia e dalla presunzione mistica degli hindu, che espulse dalla porta senza porta che contraddistinse il suo ashram, insieme alle vecchie formule di preghiera, legando i suoi discepoli al nuovo sentiero da lui stesso creato: «Trova Dio tra una risata e l'altra».

-Osiride: Dio della vegetazione dell'antico Egitto. Figlio di Geb e di Nut, sposò la sorella Iside (v.). Insegnò agli uomini l'arte e l'agricoltura. Il fratello Seth (il latino Tritone), sposo della sorella Nefti, spinto dalla gelosia per il potere conseguito da O., con l'inganno lo rinchiuse in un cofano e lo gettò nel Nilo. Iside riuscì però a ritrovare il corpo dello sposo. In seguito lo stesso Seth lo catturò nuovamente e lo uccise, tagliandone poi il corpo in quattordici pezzi che disperse in varie località dell'Egitto. Iside, aiutata dalla sorella Nefti, riuscì a recuperare tutti i pezzi dello sposo, tranne il membro virile; quindi, sfruttando le arti magiche in cui era maestra, ricompose e ridiede vita al corpo di O., dal quale ebbe un figlio, Horus. Questi vendicherà il padre uccidendo Seth, riuscendo poi ad ottenere dal consesso degli dei l'eredità paterna. Secondo i "Testi delle Piramidi", O. morto e risorto a nuova vita per regnare nell'oltretomba, divenne una divinità funeraria, ed il suo culto si diffuse in tutto l'Egitto. Nella sua qualità di giudice dei morti, è a capo delle quarantadue divinità preposte a giudicare ogni defunto. Nel "Libro dei morti", un testo sacro riportato in un lungo papiro avvolto intorno ad ogni corpo mummificato di un certo rango, testo che secondo il rituale ogni defunto doveva recitare una volta al giorno in onore di O., era scritto: "Salute a te, o grande Dio, signore delle due giustizie. Sono venuto a te, mio signore, sono stato portato ad ammirare il tuo splendore. Io ti conosco, conosco il tuo nome e quello dei quarantadue dei che sono con te nella sala delle due giustizie, Io sono venuto a te, ti ho portato la giustizia, ho scacciato la frode. Non ho fatto alcun male agli uomini, né ho maltrattato gli animali. Nel tempio non ho commesso peccato, non ho conosciuto ciò che è vietato, non ho bestemmiato contro gli dei. Non ho usato violenza contro il povero, non ho commesso quanto gli dei aborriscono. Non ho diffamato lo schiavo dinanzi al suo padrone, non ho fatto ammalare né ho fatto piangere alcuno. Non ho ucciso, non ho dato ordine di uccidere, non ho fatto soffrire alcuno. Non ho rubato gli averi dei templi, non ho danneggiato il cibo degli dei. Non ho alterato le misure del grano, non ho aggiunto peso alla bilancia. Non ho preso il latte dalla bocca dei bambini. Non ho allontanato il bestiame dal suo pascolo. Non ho cacciato gli uccelli consacrati agli dei, né ho pescato nei loro vivai. Non ho fermato l'acqua nella sua stagione, né ho costruito dighe contro l'acqua corrente. Non ho estinto un fuoco che doveva restare acceso. Non ho trascurato le offerte agli dei. Non ho rubato il loro bestiame. Grande dio O., io sono puro!". Il dio O. viene rappresentato mummiforme, con in capo la corona dell'Alto Egitto fiancheggiata da due lunghe piume di struzzo, con il pastorale ed il flagello nelle mani incrociate sul petto. Un'immagine poi adottata per tutte le raffigurazioni dei Faraoni. Il volto di O. è generalmente dipinto di verde, a rappresentazione della vita che rinasce. Simbolo della rinascita vegetale è invece il suo corpo disteso, da cui spuntano ventotto spighe di grano. Il culto tardo di O. si sviluppò sotto forma di misteri, espandendosi al di là delle frontiere egizie, fino all'impero romano. Y (Massoneria) Nei Rituali dei gradi simbolici del Rito di Memphis e Misraim editi a cura di Francesco Brunelli dalla Bastogi, 1981, sono riportate le parole che il Venerabilissimo rivolge al neo Maestro in chiusura della Cerimonia, condotta secondo il rito di O.:"Fratello, voi siete entrato in questo Tempio che è la camera di Mezzo della Piramide, aspirando a diventare O., e per ottenere questa grazia avete recitato la "confessione negativa" ben sapendo che essa era soltanto simbolica; confessione che ogni morto recita quando giunge nel regno delle tenebre, e si presenta al tribunale di O. per identificarsi in lui se la sua vita è stata pura. Cioè se i suoi precedenti massonici nei gradi di Apprendista e di Compagno furono consoni allo spirito massonico. Ed è questa la magia contenuta nel simbolismo di questa confessione. Ecco, con il rituale magico che avete vissuto, simbolicamente lungo i punti essenziali del mito di O., siete anche voi stesso diventato O., e ne assumete tutte le responsabilità perché, come Maestro dei vostri Compagni e dei vostri Apprendisti, sarete per loro guida e luce, traendoli dalle tenebre della vita profana. E quando inizierete qualcuno, sarete voi il tribunale di O. che giudicherà per ricevere quel nuovo virgulto che, a suo tempo, potrà a sua volta diventare O. Se l'importanza, la forza e la potenza che state per ricevere, e che sarà al suo massimo quando potrete sedere sul trono che rappresenta la vedova Iside, e che solo, in quanto tale, potrà permettervi di spargere il seme fecondo dell'iniziazione. Se tali responsabilità non vi rendono superbo, se le rinunce, il sacrificio, l'equità di giudizio che vi attenderanno in contro partita, non vi spaventano, se vi sentite d'essere veramente O., e cioè colui che da luce ma che vive anche nelle tenebre, dominandole, fonte della prima e padrona delle seconde, se avrete compreso tutto ciò, siamo pronti a ricevervi nella Camera di Mezzo della Piramide".

Ospitaliere: Ufficiale di Loggia correlato all’Acqua terza dei Pesci (purificazione), cioè all’ultimo segno zodiacale, e quindi ha acquisito le virtù di tutti gli altri segni. L’O. è perciò responsabile della salute spirituale dei Fratelli e della Loggia. Pur rientrando nei suoi compiti quello di assistere e visitare i Fratelli fisicamente ammalati, egli non deve necessariamente esercitare la professione medica. Infatti l’O. cura i Fratelli con la medicina occulta della sua Saggezza e del suo esempio, li assiste nel loro travaglio interiore sul piano fisico, animico e spirituale, consentendo loro la conquista dell’Armonia, sia individuale che nella collocazione con le altre pietre della Loggia, e con le altre maglie della Catena. L’O. dev’essere interpellato per esprimere un giudizio sui profani che bussano alla porta del Tempio, sugli affiliati per exeat, e sull’abbandono della Loggia di Fratelli per exeat, assonnamento e depennamento. Esplicando l’attività di Giove in domicilio di Saturno, l’O. è in condizione di applicare la Giustizia, come se fosse un chirurgo, recidendo nei Fratelli quanto non conforme allo stato iniziatico, ed individuando ed isolando il Fratello che dev’essere allontanato, dai soli Lavori o dalla Comunione, per il bene suo e della Loggia.

Ossa: Convenzionalmente le O., particolarmente quelle del cranio sovrastanti due tibie incrociate, sono considerate simbolo della morte, oltre che emblema della pirateria da corsa (Union Jack). La massoneria le usa soprattutto come simbolo della morte del profano, che rinascerà ad una nuova vita spirituale attraverso il rito dell’Iniziazione (v.), trasmutandosi alchemicamente da piombo in oro. È presente nel gabinetto di Riflessione (v.). Sia il semplice Teschio che la Clessidra usano la stessa simbologia.

Osservazione: (Massoneria) L'osservare, l'apprendere e il saper valutare sono tre passaggi obbligati per qualsiasi ricercatore. I tre verbi riassumono il processo conoscitivo. Il ricercatore dell'interiorità non deve però fermarsi all'esteriorità di tali passaggi, ma deve cercare di penetrarne il significato più profondo, che viene proposto in una forma più implicita e sottile, ed è perciò più difficile da cogliere. Innanzi tutto dovrebbe prendere coscienza della forza vitale che si accompagna a tali azioni. Come per la conoscenza, dovremmo domandarci perché si è mossi dal desiderio, talvolta chiamata curiosità, di osservare, apprendere e valutare. Si dovrebbe anche cercare di comprendere l'importanza del passaggio dalla conoscenza alla coscienza, che può arrivare al termine del processo conoscitivo. Opportuno sarebbe anche riflettere sul fatto che una raggiunta coscienza in ogni caso produce in noi una forma, che non può mai rimanere completamente rinchiusa e tenuta segreta in noi stessi. Il ricercatore interiore deve perciò imparare a percepire la responsabilità intrinseca nell'atto del conoscere secondo coscienza. Una tale responsabilità coinvolge noi ma anche gli altri.

O.T.O.: Denominazione abbreviata dell’Ordo Templi Orientis (v.), organizzazione dichiarata massonica, nata nel 1895 per iniziativa dell’industriale austriaco Carl Kellner (1851-1905).

Approfondimento

O.T.O. di Metzger: Alcuni rituali di Reuss, antichi e profondamente massonici, sono rimasti in uso in Svizzera sino ai nostri giorni, sebbene gli svizzeri non abbiano mai praticato alcun rituale Reussiano superiore al Terzo Grado; altre iniziazioni saltavano direttamente al IX° (è dubbio se qualche gruppo O.T.O. crowleyano possedesse prima del 1973 rituali iniziatici superiore al III grado, quando furono pubblicati da Francis King nel suo "The Secret Rituals of the O.T.O." (Rituali segreti dell'O.T.O., Londra 1973). Dopo la morte di Germer, che significò la scomparsa della persona che possedeva il controllo thelemico, Metzger fuse il proprio Ordine degli Illuminati con l'O.T.O. di Crowley, adesso nuovamente attivo secondo le direttive di Reuss. In Svizzera, per quanto se ne sa, non vengono praticati rituali all'infuori dalla Messa Gnostica di Crowley (ma questo regolarmente, fin dai primi anni 50). Metzger diffuse il Thelema soltanto allo scopo di ingraziarsi Germer, che lo considerava suo unico successore, come scrisse in una lettera e confermato dalla vedova di Germer (Materialien zum O.T.O., Monaco 1994). Metzger rinunciò totalmente ad ogni specie di magia sessuale. Sebbene egli sia morto nel 1990 ed i criteri di accesso siano motto severi (in contrasto con quelli del Califfato) questo O.T.O., generalmente noto come Ordine degli Illuminati, è tuttora assai prospero.

O.T.O. di Motta: Ordine massonico derivato dall'O.T.O. crowleyano, costituito nel 1973 da Francis King Motta. I suoi membri erano selezionati secondo i criteri dell'Astrum Argenteum (discepoli eletti che avevano imparato a memoria parte del materiale crowleyano), piuttosto che secondo il precetto "La Legge è per Tutti" come si usava. Dopo la pubblicazione dei rituali di iniziazione O.T.O. crowleyani (1973), Motta cominciò a creare i propri, poiché ne temeva la dissacrazione. Il gruppo che dal 1977 in poi fu chiamato "Califfato", si diffuse moderatamente negli Stati Uniti e in Brasile Questo S.O.T.O. non fu mai costituito da più che una manciata di membri. L’effettivo numero dei discepoli eletti poteva essere di circa sei, ma non ci sono certezze al riguardo. La Loggia S.O.T.O. brasiliana aveva apparentemente trenta membri, secondo quanto riportato in un verbale di tribunale "McMurtry et alii versus Motta", California 16.5.1985.

O.T.O.: Denominazione abbreviata dell’Ordo Templi Orientis (v.), organizzazione dichiarata massonica, nata nel 1895 per iniziativa dell’industriale austriaco Carl Kellner (1851-1905).

O.T.O.A: Denominazione di una branca indipendente dell’O.T.O. (v.) francese di origine reussiana, costituita nel 1921 ed estesa a sedici gradi. Nel tempo l'O.T.O.A., ovvero l’Ordo Templi Orientis Antiqua, ha assorbito diverse successioni gnostiche, una linea del Rito di Memphis e Misraim, consacrazioni episcopali, nonché l'undicesimo Grado della magia omosessuale. Attualmente, il suo più importante esponente e potente punto di riferimento è l'americano Michael Paul Bertiaux (nato nel 1935), già teosofista ed associato con lo spiritualista Henry Smith. Il sistema di Bertiaux funziona esclusivamente su un livello magico, non massonico, e la magia sessuale è considerata quale importante punto focale di questa organizzazione orientata verso il vudù o Wodoo.

-Ottagono: In massoneria è il simbolo della resurrezione e della vita eterna, in contrapposizione all’esagono che è simbolo della Morte e della putrefazione. Interessante rilevare come le fonti battesimali, e spesso anche le strutture degli stessi battisteri, abbiano forma ottagonale; quando è invece rotonda, quasi sempre è retta da otto colonnine o pilastri. Analogo significato simbolico viene attribuito alla stella ad otto punte, ricavata per sovrapposizione di due quadrati, che costituisce l’emblema solare della comunità esoterica dello pseudostato di Damanhur (v., foto a sx), ubicato nella Valchiusella (Canavese, Piemonte).

Otto: Numero ricco di simbologia: definisce le braccia di Visnù, i Guardiani dello spazio, le forma di Shiva, i petali del loto, fiore simbolo della purezza, il numero del Nuovo Testamento. Secondo il Pike (Morals and Dogna, v.), "il numero O. è composto dai numeri sacri 3 e 5, è l’ogdoado, primo cubo di un numero pari, sacro nella filosofia pitagorica. L’ogdoado degli Gnostici aveva O. stelle, rappresentanti le O. Cabirie di Samotracia, gli O. principi fenici ed egizi, gli O. di Senocrate, gli O. angoli del cubo. L’O. simboleggia la perfezione, ed il suo simbolo rappresenta il perpetuo e regolare corso dell’Universo. È anche il simbolo della solidità e della creazione.