Massoneria e Taoismo: La più classica delle religioni cinesi è fondata, come il Confucianesimo, sul concetto di ordine Celeste (t’ien tao) e su una pletora di divinità minori, analogicamente legate a pratiche di tipo alchemico. Malgrado la sospensione della sua tradizione tra panteismo impersonale e politeismo spicciolo, i suoi seguaci non hanno mai incontrato problemi all’iniziazione muratoria, poiché il Taoismo ammette una realtà Suprema sovrastante l’uomo, e ne venera la via tracciata dagli antichi Libri Sacri. La disponibilità del Tao te Ching di Lao Tse in lingua italiana, resa possibile dalla traduzione del massone A. Castellani (1864-1932) di Empoli, nella sua introduzione, seppur proponente un’immagine ateizzante del Taoismo filosofico, col suo approccio comparistico ebbe il merito di sottrarre il pensiero di Lao Tse all’isolamento culturale in cui la pigrizia mentale del mondo accademico italiano, alleata alle obbiettive difficoltà linguistiche presentate dal testo (e più in generale dai canoni espressivi dell’Oriente antico), lo aveva relegato.

Massoneria ed Induismo: Gli indù furono ammessi nella Massoneria indiana solo a partire dal 1860. Un ruolo significativo nell’avvicinamento tra Massoneria e cultura indù fu giocato dal Brahmo Samaj, il movimento di riforma religiosa fondato nel 1828 da Rammohun Roy per riscoprire e celebrare gli aspetti monoteistici ed etici della tradizione indù, e per aprire quest’ultima all’influsso cristiano. Non a caso il polo induista, simmetrico a quello zoroastriano di Bombay, si formò a Calcutta, luogo di massima diffusione della riforma indù. "Brahmo" furono il Venerabile che iniziò R. Kipling nel 1866, e lo Swami Vivekananda (1863-1902), iniziato il 9 febbraio 1884 nella Loggia Anchor and Hope N. 1 di Calcutta, che poi si dedicò alla diffusione del pensiero e dell’esperienza di Sri Ramakrishna. "Brahmo" (e precisamente segretario dell’Adi Brahmo Samaj, la branca fondata da suo padre Devendranath per rivendicare l’autosufficienza spirituale dell’induismo interpretato monoteisticamente) fu Rabrindanath Tagore (1861-1941), il grande poeta bengali fondatore dell’università Visvabharati, iniziato da giovane ed insignito nel 1924 di un’alta onorificenza massonica argentina. Il processo di reciproca apertura tra ambienti massonici ed indù ha progressivamente toccato molte altre sezioni della comunità religiosa undiana: nel 1978 il massone V. V. Chetty poteva sostenere nel volume Freemasonry and its Hidden Treasures, senza cozzo alcuno con l’ortodossia, l’esistenza di una verità indù sottilmente celata nel simbolismo massonico. Il massone Guenon, con l’Introduzione generale allo studio delle dottrine indù nonché con L’uomo ed il suo divenire secondo il Vedanta, oltre che con saggi sparsi e recensioni dedicate ai fenomeni più stimolanti del pensiero indù contemporaneo, tra i quali il caso Aurobindo, ha contribuito non poco a liberare l’immagine della tradizione in parola dalle restrizioni accademiche da una parte, e dalle fumosità occultistiche dall’altra.

Massoneria Femminile: Già nel 1700 era stato avvertito l'anelito femminile di beneficiare di un insegnamento massonico, e di collaborare con i Massoni, in particolare nelle opere filantropiche, nel tessuto sociale; tanto che la Massoneria speculativa, appena sorta, si pose il problema di cui ci stiamo occupando. Ancora il Lennhoff riferisce che " ... le donne dell'epoca, lungi dall'essere morse dal serpente dell'esoterismo, spasimavano di conoscere i luoghi, i riti e le cerimonie che tanto tennero impegnati i primi Massoni". Proprio sotto tale motivazione nacque la cosiddetta Massoneria di Adozione, che secondo molti fu un frivolo espediente delle Corti tedesche per tenere impegnate le proprie donne in attività parallele a quella della Massoneria tradizionale, con rituali "ad hoc" di impronta festaiola, anche se con intenti filantropici. Secondo il Clavel, storico dell'Istituzione, la Massoneria femminile nacque nel 1730, e le sue forme vennero fissate nel 1760 come Massoneria d'Adozione, sia in Francia che in Prussia. Già dal 1774 le Sorelle Massone "lavoravano" in tutti i paesi d'Europa dove esistevano riunioni della Massoneria tradizionale maschile. Tra il 1779 ed il 1787, in parecchi stati della Germania si manifestò un movimento di opinione contro il proliferare della Massoneria femminile. Molti governi ordinarono delle inchieste. Eclatante fu quella disposta dal principe palatino Carlo Teodoro, sul trono di Baviera per quasi un ventennio, che portò all'inattesa scoperta di molti scritti riservati dei principali settari dell'epoca, quali il professor Weißhaupt, il barone Dittfurth ed il barone Knigge. Dal XVIII secolo in poi fiorirono inoltre numerose consorterie più o meno collegate con la Massoneria tradizionale, che praticavano Riti stravaganti ed avevano differenti finalità. Tra queste ebbero una certa fortuna l'Ordine dei Cavalieri e delle Ninfe della Rosa, la società dei compagni di Penelope, l'Ordine della Beatitudine, l'Ordine dell'Ancora, l'Ordine degli Spaccalegna, la Loggia Egiziana di Adozione, ed altre ancora. È opportuno chiarire che i riti femminili erano di tipo "androgino", cioè uomini e donne operavano insieme nei luoghi di riunione. La Massoneria femminile si divideva i due classi ben distinte: Massoneria di Adozione e Massoneria Palladica. Nella Massoneria di Adozione i Riti erano quelli in uso nelle Logge Miste, e seguivano rituali dai contenuti iniziatici molto intensi e pregnanti. La struttura gradualistica prevedeva i seguenti gradi esoterici: 1) Apprendista; 2) Compagna; 3) Maestra; 4) Maestra Perfetta (grado corrispondente al 18° dei Rosa+Croce); 5) Sublime Scozzese (grado corrispondente al 30° del R.S.A.A., Grande Eletto Cavaliere Kadosch). Nella Massoneria Palladica i Riti erano quelli praticati nei luoghi di riunione, il cui fine era quello di formare una certa categoria di dame dedite prevalentemente agli intrighi della politica. Questa specie di Sotto Massoneria si divideva a sua volta in due Ordini o Riti: 1) l'Ordine dei sette Savi, od Ordine di Minerva, nelle cui riunioni i Fratelli si occupavano della direzione e dei comportamenti sociali delle Sorelle; 2) l'Ordine del Palladio, o Sovrano Consiglio della Sapienza, nelle cui riunioni i Fratelli si mescolavano alle Sorelle che si erano distinte nelle Logge di Adozione, ed alle quali si voleva far rappresentare una parte. In pratica però i due Ordini si somigliavano. Durante il cosiddetto iter iniziatico, i Fratelli acquisivano prima il grado di "Adelfo", e successivamente quello di "Compagno di Ulisse", mentre le Sorelle acquisivano direttamente il grado di "Compagna di Penelope". Questo tipo di Massoneria femminile andò sempre più affievolendosi nel tessuto sociale europeo. Succintamente annotiamo i contenuti sostanziali di alcuni Riti praticati dalla "Massoneria Androgina" ammessa alla massoneria maschile: 1) Rito delle Scozzesi di Perfezione, strutturato in dieci gradi, di cui i primi cinque pressoché identici a quelli del rito Moderno di Adozione; 2) Rito Egiziano, o di Cagliostro, praticato nelle Logge femminili annesse ai luoghi di riunione del rito di Misraim, era composto di tre classi fondamentali: Apprendista, Compagna e Maestra Egiziana. Occorre sottolineare che un'ammissione di Maestra Egiziana fosse una vera e propria seduta di spiritismo, con esecrabili evocazioni. Ciò che caratterizzava questo grado era la parte che si faceva rappresentare ad una giovane chiamata Colomba che, chiusa in uno stanzino detto "Tabernacolo", veniva incaricata di far benedire alcuni oggetti dagli spiriti evocati con preghiere. A questo Rito aderivano con molto slancio soprattutto donne di religione ebraica. 3) Rito del Monte Thabor, di origine francese, era essenzialmente panteista, poiché praticava una dottrina secondo cui tutta la realtà si identificava con Dio. Si componeva di tre diverse classi ritualistiche. Questo Rito aristocratico guadagnò fama non solo per le agapi sontuose, ma anche per le opere di carità e di assistenza ai soldati malati e feriti nell'ospedale di St. Lazaire a Parigi; 4) Rito dei Mops, fondato sotto il patrocinio del religioso e galante principe elettore di Colonia, Clement August, divenne prima diffusissimo in Germania e poi praticato in tutta l'Europa. Frequentato da membri di ambo i sessi, esclusivamente cattolici, incontrò i favori delle alte dame di corte, appagando notevolmente la curiosità della nobiltà femminile. Il Rito, di carattere insignificante e grossolano, era privo di qualsiasi contenuto etico poiché, accostandosi alla storia della creazione, trasferiva l'attività della Massoneria mista nel giardino dell'Eden. Consisteva di un solo grado, in cui Mopsa significava sposa di un Fratello massone. Come sosteneva il rituale, una Loggia di Mops doveva insegnare ai suoi adepti "come tutti i diametri del cerchio passino per lo stesso punto centrale, così tutte le azioni di un Mops devono provenire da un'unica fonte, cioè dall'Amore". Le cerimonie, celebrate nelle Logge femminili, sfoggiavano molto lusso e grande sfarzo, e si concludevano sempre con una splendida festa da ballo. La prima Gran Maestra di questo rito fu la duchessa Bourbon. Seguirono la principessa Lamballe, la duchessa Chartres, e perfino M.me Helvetius, geniale moglie del filosofo Claude Adrien (1715-1771), membro della famosa Loggia "Le nove Sorelle" di Parigi, il cui grembiule massonico fu poi usato dal fratello Voltaire. Con la rivoluzione francese questo rito andò man mano esaurendosi, fino a scomparire del tutto; 5) Rito delle Sorelle Regolari, con le stesse tendenze volgari del Rito precedente, da cui si ispirò. Non ebbe che un moderato successo in Bretagna; 6) Rito della Felicità, comprendente quattro gradi, definiti con termini nautici. Si ritiene che le Sorelle compissero il viaggio cerimoniale dell'Isola della Felicità, sotto la vela dei Fratelli e guidate da essi; 7) Rito delle Fenditrici del Dovere, in cui le adepte non rappresentavano altro che le comparse della Massoneria cosiddetta Forestiera, cioè le Sorelle dei Carbonari, dove assumevano l'appellativo di Cugine, pur non esercitando alcuna azione politica; 8) Rito della Perseveranza, di origine polacca, rappresentò una certa parte della rivoluzione francese. Il suo motto era. "Amicizia - Virtù - Beneficenza - Lealtà - Coraggio - Prudenza"; 9) Rito dei Cavalieri e delle Ninfe della Rosa, non comportava che un solo grado, e le adunanze avvenivano nel tempio denominato dell'Amore. L'Amore ed il Mistero, così recitava il rituale, erano lo scopo principale degli adepti del Rito; 10) Rito degli Amanti del Piacere, che comprendeva un solo grado, quello dei Cavalieri e delle Dame Filocoreti, od Amanti del piacere. Le formule dell'ammissione erano, come nel Rito precedente, vere e proprie galanterie di dubbio gusto. Sul tema dell'iniziazione femminile si pronunciarono illustri studiosi di cose massoniche, in genere in termini negativi. Fra essi troviamo il Guénon, che peraltro non disconosce né il valore né la possibilità di estrinsecazione dell'iniziazione femminile. È tuttavia certo che alcune donne venissero iniziate in associazioni di soli uomini, ma furono casi rari ed eccezionali. Anche il De Ramsay, a proposito delle donne in seno alla Massoneria, così si esprimeva nel suo famoso discorso del 24 marzo 1737 all'Assemblea Generale massonica: "L'origine delle infamie verso la Massoneria speculativa scaturirono dall'ammissione di persone dell'uno e dell'altro sesso alle assemblee notturne, contro l'istituzione primitiva. È per prevenire tali abusi che le donne sono escluse dal nostro Ordine. Noi non siamo così ingiusti da considerare il sesso femminile come incapace del segreto. Ma la sua presenza potrebbe alterare sensibilmente la purezza delle nostre massime e dei nostri costumi". Una ricerca storica più accreditata ci conferma che nel 1774, a seguito della proposta di un francese, il cavaliere di Beauchénne, di fondare delle Logge speciali riservate alle donne, fu istituita la famosa "Loggia delle nove Sorelle", che accoglieva molte donne di corte, e che il Grande Oriente di Francia molto favorevolmente riconobbe come "Loggia di Adozione". Altre Logge vennero in seguito create con gli stessi presupposti filantropici e di ricerca esoterica, ma tutte finirono per affiancarsi a quelle maschili. Riferisce la Bisogni che la Loggia francese le Nove sorelle, tra i cui membri sono annoverati Voltaire, Lalade e Houdon, nel 1778 fece assistere ai propri Lavori due donne, la marchesa di Villet e M.me Denis, nipote di Voltaire. Maria Teresa di Savoia Carignano, principessa di Lamballe, nel 1786 assunse la Gran Maestranza delle Logge femminili di Rito Scozzese, succedendo alla marchesa di Borbone. Scomparsa nel corso della Rivoluzione, questa Massoneria femminile riprese vita sotto l'Impero, ma non tardò a decadere in Francia nonostante che l'Imperatrice Giuseppina, moglie di Napoleone, avesse assunto la Gran Maestranza della Gran Loggia di Santa Caterina. Nel 1907 la Loggia "La Gerusalemme Scozzese" richiedeva alla Gran Loggia di Francia l'autorizzazione a ridestare una vecchia Loggia di Adozione, tanto che nel 1925 ve ne saranno altre, tutte dipendenti dalla Gran Loggia. Al termine delle ostilità della seconda Guerra Mondiale, la Gran Loggia di Francia, per riavvicinarsi all'ortodossia, decide di sopprimere tutte le Logge di Adozione. Le Sorelle rifiutano di sottomettersi, e fondano nel 1945 un'Obbedienza speciale, in cui tutti i membri debbono essere di sesso femminile, ed i Fratelli possono essere ammessi solo come visitatori. Il Naudon, che nella sua opera sulla Massoneria tratta ampiamente della posizione della donna nei riflessi dell'Ordine, dedica un accenno particolare a Maria Deraismes (1828-1894). Questa intellettuale, accesa sostenitrice dell'emancipazione femminile, in dispregio ai regolamenti, fu iniziata nel 1883 in una Loggia dissidente di Rito Scozzese, "i Liberi Pensatori", di Le Pecq, che dal 1880 aderiva alla Gran loggia Simbolica scozzese. L'anno dopo fondò col marito Georges Martin (1844-1916) un'Obbedienza mista, il "Diritto Umano", che ammetteva uomini e donne su basi di eguaglianza e con pari diritti massonici. Quest'obbedienza, tuttora riconosciuta dal Grande Oriente di Francia, non cessò di svilupparsi a dispetto delle molteplici scomuniche lanciate dai Liberi Muratori tradizionali. La prima donna massone, per quanto ci è dato conoscere, pare sia stata la duchessa Elizabeth Aldworth, che "partecipò una volta ai lavori di loggia, e fu iniziata allo scopo di conservare il segreto". Nel 1877 la contessa Elena Hadik Barkoczy venne iniziata in una Loggia ungherese, ma la Gran Loggia d'Ungheria non convalidò la sua iniziazione. È opportuno ricordare la scrittrice russa Elena Petrovna Blavatsky (v.), fondatrice nel 1875 della famosa "Società Teosofica", che ricoprì alti gradi nel rito di Memphis e Misraim. La massoneria mista non ha certo risparmiato l'Inghilterra, patria dell'ortodossia massonica. Nel 1902 la teosofa Annie Besant, allieva della Blavatsky, farà nascere la prima Loggia mista inglese, la "Human Duty N° 6", affiliata alla Loggia "Droit Humaine".Questa nascita segnerà gli esordi della Co-Massoneria inglese, fondata da C. W. Leadbeater, amico della Blavatsky, che risulterà in seguito molto attiva oltre Manica. E sempre in Inghilterra, nel 1908, ebbe origine l'Ordine della Massoneria Femminile di tipo misto, che dopo il 1958 divenne esclusivo per donne, praticando la Ritualità Emulation. Nel 1925 sorse, ancora in Inghilterra, l'Ordine dell'Antica Libera ed Accettata Massoneria, aperta a uomini e donne, con l'adozione del Rituale Emulation. Quest'Ordine, tuttora operante, pur non essendo una Massoneria Mista di Diritto Umano, ma femminile che ammette Maestri Massoni, è completamente indipendente dall'Ordine Massonico. La Gran loggia Unita d'Inghilterra, riconoscendolo, lo considera un Corpo massonico di affiancamento nel campo sociale. Nel 1850, negli Stati Uniti, fu costituito l'Ordine delle Stelle d'Oriente, autonomo ed indipendente dall'Ordine massonico, al quale potevano aderire donne che vantavano un grado di stretta parentela con Fratelli Massoni. Si potrebbe affermare che l'Ordine nacque da un atto d'amore, dalla sintesi di due esseri, il Fratello Rob Morris e la Sorella Charlotte Mendenhall, senza peraltro sminuire l'apporto del massone di Rito Scozzese Robert Macoy. Quest'organizzazione paramassonica, tuttora decisamente in auge, venne definitivamente codificata nella forma attuale nel 1876. Essa accoglie quali membri anche Maestri massoni, come affiancamento della massoneria regolare e dalla quale è riconosciuta. L'Ordine, che accoglie oltre otto milioni di aderenti, è diffusissimo in America ed in molti paesi europei ed asiatici. In Italia è presente con una decina di Capitoli molto attivi. Finalità, ritualità, simbologia ed organizzazione sono oggetto di ampia trattazione in un dotto volume del Fratello Sebastiani, nonché in articoli della Caliterna. Esso profonde, particolarmente negli Stati Uniti, notevoli sforzi nei settori dell'assistenza e dell'educazione. In Italia, nel corso del XIX secolo, si ebbero diversi movimenti massonici femminili, che portarono alla creazione, come in Francia, di Logge di Adozione ma, con il mancato riconoscimento da parte del Grande Oriente d'Italia, dopo poco tempo scomparvero.

Massoneria Odinica: Secondo certi studiosi, sia il compagnonaggio che la Massoneria primitiva deriverebbero in buona parte dalla tradizione normanno-vichinga. Lo spirito di fraternità regnante a bordo dei drakkar vichinghi sarebbe continuata anche a terra, dando vita alle prime logge massoniche in Normandia. Come sottolinea Maurice Guignard, sarebbe stato così lo spirito degli equipaggi dei drakkar si trasferì nelle prime logge dei costruttori di cattedrali normanne. Fu Enrico II (1165-1205), vescovo inglese di Bayeux ed antico decano di Salisbury, che avrebbe ristabilito con un editto l’antica "Confraternita dei costruttori di cattedrali". In questo modo si spiegherebbe l’origine del grembiule massonico nelle fasce di tela a forma triangolare impiegate dai marinai vichinghi. Una dozzina di vescovi-architetti hanno portato nomi massonici contenenti la radice Geirr (triangolo di tela) in norvegese antico, tra i quali Gervold (755-788), da Geirr-Valdr (Maestro del triangolo) e Sigered (1017-1022), da Sae-Geirr-Aett (Confraternita del triangolo e del mare). Queste Logge Odiniste reclutavano i loro membri unicamente tra i figli degli iniziati, la cui genealogia risalisse ai marinai dei drakkar. Gli aderenti alle Logge erano tutti architetti ed artigiani in regolare attività. Non è che a partire dal XVI secolo che tali Logge si trasformarono da operative a speculative. Le loro finalità erano: 1) Difesa dell’integrità della lingua norvegese; 2) Conservazione della teologia e della cosmogonia druidica e di Odino; 3) Preservazione dei segreti della magia odinica (v.). Secondo l’Angebert (Il Libro della Tradizione, Ediz. Mediterranee, 1980) è accertato che Logge della Massoneria di tradizione odinica siano tuttora numerose ed in regolare attività nel territorio norvegese.

Massoneria: Detta anche Libera Muratoria o Framassoneria, è una scuola del pensiero democratico, costituita da uomini liberi, in cui si formano uomini di spiritualità superiore. Rappresenta l'ideale della comunanza umana, che va cancellando dalla società ogni privilegio ed ostilità di razza, di casta e di nazione, onde congiungerle tutte, in armonica varietà, sotto una comune legge di libertà, di giustizia e d'amore (A. Sebastiani: La Luce massonica, vol. 1°). La Gran Loggia del Grande Oriente d'Italia, tenutasi il 21 marzo 1987, ha definito l'identità dell'Istituzione muratoria nei seguenti termini: · "La M. è un ordine iniziatico, i cui membri operano per l'elevazione morale e spirituale dell'uomo e dell'umana famiglia; · La natura della M. e delle sue istituzioni è umanitaria, filosofica e morale. Essa lascia a ciascuno dei suoi membri la scelta e la responsabilità delle proprie opinioni religiose, ma nessuno può essere ammesso in M. se prima non abbia dichiarato esplicitamente di credere nell'Essere Supremo; · La M. non è una religione, né intende sostituirne alcuna: non pratica riti religiosi, non valuta le credenze religiose, non si occupa di nessun tema teologico e non consente ai suoi membri di discutere il Loggia in materia di religione; · La M. lavora con propri metodi mediante l'uso di rituali e di simboli, coi quali esprime ed interpreta i principi, gli ideali, le aspirazioni, le idee ed i propositi della propria essenza iniziatica; · Essa stimola la tolleranza, pratica la giustizia, aiuta i bisognosi, promuove l'amore per il prossimo e ricerca tutto ciò che unisce fra di loro gli uomini ed i popoli, per meglio contribuire alla realizzazione della fratellanza universale; · La M. afferma l'alto valore della singola persona umana, e riconosce ad ogni uomo il diritto di contribuire autonomamente alla ricerca della verità. Essa inizia soltanto uomini di buoni costumi, senza distinzione di razza o di ceto sociale; · I Lavori di Loggia sono di natura strettamente riservata, ma non segreta; · Il Massone è tenuto a rispettare scrupolosamente la carta Costituzionale dello Stato nel quale risiede o che lo ospita, e le leggi che ad essa si ispirano; · La M. non permette ad alcuno dei suoi membri di partecipare od anche semplicemente di sostenere od incoraggiare qualsiasi azione che possa turbare la pace e l'ordine liberamente e democraticamente costituito dalla società; · La M. è apolitica. Essa impone ai suoi membri i doveri di lealtà civica, riserva loro il diritto di formarsi la propria opinione riguardo agli affari pubblici, ma né in Loggia né in qualsiasi altro momento dell'attività massonica è consentito loro di discutere in materia di politica; · I massoni hanno stima, rispetto e considerazione per le donne. Tuttavia, essendo la M. l'erede della tradizione Muratoria operativa, non le ammette nell'Ordine; · Ogni membro, al fine di rendere sacri i propri impegni, deve aver prestato Solenne Promessa sul Libro della Legge, da essa ritenuta Sacra".

Massoni cosmopoliti: Il letterato massone Christoph M. Wieland (1733-1813) sosteneva che "i cosmopoliti portano il nome di cittadini del mondo, poiché considerano tutti i popoli della terra come altrettanti rami di un'unica famiglia, e l'universo come uno stato di cui essi sono cittadini, per contribuire, sotto le leggi universali della natura, alla perfezione dell'insieme". Il filosofo massone Johann Gottlieb Fichte (1762-1814), codificatore dell'idealismo patriottico attraverso i suoi Fondamenti dell'intera dottrina della scienza (1794), affermava che "come ogni cosa terrena per il Massone significa soltanto l'eterno, e solo per quest'eterno, di cui egli riconosce in essa la spoglia mortale, ha valore ai suoi occhi, così per lui tutte le leggi e gli ordinamenti del suo Stato e tutte le circostanze del suo tempo significano solo l'intero genere umano, e solo all'intero genere umano si riferiscono. Nel suo animo amor di patria e sentimento cosmopolita sono intimamente congiunti, stanno anzi entrambi in preciso rapporto: l'amor di patria è in lui l'azione, il sentimento cosmopolita è il pensiero; il primo è il fenomeno, il secondo è lo spirito interiore del fenomeno stesso, l'invisibile nel visibile".

Massoni e Biologia: Nello studio della natura in cui vive ed opera, il Massone ricerca gli elementi architettonici e costruttivi in essa trasfusi dal suo Creatore, l'Essere Supremo. Egli esercita tale azione di ricerca soprattutto nella sua interiorità, per riconoscere la propria identità, per poi plasmarla nel Tempio, il laboratorio alchemico ove dispone di tutti gli strumenti necessari ad adeguarla ai principi etici dell'Arte, per infine rafforzarla onde renderla capace di espandere tra la profanità la Luce di redenzione. Questa è la sola forza energetica che la Massoneria ritiene in grado di gradualmente migliorare l'intera umanità. Considerata la tipologia scientifica della biologia (v.), stupisce la concomitanza delle sue finalità con quelle della Massoneria. Infatti essa mira all'approfondimento della conoscenza degli esseri viventi, dell'uomo in particolare, per consentire una sua miglior convivenza con il resto della natura. Quanto perseguito dalla Massoneria sul piano della morale e della coscienza, rappresenta il traguardo materiale che la biologia intende conseguire a beneficio dell'uomo. Tra i tanti naturalisti massoni vale la pena di ricordare: T.S. Raffles (1781-1826), fondatore del grande parco zoologico di Londra, A. Heerman (1822-1865), uno dei capiscuola dell'ornitologia americana, A.E. Grahm (1829-1884), precursore dell'etologia contemporanea, E. Marchi (1869-1908), pioniere della moderna veterinaria e della zootecnia, C. Fuschini (1880-1957), famoso entomologo, Joseph Banks (1745-1820), creatore del colossale erbario del Museo britannico, M. Calvino (1875-1951), agronomo ed appassionato floricultore, artefice della Stazione Sperimentale di Sanremo, ed infine Luther Burbank (1849-1926), di cui ci è rimasto uno smagliante affresco nell'Autobiografia di uno Yogi, di Paramahansa Yogananda, che lo definì "un Santo fra le rose". Vale davvero la pena citarne alcuni passi: "Il segreto per una migliore coltivazione delle piante, oltre alle nozioni scientifiche, è l'amore", disse Luther Burbank mentre passeggiavamo nel suo giardino. Ci arrestammo vicino ad un'aiuola di cactus commestibili. "Spesso, mentre facevo esperimenti per creare una specie di cactus senza spine", continuò, "parlavo alle piante per creare una vibrazione d'amore. Non vi occorrono spine di difesa, perché vi difenderò io". Ed a poco a poco si trasformò in una varietà senza spine. Il grande orticoltore mi disse che il suo primo notevole successo fu la grossa patata ormai ben nota con il suo nome. Infaticabile come ogni persona di genio, continuò a donare al mondo centinaia di prodotti migliorati attraverso incroci, tutte le varietà Burbank di pomodori, zucche, ciliege, prugne, pesche, bacche, gigli e rose. Betty, la piccola figlia adottiva di Burbank, irruppe correndo nel giardino, accompagnata dal suo cane Bonita. "È la mia piantina umana", disse Luther salutandola con la mano. "io vedo ormai l'umanità come un'immensa piante bisognosa, per i suoi alti compimenti, soltanto di amore, delle naturali benedizioni della grande aria aperta, e di intelligenti selezioni ed incroci. Durante tutta la mia vita ho osservato un tale mirabile progresso nell'evoluzione delle piante, che sono sinceramente ottimista e fiducioso che il mondo potrà essere sano e felice non appena ai bimbi verranno insegnati i principi di una vita semplice e razionale. Noi dobbiamo ritornare alla Natura ed al Dio della Natura. A volte mi sento molto vicino al potere infinito", mi confidò timidamente. Il suo nobile volto si soffuse della luce dei ricordi, "Allora mi riesce di guarire delle persone ammalate, come pure molte piante sofferenti". Alla la sua morte venne sepolto sotto un cedro del Libano che anni prima egli stesso aveva piantato nel suo giardino, ma sono in molti a credere che la sua anima sia racchiusa in ogni fiore che sboccia ai margini della strada.

Massoni e Cinema: Tra i massoni che sono stati o sono tuttora grandi registi e produttori cinematografici, ricordiamo: Jack Warner (n. 1916), William Wyler (1902-1981), Louis B. Mayer (1885-1957), Darryl Zanuch (1902-1979), Adolph Zukor (1873-1976), Cecil Blount De Mille (1881-1959), Walt Disney (1901-1966) e Guido Brignone (1887-1959). Numerosi gli attori massoni, tra cui celebri sono stati: Tom Mix (1880-1940), Douglas Fairbanks (1883-1939), Wallace Beery (1889-1949), Donald Crisp (1880-1974), Oliver Hardy (1892-1957), Clark Gable (1901-1960), John Wayne (1907-1979), Ernest Borgnine (n. 1918), ed in Italia Gino Cervi (1901-1974), Amedeo Nazzari (1907-1979) ed il grande comico Antonio de Curtis detto Totò (1898-1967).

Massoni e Diritto: Ragguardevole il contributo dei massoni alla storia del diritto, fors'anche in virtù della massiccia presenza nei Templi di fratelli esercitanti l'attività forense. In tutte le principali sfere della giurisprudenza si trovano tra i codificatori, gli interpreti ed i didatti dei Liberi Muratori, spesso in posizioni direttive nell'Ordine. Tra questi emergono: Gaetano Filangieri (1752-1788), uno dei primi riformatori in senso illuministico del diritto in Italia, Giandomenico Romagnosi (1761-1835), insigne civilista e penalista, Luigi Zuppetta (1810-1889), estensore del codice penale della Repubblica di San Marino, Giovanni Bovio (1841-1903), titolare della cattedra di Storia del Diritto e filosofo del diritto d'orientamento positivista, presidente della costituente del Grande Oriente d'Italia nel 1887, Pier Carlo Boggio (1827-1866), giurista insigne, Vittorio Emanuele Orlando (1860-1952), membro dell'Assemblea Costituente della repubblica Italiana, ed il contemporaneo Paolo Ungari (n. 1933), apprezzatissimo storico del diritto, consulente di vari governi degli ultimi tempi. Tra i giuristi massoni stranieri ricordiamo: Edmund Burke (1729-1797), noto per la sua dottrina dell'intrinseca superiorità delle leggi "sagge" al consenso popolare, Roscoe Pound (1870-1964), maestro di diritto comparato e consulente giuridico del governo di Taiwan, Ralph G. Albrecht (1896-1994), esperto di diritto internazionale e pubblico accusatore dei criminali nazisti al processo di Norimberga, Earl Warren (1891-1974), per 16 anni presidente della Corte Suprema degli U.S.A.

Massoni e industria: Tra i massoni che si sono particolarmente distinti in campo industriale, se ne vogliono qui ricordare due soltanto. Sono personaggi titanici, che si sono imposti all'attenzione del mondo intero grazie ai grandiosi successi conseguiti. 1) Henry Ford (1863-1947), un personaggio proveniente dalla proverbiale gavetta, ha sempre deprecato la carità professionale, adoprandosi invece per costruire un'industria organizzata a servizio sociale, ovvero un sistema capace di eliminare la necessità della filantropia attraverso sistematici interventi del sistema produttivo su quello assistenziale. I suoi sforzi furono coronati dal più lusinghiero dei successi, avendo realizzato un colosso mondiale nella produzione automobilistica. Era solito ripetere che "il fondamento dell'economia è il lavoro. Il lavoro è l'elemento umano che rende utili agli uomini le stagioni fruttifere della terra. È il lavoro umano a rendere proficuo il raccolto dei campi. Questo è il fondamento economico: ciascuno di noi lavora con materiali che noi non creammo né potevamo creare, ma che ci furono offerti dalla natura, cioè da Dio. Fondamento morale è il diritto dell'uomo sulla sua attività. Esso è diversamente statuito: è chiamato talvolta diritto alla proprietà, talaltra è mascherato nel comando "tu non devi mai rubare". È il diritto di proprietà di un altro uomo che fa del furto un crimine. Quando un uomo si è guadagnato il suo pane, egli acquisisce il diritto a questo pane. Se un altro uomo glielo ruba, questi fa molto più che rubar pane: egli invade un sacrosanto diritto umano". 2) Vittorio Valletta (1883-1967) è stato per circa cinquant'anni ai vertici della massima fabbrica automobilistica italiana. Un'industria, la FIAT di Torino, che sotto la sua guida doveva trasformarsi da modesta a colosso industriale internazionale. È stato l'uomo della "Topolino", ed ancor più della "500" e della "600", ed il suo nome evoca il tempo del cosiddetto miracolo economico degli anni 50 e 60, quando l'Italia cominciava a muoversi in massa su quattro ruote, consumando in progressione geometrica. Iniziato intorno al 1920, su invito dell'affermato avvocato torinese Giuseppe Di Miceli, fu fratello di Loggia del collega commercialista Luciano Jona (liberale, poi per anni presidente dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino), e restò nella condizione di "dormiente" nel corso dell'intero periodo fascista, assumendo nei confronti del regime un aspetto camaleontico. Lo stesso atteggiamento tenne nei confronti delle più alte gerarchie della Chiesa cattolica. Forse non aveva altra scelta, intendendo egli mantenere quel potere che ormai era nelle sue mani, un potere indispensabile per conseguire gli obbiettivi che intendeva perseguire. Nel dopoguerra ristabilì i suoi contatti con il G.O.I., ma soltanto a livello di Loggia coperta, restando così relegato agli essoterici margini elitari dell'istituzione muratoria. Occorre qui porre in rilievo la certezza che, se nei vari periodi di intemperie storiche la Massoneria avesse affidato le proprie sorti a fratelli tanto potenti quanto iniziaticamente tiepidi come Valletta, l'Ordine sarebbe sicuramente estinto da molto tempo.

Massoni e letteratura: Sia l'Arte muratoria che quella del linguaggio si reggono sull'energia della parola elaborata ed evocatrice. Fu proprio un grande letterato massone, J.W.Göethe (v:), a proporre nel suo Faust la cosciente riconciliazione tra Parola (matrice delle lettere) ed Azione (ovvero lavoro), attraverso la mediazione di Pensiero ed Energia. Per queste ragioni non può certo stupire il fatto che laddove parola e lavoro assumono un corpo unico, ovvero l'arte letteraria, la presenza dei Massoni sia sempre stata e continui ad essere nutrita. Sono centinaia a rivelare un diffuso interesse degli scrittori nei confronti del fenomeno massonico. Nell'impossibilità di rievocarli tutti, è opportuno intanto escludere quegli autori dei quali è dubbia l'affiliazione muratoria, come Pascarella, Trilussa, Pirandello, Dickens, Joyce, Mann, Chesterton, Gide e Mauriac. Invece tra i letterati per i quali è provata l'avvenuta iniziazione massonica troviamo: il già citato Johann Wolfgang von Göethe (1749-1932), Friedrich Maximilian Klinger (1752-1831), Vittorio Alfieri (1749-1803), Vincenzo Monti (1754-1828), Robert Burns (1759-1796), Walter Scott (1771-1832), Francesco De Santis (1817-1883), Mark Twain (Samuel Langhorne Clemens: 1835-1910), Giosué Carducci (1836-1907), Edwin Markham (1852-1940), Giovanni Pascoli (1855-1912), Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), Gabriele D’Annunzio (1863-1838), Rudyard Kipling (1865-1936), Edgard Albert Guest (1881-1959), Salvatore Quasimodo (1901-1968) ed Hugo von Hofmannsthal (1874-1929). Anche se classificabili tra gli scrittori d'incerta appartenenza all'istituzione massonica, vanno qui citati Gerard de Nerval (1808-1855), nelle cui opere l'elemento massonico trova un risalto più che notevole, e Lev Tolstoi (1828-1910), del quale sono celeberrimi i riferimenti alla Massoneria contenuti nel dialogo in treno tra il conte Pierre Bezùchov ed il massone Osip Aleksejejevic Bazdjejev, nel secondo volume di Guerra e pace. Il conte, convinto dalle argomentazioni del compagno di viaggio, riceverà poi l'iniziazione muratoria, e con questa acquisirà la conoscenza delle "sette virtù, corrispondenti ai sette gradini del tempio di Salomone, che ogni massone deve coltivare in sé. Queste virtù erano: 1) la discrezione, cioè la conservazione del mistero dell'ordine; 2) l'obbedienza ai dignitari dell'ordine; 3) i buoni costumi; 4) l'amore per l'umanità; 5) il coraggio; 6) la generosità; 7) l'amore alla morte. ... Occorre cercare di giungere, con frequenti meditazioni sulla morte, al punto che essa appaia non più come una tremenda nemica, ma come un'amica che libera dalle miserie di questa vita l'anima che ha sofferto nei suoi sforzi virtuosi, per condurla in un luogo di ricompensa e di pace".

Massoni e Medicina: Indubbio che il rapporto tra Massoneria e Medicina sia sempre stato e continui ad essere decisamente stretto. La medicina ha rappresentato uno degli ambiti privilegiati delle attività umanitarie della Libera Muratoria, mentre la presenza di medici nei Templi è sempre stata e continua ad essere veramente consistente e vivace. Pare proprio che il giuramento di Ippocrate richiami i migliori principi che fanno parte della tradizione muratoria. Basta pensare a Bartolomeo Ruspini (1728-1813), un dentista italiano che, approdato alla corte inglese ed alla Massoneria, divenne il padrino della prima massiccia "charity" della Gran Loggia di Londra. Opportuno inoltre ricordare: Antonio Cocchi (1698-1758), clinico toscano, membro dalla sua fondazione della prima Loggia costituita in Toscana nel 1732, che era uso prediligere prescrizioni dietetiche della scuola pitagorica, Edward Jenner (1749-1823), lo sperimentatore della vaccinazione antivaiolosa, Lyman Spalding (1775-1821), diffusore della pratica della vaccinazione preventiva, William Beaumont (1785-1853), noto fisiologo dell'apparato digerente, Crawford W. Long (1815-1878), padre della moderna anestesiologia, Alexander Fleming (1881-1955), scopritore della penicillina, Cesare Fregoni (1881-19639, ideatore dell'elettroshock, e Michael de Bakey 1908-1996), famosissimo cardiochirurgo texano. È qui opportuno ricordare la qualifica muratoria di grandi rappresentanti della medicina omeopatica, come il conte Court de Gebelin della Loggia delle Nove Sorelle di Parigi, il capo dei Filaleti Savalette de Langes (Mesmerism and Royal Arch Masonry, di B. Weisberger, 1974), Samuel F.C. Hahnemann, padre della medicina omeopatica (v. Mesmerismo), Saverio Friscia unitamente ad altri Fratelli siciliani, e lo psichiatra Paolo Roberti, autore del volume Le tecniche yoga ed il controllo del corpo.

Massoni e musica: Sul simbolismo della musica è stato detto che "il linguaggio musicale è innanzitutto una forma di timidezza e di pudore; quanto l'uomo esitante nel dire a parole o nell'esprimere sentimenti che teme di esteriorizzare, riesce invece ad esprimere facilmente con la musica". Quindi la musica, proprio come il simbolo, ha origine laddove termina la parola parlata, così rispondendo, nell'ambito della sua particolare giurisdizione, all'esigenza primaria della via iniziatica, che è quella della trascendenza. Nella sua essenza infatti la musica non è che trascendenza espressiva. A questo proposito è evidente che sia il rito sia il suono si dissolvono nella loro esecuzione, raccogliendosi poi nel silenzio e nel segreto dove albergano fino al momento della riproposizione, subordinata alla volontà di un agente, la Loggia oppure l'Artista esecutore. Il confronto tra l'Arte Musicale e quella Reale evidenzia l'ineffabilità dei loro rispettivi oggetti e la comune funzione sublimativa rispetto alle passioni umane. La sublimazione delle passioni è una delle finalità conclamate dalla disciplina massonica, fin dai tempi dei primordiali catechismi inglesi dell'Arte. Essa viene evidenziata nelle istruzioni simboliche italiane in grado di Compagno d'Arte, quando il Maestro Venerabile dice che "la musica ha il potere di eccitare l'ardore ed il fuoco dell'entusiasmo, ma anche quello di ricondurre la calma degli spiriti". Tale concetto di funzione terapeutica svolta dalla musica non è dissimile da quello tramandatoci dai pitagorici, per i quali "Pitagora credeva fermamente che la musica contribuisse molto alla salute fisica. In primavera egli eseguiva un esercizio musicale ponendo nel mezzo un suonatore di lira, circondato da cantori; poi cantavano tutti in coro, accompagnati dal citarista. Negli altri periodi dell'anno usavano la musica come mezzo terapeutico, impiegando determinate melodie ideate per le passioni dell'animo, come per gli stati di scoramento e di depressione, melodie considerate rimedi di estrema efficacia, ed altre composizioni musicali contro gli stati d'ora e di eccitazione". Un rimedio che in tempi recenti è ritornato di grande attualità, grazie alla dedizione, allo spirito missionario di alcuni Artisti, che credono nell'efficacia della "musicoterapia", ormai considerata valida medicina alternativa disinteressatamente applicata e diffusa al solo fine di alleviare le sofferenze dell'umanità. Considerate le premesse, come nella letteratura e nelle arti figurative, è evidente che si contino a centinaia i compositori della musica definita "colta" che hanno subito il profondo influsso del loro impatto con la Massoneria. Dal settecento in poi molti grandi musicisti hanno voluto l'iniziazione alla Libera Muratoria, subendo la profondità del messaggio recepito subito trasfuso nella loro produzione, spesso veri capolavori non di rado permeati dal significato dei simboli di spiccata significanza esoterica di cui è impregnata l'istituzione. Eccessivamente complessa la citazione di tutti, per cui si ricordano qui cronologicamente soltanto i più celebri, come: Jean Philippe Rameau (1683-1764), Franz Joseph Haydn (1732-1809), Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791 v.), Johann Christian Bach, figlio di Johann Sebastian (1735-1782), Luigi Cherubini (1760-1842), Gaspare Luigi Pacifico Spontini (1774-1851), Nicolò Paganini (1782-1840), Hector Berlioz (1803-1869), Franz Liszt (1811-1886), Jean Sibelius (1865-1957), Franco Alfano (1876-1954), Charles Wakefield Cadman (1881-1946) e Willem Pijper (1894-1947). Nel campo della musica colta vanno ricordati il fratello tenore Tito Schipa (1889-1965), il fratello Maestro Concertatore e Direttore d'orchestra Peter Maag (n. 1919) ed il celebre tenore Luciano Pavarotti (n. 1935). Passando a diverso genere musicale, sono numerosi i jazzisti celebri che hanno aderito alla massoneria. Tralasciando il grande Louis Armstrong (la cui adesione non è provata se non dalla dichiarazione del Ligou nel suo Dictionnaire, per cui avrebbe frequentato la Loggia Montgomery di New York), sono stati iniziati: William C. Handy (1873-1958), William "Count" Basie (1904-1984), Edward Kennedy "Duke" Ellington (1899-1974), Lionel Hampton (n. 1913), Nathaniel "Nat King" Cole (1917-1965), ed Irving Berlin (1888- 1993). Spiccano infine tra i compositori di celebri musiche bandistiche e popolari John Plilip Sousa (1864-1932), Alessandro Vessella (1860-1929), William S. Gilbert (1836-1911), Arthur Sullivan (1842-1900), Enrico Simonetti (1924-1978) e Francesco Pisano (1922-1977. Infine sono stati massoni anche il cantante attore Al Jolson (1888-1959) ed il "folksinger" Jimmy Rodgers (1897-1933).

Massoni e Navigazione: La Massoneria celebra nella componente noachita (v.) la valenza iniziatica della navigazione. Al riguardo occorre notare che una consuetudine dell’Antico Rito Noachita in Italia precede la celebrazione dell’annuale Festa dell’Alleanza a bordo di una nave, in ricordo della vittoria dell’Arca sul Diluvio. Particolarmente nella Massoneria britannica esiste una lunga tradizione di Naval Lodges che risale almeno al 1760, quando l’istituzione autorizzò Thomas Dunkerley (1724-1795), allora cannoniere sella "Vanguard", nave della flotta inglese, a fondarvi una Loggia. Ancora oggi è molto nota la Navy Lodge n. 2612 di Londra, una loggia di terraferma (shore lodge) di evidenti origini della marina militare, dove nel 1952 fu iniziato il principe Filippo di Edimburgo, consorte della Regina Elisabetta II. L’aneddotica marinara massonica del 700-800 è ricca di episodi che testimoniano come la solidarietà muratori abbia solcato i mari insieme con i Fratelli; in varie circostanze l’esibizione di simboli massonici risparmiò vite di equipaggi civili e militari attaccati da flotte avversarie o persino da pirati. Pick e Knight ricordano: "Nel 1795 una nave del Maine, U.S.A., fu attaccata da pirati di Tripoli, ed il capitano e l’equipaggio furono imprigionati in quel porto. Impiegato nei lavori forzati, il capitano fu riconosciuto come massone da un ufficiale arabo che era stato iniziato in Francia. Questi fece i passi necessari per assicurargli comodità e, alla fine, la libertà". Episodi significativi della presenza massonica nella marina mercantile ci vengono dall’Olanda che, grazie ad un articolo dal titolo Una Flotta massonica di E. Stolper (Rivista massonica del febbraio 1977), presenta la figura di Jan Schouten, costruttore navale ed attivo fondatore nel 1811 della Loggia La Flamboyante all’Oriente di Dordrecht. Nell’aprile del 1835 egli si vide inaspettatamente affidata da altri Fratelli armatori la costruzione della fregata mercantile Broedertrouw (Fedeltà Fraterna) quale segno di riconoscenza per quanto fatto per il bene della Massoneria in generale e della sua Loggia in particolare. La nave fu varata il 21 novembre 1836, con varie cerimonie massoniche. Per regolamento il capitano doveva essere un Massone. Nel 1839 la Loggia armatrice fece costruire una seconda nave, la Delta e, il giorno del suo varo, fu impostata la chiglia di una terza nave battezzata Osiris. Dopo la morte di Schouten e fino al 1870, le attività navali della Loggia proseguirono, e la piccola flotta massonica, arricchitasi di altri due bastimenti, il Jan Schouten ed il Grootmeester Nationaal (quest’ultimo realizzato con il contributo di tutta la Massoneria olandese) continuò a lungo a solcare i mari nel segno di Squadra e Compasso. Nel campo della Navigazione va anche citata l’aeronautica, in quanto la letteratura universale presenta innumerevoli esempi di come l’uomo abbia percepito nel volo i crismi dell’ascesi, dell’autotrascendimento e della visione suprema. In Massoneria è ancora l’Antico rito Noachita ad esplorare le virtualità iniziatiche del volo. Infatti nel Grado di Real Noachita o Massone Perfetto, l’adepto si identifica con la Colomba, e simbolicamente vola oltre l’ultimo orizzonte. Storicamente il contributo dei liberi Muratori all’aeronautica è stato notevole. Massoni furono i Fratelli J.M. e J.E. Montgolfier (1740-1810; 1745-1799) E Vincenzo Lonardi (1759-1799), pionieri del volo aerostatico. Pure massone fu Charles A. Lindbergh (1902-1974), il celebre primo trasvolatore dell’Atlantico. Sembra quasi paradossale il fatto che la Massoneria, spesso accusata di arcaicismo, sia stata presente con tanti suoi uomini nell’esplorazione dello spazio. L’albo d’oro degli astronauti Liberi Muratori include, fra gli altri, John Glenn (iniziato però subito dopo la sua impresa sulla Luna, e ritornato nel 1998 nello spazio all’età di 77 anni), Leroy Gordon Cooper, Virgil Grissom (perito tragicamente nel 1967 durante un esperimento a terra), Edwin E. Aldrin (il secondo uomo sceso sulla Luna), Edgar E. Mitchell, Walter M. Schirra, Thomas P. Stafford e Paul J. Weitz. Fu nell’estate del 1969, con lo sbarco lunare, che il nesso non casuale tra spirito massonico e spirito astronautico si evidenziò appieno, allorché il Fratello "Buzz" Aldrin ancora una volta caricò sulla capsula Apollo uno stendardo massonico e, rivolgendosi idealmente a tutta l’umanità, li invitò, di fronte alla solennità del momento, a pregare con lui Colui in cui credevano e nel modo che ritenevano più opportuno. Il protagonista dell’epoca spaziale che ha meglio delineato le relazioni intercorrenti tra Massoneria ed astronautica, è stato Kenneth S. Kleinknecht, del Comando Servizi Moduli del Programma Spaziale Apollo. Egli, scrivendo sul tema La massoneria nell’era spaziale, in un articolo pubblicato da New Age, ricordava come il programma Apollo non fosse casualmente dedicato all’antica divinità ellenica della luce e della verità, ed identificava nella diffusione universale del suo messaggio costruttivo il ruolo della Libera Muratoria nell’era spaziale. "In Dio, soltanto in Dio, l’umanità può trovare il suo credo unificatore". Un nesso, un ruolo consistente non già nella prometeica affermazione della scienza dell’uomo in antitesi alla rivelazione divina, ma piuttosto nella ricerca in Dio, nel rendere maggiormente "fratello" il cosmo, a maggior gloria del G.A.D.U.